Under the Waves RECENSIONE Un dolore sommerso

Recensito su PlayStation 5

Under the Waves

Dal primo gioco da publisher di Quantic Dream (Beyond: Due Anime, Heavy Rain, Detroit: Become Human) non ci si poteva che aspettare un’avventura introspettiva improntata sulla narrazione che esplora gli abissi dell’animo umano.

E, come vedrai in questa “Under the Waves RECENSIONE” lo fa in maniera molto letterale, in quanto ambientata per la sua interezza nelle profondità del mare del Nord, dove il malinconico Stan si trova a lavorare.

Il titolo d’esordio dei transalpini Parallel Studio, team composto principalmente da ex Don’t Nod (altri luminari nel mondo della narrazione videoludica) è un mix di ispirazioni e influenze che si combinano in un videogioco interessante che tuttavia non riesce a impressionare come avrebbe potuto.

La sua struttura è mutuata dai giochi della “casa madre”: si tratta di un adventure game in terza persona “moderno”, dal forte impatto grafico e ritmi compassati, che va a esplorare la psiche di Stan, professionista indefesso e persona silenziosa, che accetta un lavoro manuale sotto al mare per sfuggire da qualcosa.

Quel qualcosa, quel lutto, quella perdita, sarà la spina dorsale della storia di Under The Waves, con Stan che proprio in quelle profondità troverà qualcosa che non si aspettava, qualcosa di misterioso e inspiegabile.

Under the Waves RECENSIONE | Da guardaboschi a subacqueo il passo è breve

Impronta tripla A quindi ma anima veramente indipendente, per un gioco che ci ha ricordato specialmente l’apprezzatissimo Firewatch, con il quale condivide anche in parte il canovaccio: persona che si isola nella natura a svolgere un lavoro per mettersi alle spalle i propri problemi e il cui unico contatto con il mondo è il proprio responsabile via radio.

Sostituite agli alberi le grotte sottomarine, ai castori le tartarughe marine e agli orsi le orche e la formula per Under The Waves è servita. Il tutto condito da un’ambientazione retro-futuristica in un 1979 alternativo dove le compagnie petrolifere stanno distruggendo il mare e colonizzandone le profondità.

Under the Waves RECENSIONE un’ambientazione retro-futuristica in un 1979 alternativo dove le compagnie petrolifere stanno distruggendo il mare

Ma, a differenza di Firewatch, le 8-10 ore mal contate che serviranno per portare a termine Under The Waves non sono solo esplorazione libera, pesci e traumi interiori: quasi sorprendentemente nel gioco Parallel Studio ci sono missioni principali e secondarie.

Sto parlando di un vero open world con collezionabili da trovare, risorse da raccogliere per crafting di oggetti ed equipaggiamento e il vostro nuovo migliore amico, un sottomarino personale chiamato Moon. Qui fa venire alla mente più un survival come Subnautica (qui la nosta recensione della sua espansione), dobbiamo dire.

Under the Waves è un coacervo di ispirazioni ammirevole nella sua ambizione, discretamente realizzato dal punto di vista del gameplay, che vuole avere appeal anche su chi non apprezza i “walking simulator” puri.

In fondo al mar

E forse proprio questa ambizione, questa difficile convivenza di anime così diverse è anche alla radice dei problemi di Under The Waves. Problemi di natura tecnica, per prima cosa: soprattutto chi tra voi ha giocato al lancio prima della patch che ne ha risolti una buona fetta saprà che la versione PlayStation 5 era tutto tranne che rifinita.

Forte screen tearing nell’hub abitativo, crash improvvisi, lip sync fuori controllo e problemi nei salvataggi automatici erano solo la punta dell’iceberg di un titolo che forse non era proprio pronto ad uscire. Superati questi, Under The Waves vuole fare tanto, senza eccellere in niente.

Vuole darci spazio, con un open world discreto ma senza grandi spunti per chi vuole esplorare (abbiamo però apprezzato i collezionabili che sbloccano dialoghi e minigiochi), vuole darci sistemi e cose da fare, con tuttavia i contenuti secondari che risultano troppo banali.

C’è una splendida fauna sottomarina e una macchina fotografica, ma dopo le prime foto scattate passerà la voglia e l’interattività con gli animali è ridotta all’osso (a parte seguire i polpi per trovare tesori, poco altro, persino gli squali ci guarderanno con disinteresse).

Under the Waves RECENSIONE C’è una splendida fauna sottomarina

Si è voluto aggiungere il crafting, ma semplicemente andando in giro si ottengono abbastanza risorse dal renderlo inutile, e via discorrendo.

Persino la storia stessa, sebbene tocchi in certi momenti le corde del cuore, si trascina senza troppi scossoni, partendo da un incipit poco originale e chiudendosi con un finale molto introspettivo che offre anche l’unico – sinceramente insensato e troppo univoco – bivio che vi farà scegliere tra due finali diversi.

Il “realismo” del voler simulare il vero lavoro di Stan e la sua ripetitività inoltre diluiscono l’impatto dei momenti più lineari e incentrati sulla trama.

Quello che invece è assolutamente al di sopra di ogni possibile critica è l’impianto sonoro: a parte un doppiaggio solo sufficiente, gli effetti sottomarini e dei vari cetacei che vi faranno compagnia sono davvero ben fatti, ma a rubare la scena è senza dubbio la colonna sonora di Nicolas Bredin. Evocativa, onirica, suggestiva: sto finendo gli aggettivi.

Under the Waves RECENSIONE Evocativa, onirica, suggestiva

Under The Waves RECENSIONE | Un gioco per il sociale

Chiudiamo infine con un’altra nota di elogio per quello che prova a fare Under The Waves dal punto di vista della preservazione dei mari, che chi vi scrive ha veramente a cuore. Parallel Studio ha stretto una partnership con la fondazione Surfrider per la salvaguardia degli oceani e nel gioco troverete molti messaggi e riferimenti alle loro ammirevoli attività.

Vi farà pensare, mentre raccoglierete plastica dal fondale (qui la pagina Steam ufficiale).

7.1
Molto da amare, tanto da migliorare

Pro

  • Ottimo stile e realizzazione grafica
  • Soundtrack spettacolare
  • Una storia toccante

Contro

  • Molti problemi tecnici (in via di risoluzione)
  • Tanti spunti ma poco sviluppati
  • Breve, forse troppo
Vai alla scheda di Under the Waves
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