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Tower of Guns

Aprile 21st, 2015 Lorena Rao
Recensione di Lorena Rao pubblicata il 21/04/2015

Tornate distrutti da una giornata di lavoro, e l’unico desiderio che avete è quello di buttarvi sul divano e giocare un’oretta con il vostro videogioco del momento. Per cui salutate a mala pena i familiari in casa, e prendete posto alla vostra postazione. Avviate il gioco, la presa sul pad diventa più decisa, quando a un certo punto appare un aggiornamento di indefinibili giga, e lì, tra la noia e la rabbia, accettate. E mentre guardate la barra che lentamente si riempie, pensate a quanto erano belli i vecchi i tempi, in cui bastava inserire il disco nella console o nel pc per poter giocare tranquillamente.
Questa ridondante nostalgia verso il passato è divenuta uno dei punti di forza degli sviluppatori indie, i quali, attraverso i loro titoli semplici ma affascinanti, riescono a coinvolgere il videogiocatore, regalandogli spensierate e divertenti ore di gioco.
Un esempio calzante è Tower of Guns, sparatutto in prima persona dalle tinte old school, realizzato dalla Terrible Posture Games, casa indie creata nel 2014 da Joe Mirabello, disponibile in digital delivery al prezzo di 14,99 euro.
Il titolo in questione non ha molte pretese, se non quella di fare divertire, e noi vi garantiamo che ci riesce.

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Tower of Guns
si presenta come un titolo semplice: il vostro obiettivo è quello di raggiungere l’ultimo piano della micidiale torre in cui è ambientato il gioco, facendovi largo tra cannoni, mine esplosive, lanciamissili, e lame rotanti volanti, oltre ai boss che dovrete affrontare a fine livello.
Dal canto vostro, potete fare affidamento sulla vostra arma scelta a inizio partita, e sui numerosi potenziamenti che potrete raccogliere dai nemici distrutti, o in giro esplorando gli stage. Questi vi permetteranno di far salire di livello la vostra arma, accrescendo la velocità di fuoco e il danno, o di ottenere bonus legati alla salute, alla corazza, o ad abilità fisiche quali il salto (noi siamo arrivati al quintuplo salto!), o armi secondarie.
Il concetto sembra abbastanza immediato. Tuttavia se aggiungiamo il fatto che non è possibile salvare durante la partita, che una volta morti perderete tutti gli upgrades ottenuti, e che già dal primo stage la caoticità derivata dalla presenza massiccia di nemici è a livelli incredibili, rende il tutto più complesso, portandovi a leggere numerose volte le parole che danno il titolo a questo paragrafo.
Ma non è ancora finita, poiché l’elemento caratterizzante di Tower of Guns è la casualità, trasformando la frustrazione che può derivare dalla sconfitta in adrenalina. In che senso? Gli stage che compongono il gioco sono generati casualmente. Dimenticate la linearità, ogni partita è una storia a sé stante. È poco utile memorizzare la struttura di un stage in cui siano stati appena sconfitti, poiché appena inizieremo una nuova partita, ci ritroveremo in un livello completamente differente. Per cui scegliamo nuovamente la nostra arma dal menù iniziale, dove troveremo anche quelle sbloccate precedentemente (sono dieci in totale), e ricominciamo la scalata.
Questo aspetto rende Tower of Guns una vera sfida, portandoci a cliccare sempre più spesso New Game, ma non con rabbia (o almeno non sempre), ma con divertimento.

tog3

A livello di gameplay il gioco scorre frenetico. Ogni zona sbloccata sarà presidiata da innumerevoli nemici che vi spareranno da qualsiasi direzione, e voi non potrete stare fermi nemmeno un attimo mentre rispondete al fuoco. Esplosioni, fumi, proiettili, cannoni e chi più ne ha più ne metta, saranno gli elementi che vi circonderanno durante le sparatorie. E più nemici abbatterete, più bonus troverete, potenziando la vostra arma, la vostra salute, le vostre abilità.
Ma Tower of Guns non è solo proiettili ed esplosioni, dato che vi è pure una piccola componente esplorativa. Uno degli obiettivi del gioco, al di là di quello di fare punteggio durante l’avanzamento nella torre, è quello di scoprire i numerosi segreti che si celano all’interno degli stage. Tali segreti rappresentano upgrades, salute, o armi e abilità da sbloccare con le monetine trovate in giro. Ed è in questi casi che dovremmo usare il tri-quadru-quintuplo salto, o dare una precisa occhiata alla zona appena sgomberata per individuare angoli nascosti, pareti attraversabili, o scie luminose che ci permettono di coprire lunghe distanze.

tower of guns

L’unica cosa che ci ha fatto veramente arrabbiare è che la versione di Tower of Guns che abbiamo provato su PlayStation 4 si è rivelata ricca di bug, portandoci a riavviare più volte una partita a causa del blocco del caricamento da uno stage all’altro, e non abbiamo potuto sorridere ai dialoghi presenti in alto sullo schermo tra gli eccentrici personaggi che abitano la torre, mostrandoci dei codici anziché parole comprensibili. Non che in Tower of Guns sia necessario capire la “storia”, ma considerando l’impronta simpatica del titolo, sarebbe stato apprezzabile leggere i dialoghi. A tal proposito ricordiamo che il gioco è unicamente in lingua inglese.

Un old school futuristico

Sebbene il titolo sia ambientato principalmente all’interno di una torre, visivamente gli stage sono molto vari. Acciaio e metallo sono gli elementi base che caratterizzano gli scenari, in quanto si tratta di un torre futuristica abitata da bot agguerriti (anche il nostro alter ego lo è), tuttavia non mancheranno spazi aperti in cui potremmo vedere il cielo, o altri elementi appariscenti come fiumi di lava, ponti sospesi, o imponenti ascensori. Il tutto è realizzato in grafica cel-shading, dando un tocco di leggerezza a un’ambientazione che sarebbe apparsa forse troppo cupa in veste realistica.
Quanto alle musiche che fanno da sottofondo, si trattano di melodie orecchiabili che però rimangono piuttosto anonime. Altro tocco che abbiamo apprezzato, invece, è l’interfaccia del menù iniziale, che rimanda a quello stile old school già citato.

[signoff icon=”quote-circled”]Il gioco di Joe Mirabello è un po’ un tuffo nel passato condito di futuro. Passato perché il concept ricorda vecchie glorie come Seriuos Sam o meglio ancora Unreal Tournament, in cui bisogna sparare all’impazzata e correre a destra e sinistra per non farsi colpire dai numerosi nemici. Futuro perché scenograficamente è tutto improntato sui bot e su armi futuristiche. La difficoltà e la casualità degli stage sono due aspetti che rendono la partita agguerrita ma piacevole, spingendo il giocatore a tentare e ritentare, in quanto ogni New Game è effettivamente una nuova sfida, donando longevità a un titolo fondamentalmente semplice. Sicuramente Tower of Guns merita attenzione se si cerca un’esperienza divertente ma allo stesso tempo avvincente, soprattutto se vi rispecchiate nella situazione descritta all’inizio dell’articolo. Quando tornerete stanchi da una giornata di stress, e volete regalarvi un momento di spensieratezza, senza pensare al tempo che scorre tra aggiornamenti, connessione a internet, ecc, Tower of Guns è la giusta medicina. [/signoff]

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Lorena Rao

Cresciuta in era PlayStation, probabilmente a causa dei suoi studi (è laureata in Lettere Moderne e si è specializzata in Storia e Società) le piace analizzare qualsiasi cosa con cui ha a che fare. Datele un videogioco di cui parlare e vi farà un collegamento con la letteratura e soprattutto la storia. Capisce l'importanza culturale del mezzo videoludico, ed è per questo che nel suo piccolo cerca di trattarlo nel mondo accademico. Nel frattempo trova sfogo qui su Gamesource.it.

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