Wanted: Dead – Recensione

Recensito su Steam Deck

Dopo essere stato annunciato al TGS 2021 e rinviato nel 2022 finalmente a San Valentino di questo 2023 viene rilasciato Wanted: Dead. Il mix ottenuto unendo uno sparatutto e un hack ‘n slash e aggiungendo un’atmosfera cyberpunk e un sottofondo yakuziano è stato creato da ex-veterani che hanno lasciato Team Ninja per formare lo studio 110 Industries capitanati dal Game Director Hiroaki Matsui (famoso per aver curato la serie Ninja Gaiden).

Un team e un capitano di tutto rispetto con un background simile e un’atmosfera come quella annunciata nel corso degli ultimi due anni gettano le basi per aspettative elevate. Riuscirà Wanted: Dead a elevarsi e a far valere tali aspettative?

Wanted: Dead

Prima di tutto in Wanted: Dead menù e cutscene sono adorabili e colpiscono fin da subito. Troviamo quattro poliziotti che a colpo d’occhio sono un misto tra la S.W.A.T. e la Yakuza intenti nel rifocillarsi in quello che ha l’aspetto della tipica tavola calda da serie TV, in un contesto nipponico. Tra abbuffate inaspettate, humor e una cameriera davvero deliziosa arriva la classica chiamata.

A rispondere e a richiamare all’ordine i compagni è la potenziata Hannah Stone, eroina dagli innesti in metallo, coperta di tattoo in stile Yakuza e con un carattere grezzo e prepotente che in combo con l’aspetto ispira da subito simpatia. Da qui prende inizio l’avventura che seguirà le vicende dell’Unità Zombie, una squadra d’élite della polizia di Hong Kong a cui è stato designato il compito non facile di riportare l’ordine in una multinazionale e svelare la cospirazione che c’è dietro.

Wanted: Dead

Catapultati nell’azione ti ritroverai nei panni del tenente Hannah Stone, che di botto decide di intervenire: dotata di una pistola e di una katana per gli scontri ravvicinati – nonché di un fucile d’assalto per la lunga distanza – la nostra eroina viene chiamata al tutorial sul combattimento seduta stante. Non skipparlo, non distrarti e assimila ogni nozione, perché Wanted: Dead è un gioco con un livello di difficoltà tarato verso l’alto in cui il solo modo di sopravvivere è padroneggiare alla perfezione il move set.

Una volta che avrai terminato il tutorial ti ritrovi all’interno di un edificio pronto a fare a fettine tutti gli avversari che ti ritroverai davanti e, con tutta probabilità, morirai dopo poche decine di metri dall’ingresso. Il numero di nemici e il loro posizionamento a ventaglio e sempre al riparo ti mette in una situazione di svantaggio enorme, anche con la squadra composta da 3 NPC al tuo fianco.

Wanted: Dead

Wanted: Dead prevede che tu non muoia subito, dato che prima del respawn dall’ultimo checkpoint potresti essere salvato da un compagno, ma questo non ti deve rassicurare: anche solo per passare il primo “livello” dovrai sgambettare a destra e sinistra, sparando e falciando gli avversari in una danza macabra e fottutamente frenetica, trovando riparo quando potrai (e come potrai) per curarti, per dare una sventagliata con il mitra nella flebile speranza di far scendere il numero degli avversari.

Fino qui tutto molto bello e divertente, ma da appassionato della serie Ninja Gaiden mi viene subito in mente una domanda: ma perché diavolo la nostra eroina non salta? In Wanted: Dead Hannah Stone è ancorata a terra in un modo che davvero non comprendo: posso capire che non sviluppare il gioco in termini di verticalità possa avere dei vantaggi tecnici sia sul gameplay che sulla fluidità, ma togliere la possibilità di saltare all’eroina vuol dire gambizzare lei e anche parte della profondità del titolo. Per fortuna dopo un po’ ci si abitua… forse.

Wanted: Dead

Il gameplay di Wanted: Dead puo sembrare a un primo approccio semplice per quanto all’atto pratico sia stratificato: abbiamo un attacco ravvicinato con l’arma da fuoco che concatena colpi con l’attacco fisico della spada. Spesso per spezzare guardie o dare spettacolarità alla tua combo puoi alternare questi due attacchi producendo effetti devastanti. Direzionandoti verso il nemico successivo, se sarai abbastanza vicino, farai fare uno scatto al tenente Stone che proseguirà la sua combo con fiumi di sangue sul prossimo malcapitato.

Con il proseguire della storia avrai modo di mettere mano all’albero delle abilità, che ti doterà di maggiore fluidità e mosse arrivando a colmare in parte la difficoltà di gioco. Se pensi che questo ti faciliti più di tanto la vita ti stai sbagliando, e non poco: avere sotto controllo gli avversari e balzare da uno all’altro parando e schivando mentre attacchi è l’unico sistema per sopravvivere e ti conviene padroneggiarlo alla svelta se non vuoi che la gustosa esperienza di gioco di Wanted: Dead diventi ben presto qualcosa di assolutamente frustrante.

Wanted: Dead

Devastanti ed efficaci sono poi le mosse letali, che puoi infliggere con la pressione di un pulsante dopo che avrai saccagnato per un po’ i tuoi nemici.

Purtroppo per essere un action game Wanted: Dead risulta davvero frustrante a volte e questo deriva soprattutto dal fatto che il gioco è strutturato a checkpoint automatici e morire poco prima del check successivo significa a volte tornare indietro di parecchio perdendo tutti progressi fatti nel frattempo. Qui arriva un’altra scelta che trovo a dir poco bizzarra: arrivi al check, potenzi l’albero delle abilità e prosegui. Muori e ricominci dal check point perdendo anche le modifiche fatte. Rifarle esattamente uguali a prima è una perdita di tempo che non porta vantaggi e quindi non comprendo il motivo di questa scelta.

Wanted: Dead

A completare il combat system di Wanted: Dead abbiamo la componente FPS: con la pressione del grilletto sinistro attivi il mirino e con quello destro fai fuoco e qui arriva il mio terzo dubbio. Perché implementare in Wanted: Dead una modalità FPS limitata nei danni, con poche munizioni al seguito e che serve solo marginalmente a ripulire il livello dai nemici? A meno che tu non stia affrontando un boss, tenersi a distanza serve solo a sprecare munizioni.

In Wanted: Dead la struttura dei livelli è quanto meno interessante. A parte il non aver minimamente sfruttato la verticalità delle arene, il tema di sviluppo ha guarnito ogni stage di ripari che non solo posso essere ben sfruttati per non morire ma offrono un valido percorso (relativamente) sicuro per passare da un uccisione all’altra.

Wanted: Dead

Ogni riparo fornisce un momento per usare l’arma a distanza o permette di saltare e atterrare sui nemici e se dall’altro lato della barricata avete avversari invadenti una smitragliata alla cieca li farà correre come scarafaggi alla luce.

La caratterizzazione dei personaggi base che incontrerai nei livelli è piuttosto piatta e si può definire con il classico schema: nemico debole, nemico medio, nemico difficile, e per riconoscerli dovrai far solo caso al loro abbigliamento. I boss di fine livello sono fortemente ispirati alla serie Ninja Gaiden e in particolare al 3 dove cyber e folclore giapponese si fondono. In ogni caso hanno pattern riconoscibili e con una buone dose di decessi e tentativi falliti potrai avere la meglio, in combattimenti che sia dal punto di vista del gameplay che da quello artistico sono tutti molto interessanti.

Wanted: Dead

L’albero delle abilità e la possibilità di livellare e rimodellare le armi sono aggiunte ben accette ma di scarsa profondità. Anche in questo caso si sarebbe potuto ampliare maggiormente il parco armi  offrendo conseguentemente anche approcci diversi al gameplay.

I livelli sono ben strutturati e caratterizzati, ma l’impossibilità di saltare li rende alla fine labirinti farlocchi in cui la via per proseguire è sempre e solo una. Completano il pacchetto offerto da Wanted: Dead una serie di mini giochi che, per quanto siano a un primo impatto divertenti, alla lunga non offrono uno svago sufficientemente valido.


In genere alla conclusione di una recensione è consuetudine un riassunto che permetta una volta letto di comprendere la recensione in poche parole. Con Wanted: Dead voglio fare qualcosa di diverso: trasmettere le sensazioni che ho provato nel testare in anteprima questo titolo. In una parola Wanted: Dead è borderline. Da un lato i combattimenti sono truculenti, veloci e appaganti, con sangue e movimenti veloci, pallottole e lame. Dall’altro a portare frustrazione sono i limiti voluti dai dev e non tanto il livello di difficoltà crescente. Il titolo trasuda amore e mostra il fianco a limitazioni ma si adatta a un certo tipo di approccio che può piacere o no a seconda dei gusti.

7
Difficile, veloce, non per tutti: Wanted: Dead è il nuovo action dai creatori di Ninja Gaiden e Dead or Alive.

Pro

  • Veloce, frenetico e truculento
  • Ottima caratterizzazione dei personaggi e della storia
  • Cutscene e artwork ispirati e coinvolgenti

Contro

  • Impossibilità dell’eroina di saltare
  • Livelli troppo pilotati
  • Livello di difficoltà mal tarato
  • Scelte di sviluppo discutibili
Vai alla scheda di Wanted: Dead
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