World of Goo – Recensione World of Goo

Qualche anno fa, un anonimo sviluppatore indie rese disponibile un gioco chiamato Tower of Goo. Questo gioco permetteva di utilizzare una serie di palline melmose per costruire la propria torre, e l’obiettivo era arrivare più in alto possibile. Forte di una fisica spettacolare, una grafica accattivante e di un’idea innovativa, il giochino sbaragliò la concorrenza nei concorsi per sviluppatori indipendenti a cui si iscrisse. Ora, col nome di World of Goo, ritorna lo stesso concept elevato al quadrato. 2D Boy è il nome scelto da coloro che hanno sviluppato questo titolo per mostrarsi al grande pubblico e, ne siamo certi, sarà un nome ricorrente negli anni a venire.

Un mondo di melma

Il mondo è sull’orlo del baratro, è al collasso, l’energia non basta. C’è bisogno di un cambiamento urgente. E’ ottimista, è determinato a cambiare il mondo ed è nero. Non è Barack Obama ma è il Goo, la Melma. Questa entità, quinta essenza della decadenza, è spinta da un istinto ignoto, forse metafora dell’interazione player-avatar, forse semplice giustificazione per gli obiettivi del gioco. Fatto sta che i significati nascosti e profondi costelleranno tutto l’arco del gioco, dando spazio ad interpretazioni di vario genere e di vario livello. La storia, sebbene abbastanza slegata dai singoli livelli, darà vita ad un concept grafico di tutto rispetto. Procediamo però con ordine visto che l’aspetto estetico, seppur ottimo, non è nulla se comparato alla genialità del gameplay. In cosa consiste quindi World of Goo? WoG è un puzzle game basato sulla fisica, in cui l’obiettivo principale sarà quasi sempre portare le vostre palline di muco putrescente da un punto del livello ad un altro. Detto così potrebbe sembrare banale, ma ci vuole poco per spiegare che non è così. Le vostre pallette potranno infatti venire combinate per formare strutture come ponti, torri, ganci, contrappesi, archi e quant’altro la vostra fantasia vi suggerisca. Ad esempio, se il punto da raggiungere è oltre un dirupo, potrete procedere sia costruendo un punto stabile agganciato saldamente al terreno, sia costruendo un’alta torre verticale da far crollare all’altezza giusta per raggiungere la sponda opposta. I metodi risolutivi sono spesso più di uno, ma non essendovi due livelli uguali, difficilmente potrete studiare una strategia fissa da riciclare in più occasioni.

Il bello di World of Goo è proprio questo: raramente risulterà scontato, e dopo la metà del gioco circa i livelli difficilmente potranno essere risolti con un colpo d’occhio. Da un lato tutta questa originalità dà vita ad una vera sfida, mai troppo facile e raramente frustrante, ma dall’altro molte idee che avrebbero potute essere riutilizzate per creare anche cinque o sei livelli, vengono utilizzate solo per uno, riducendo di netto la longevità del titolo. A me è parso in più occasioni di vedere idee sprecate per un livello risolvibile in poco più di qualche secondo, ma che si sarebbero benissimo adattate a diverse varianti di difficoltà più elevata. Questo è un vero peccato, perchè di fatto la longevità diventa il tallone di Achille di questo titolo che avrebbe potuto ambire a ben più alte vette sul piano di mercato. Spiegarvi le possibilità che vi verranno messe a disposizione o le sfide che sarete chiamati a risolvere significherebbe rovinarvi parecchie sorprese, quindi eviterò di anticiparvi troppo. Vi basti sapere che potrete utilizzare numerosi tipi di palle, da quelle infiammabili a quelle ad espansione, da quelle d’acqua a quelle "morte". Il gioco inoltre sarà diviso in cinque mondi, ognuno estremamente caratterizzato a livello grafico e discretamente a livello di gameplay. Vi sarà infatti una decisa evoluzione negli obiettivi man mano che procederete con i livelli, passando dal semplice procedere in linea retta al dover far esplodere mezzo livello per poter procedere.


Gioiosa decadenza

WoG non si distingue solo per l’originalità del gameplay, ma si avvale di una veste grafica decisamente "forte". Colori pastello alternati a sfumature pesantissime ed effetti "melmosi" vi faranno restare a bocca aperta all’inizio di ogni livello. Capiterà spesso a molti di voi di soffermarsi a guaradare gli sfondi per diversi secondi prima di iniziare a capire la struttura del livello. Il lato sonoro è un altro punto di eccellenza di WoG: ad una colonna sonora decisamente "invadente" verranno affiancati effetti in gioco estremamente "melmificanti". A furia di sentire i "blop" e gli "squash" delle vostre fide pallette, inizierete a trasformarvi anche voi in sporco condensato. Alla fine delle sessioni più lunghe, alzandovi dalla sedia vi stupirete di avere ancora una forma solida in grado di stare in piedi sul pavimento senza bisogno di vari sostegni.

A completare il tutto arrivano due contenuti extra: il Sign Painter e la Torre. Il primo, alter-ego degli sviluppatori, si manifesterà in forma di cartelli disseminati in ogni livello, e se cercherete nella cartella del gioco troverete qualcosa anche li. Questi cartelli conterranno indicazioni importanti per risolvere il livello, parti della storia, citazioni famose e talvolta alcuni meme comprensibili solo ai giocatori più nerd. La Torre invece sarà una forma di competizione contro altri giocatori in cui vince chi costruisce la torre più alta. Le pallette necessarie ad edificare la vostra torre personale potranno essere sbloccate completando i vari livelli. Una volta completato il gioco avrete il massimo numero di palle disponibili, e potrete quindi partire alla conquista del cielo. Gli altri giocatori verranno visualizzati come semplici nuvolette recanti il nome del player, la sua nazionalità e l’altezza raggiunta, la quale sarà appunto indicata dalla posizione della nuvola. In definitiva World of Goo è un must have per tutti gli appassionati di videogiochi, nonostante la brevità dell’esperienza di gioco che si concluderà normalmente prima delle dieci ore. WoG è la testimonianza del fatto che il mondo dei videogiochi non è ancora totalmente in mano alle grandi case. Puntare sulle idee originali è ancora possibile. La super grafica, la violenza, i milioni di righe di testo e i doppiaggi d’autore devono chinare il capo di fronte all’opera di un ragazzo che ha creduto nelle sue idee e le ha portate fino in fondo.

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento