Vessel – Recensione Vessel
Ancora una volta il mercato videoludico si ritrova ad accogliere un nuovo titolo indie, genere rivelazione degli ultimi anni che offre a prezzi contenuti giochi molto vari, arrivando anche a punte di alta qualità con giochi molto originali e alle volte anche ricchi di una forte carica artistica, il tutto sviluppato con budget più o meno ridotti. Anche Vessel arriva al pubblico con le medesime ambizioni.
Rivoluzione liquida
Le vicende del gioco vengono calate fin da subito in un contesto: quanto basta per far capire al giocatore perché si ritrova ad affrontare l’avventura. Il nostro protagonista è un inventore, il Dr. Arkwright, che con le sue invenzioni ha rivoluzionato il mondo intero raggiungendo per questo una grandissima fama. L’invenzione che ha permesso ad Arkwright di avere tanta notorietà consiste nella creazione dei Fluro, ovvero una sorta di creature artificiali basate sui fluidi che hanno facilitato la vita degli esseri umani sostituendoli in tutti i lavori, anche quelli più pesanti. Nonostante i profitti che questa rivoluzione ha portato all’umanità, in Vessel ci ritroveremo nell’incresciosa posizione di dover fermare ciò che noi stessi abbiamo creato, poiché i Fluro finiranno fuori controllo iniziando a riprodursi e ad evolversi in modo imprevisto; il nostro viaggio, nei panni di Arkwright, avrà il compito di porre fine a questa minaccia liquida anche grazie alle nostre conoscenze della materia.
Il quadro della situazione
Il gioco ha una forte componente puzzle, offerta al giocatore tramite il genere Platform. Nei vari ambienti che Arkwright si ritroverà ad esplorare e affrontare, il nostro scienziato dovrà risolvere, con azioni nello scenario, numerosi enigmi che sbarreranno la strada verso il suo obbiettivo. Questi ultimi verranno risolti non solo con la mente, ma anche fisicamente dall’inventore, poiché sotto la nostra guida dovrà saltare, premere pulsanti, azionare interruttori, attivare timer e così via. Non saranno rare le occasioni in cui il giocatore dovrà attivare diversi elementi nell’ordine giusto allo scopo di poter giungere alla stanza successiva, oppure ci saranno altre situazioni in cui si dovrà agire con i giusti tempi. Gli enigmi sono complessi e ben congeniati, e due elementi fondamentali ne aumenteranno la complessità proseguendo nel gioco: uno di questi è la possibilità di poter sfruttare i comportamenti dei Fluro, ad esempio per far premere interruttori al momento giusto mentre noi siamo da tutt’altra parte. L’altro elemento è la fisica dei fluidi (tra cui ovviamente l’acqua, che però non si ritroverà ad essere l’unico con cui avremo a che fare): ad esempio in alcune sezioni di gioco ci ritroveremo a far defluire dei liquidi o ad utilizzarli per riempire cisterne ed attivare interruttori, il tutto in modo dinamico, con un comportamento fisico per niente piatto ma anzi molto vario, che si adatta a tutte le situazioni. Probabilmente la cosa più interessante di Vessel è proprio la sinergia che combina elementi fortemente tradizionali come il platform, con nuove possibilità, ad esempio enigmi arricchiti dal dover fare i conti anche con la fisica e il comportamento dei fluidi. Il giocatore, incontrando questi enigmi di volta in volta, potrà averne una piena panoramica grazie alla telecamera del gioco che riconosce in quali momenti offrire al giocatore una piena visione dei puzzle da risolvere allargandosi di conseguenza; la stessa telecamera in altri momenti del gioco va al contrario a stringersi per dare la possibilità di notare dettagli o semplicemente di godere particolari momenti del nostro percorso. Va sottolineato, però, che la complessità degli enigmi non lo rende un gioco piacevole per chiunque, almeno al primo impatto, in quanto non sempre chi cerca un buon passatempo potrebbe essere disposto a cimentarsi con la risoluzione in sequenza di simili sfide, nonostante queste siano intervallate ogni tanto da momenti di "azione" per spezzare il ritmo di gioco.
Cosa "fa acqua" nel gioco
Vessel senz’altro riesce a spiccare per complessità e bontà delle sue componenti, ad esempio grazie alla colonna sonora, sicuramente di classe e di buona qualità. Anche lo stile grafico è piacevole, e ci offre scenari dall’aspetto assimilabile allo steampunk, anche se in alcuni punti del nostro percorso la stessa grafica potrebbe offrire aree un po’ scarne. Mentre si procede nella nostra avventura il ruolo dei Fluro diventa sempre più importante (acquisiremo anche speciali strumenti che ci permetteranno di interagire con loro sotto molti aspetti), tuttavia questi ultimi non sempre hanno un comportamento ideale, finendo alle volte per mostrare al giocatore movimenti impropri. Anche la fisica dei fluidi per quanto gradevole e complessa non sempre si sposa armoniosamente con lo scenario circostante. Tuttavia il problema più visibile è il calo di frame che in determinati momenti del nostro cammino sarà percepito dal giocatore, cosa che va un po’ a sfavore della godibilità e giocabilità, ma che soprattutto potrà dare fastidio mente si effettuano le varie azioni necessarie per risolvere i puzzle.
Conclusione
Vessel è un arrivo gradito nell’ormai folto panorama degli indie, e in generale fa bene vedere giungere giochi di questo tipo nel mondo videoludico dei nostri tempi. Buon puzzlegame che combina il platform con elementi nuovi e curiosi. Un acquisto consigliato, specialmente per coloro che si vogliono cimentare in una sfida con enigmi interessanti, anche se va detto che il gioco non è per tutti i gusti.