World War Z VR Recensione
Era un lunedì quando ho provato ad avviare World War Z VR per la prima volta. Credete nei segni del destino? Io si. Dopo un lungo e caldo Agosto, reso particolarmente insopportabile dalla terribile afa della Pianura Padana, finalmente tornavano le piogge.
Con loro, i danni, arredamenti da balcone da sostituire, un giardino da rimettere in sesto e una piscina rimasta in piedi per miracolo. Prezzi tutto sommato esigui da pagare per il ritorno di temperature più miti. Il solo pensiero di indossare il Meta Quest 3 con quaranta gradi di temperatura mi assillava, il suono dello schianto di ogni goccia con il corridoio ciottolato del mio giardino una rassicurazione importante: finalmente avrei potuto dedicarmi a World War Z VR senza alcuna preoccupazione.
World War Z VR Recensione
Vari impegni di un insolitamente laborioso Agosto sono andati man mano a risolversi, lasciandomi lo spazio perfetto per dedicarmi a questa recensione. Accendo quindi il VR, ricordandomi di quel Resident Evil 4 comprato ormai 10 mesi fa e mai avviato e di Pistol Whip, giocato durante un periodo di dieta e esercizio i quali risultati si sono interrotti dopo il primo dei vari viaggi esteri di quest’anno.
Mi guardano con occhi languidi, non è il loro momento. Non sono pronto per quel tipo di esperienza mi dico, dopotutto ne ho una simile ad aspettarmi, una più importante in quanto proveniente da un codice review da far fruttare.
Un po’ come quando un amico di presenta una ragazza, definendola già scherzosamente “tua moglie”, quindi vuoi metterci tutto l’impegno possibile per far funzionare una relazione nella quale ti sei gettato senza averci pensato molto bene. Forse a mente fredda avresti dovuto andarci piano, rifletterci, dopotutto ci sono altre possibilità più affini ai tuoi interessi, altre relazioni alle quali sulle quali non hai voluto investire per mancanza di tempo o di energie.
Il tempo è una freccia, come diceva Beatrice Elizabeth Horseman, siamo tutti suoi schiavi. Il problema non è solo invecchiare, si perdono anche opportunità, si fanno delle scelte che decidono a quale stazione del destino ci fermeremo. Verso la Gabbia o verso la Mela della Felicità? Non potremo saperlo finché non scendiamo dal treno.
Il mio passa oltre quel Resident Evil 4 Quest Edition, si ferma giusto il tempo di lasciarci 23 euro e si fionda verso la destinazione successiva. Arriva l’ora di avviare World War Z, collego il cavo per il Meta Link, in disuso da quando ci avevo giocato Half Life Alyx ormai 11 mesi fa.
Poi accendo Steam VR e da lì, avvio il gioco. Immediatamente una red flag, la vedo, la riconosco bene, dopotutto non sto guardando World War Z con occhiali tinti di rosa, le red flag appiaono esattamente per quello che sono, nient’altro.

Il primo impatto
I caricamenti sono molto lunghi, la resa grafica dei modelli mostrati nel mentre più accumunabile a quella di un gioco nativo Quest 3, ma sto giocando da Steam proprio per evitare di avere altre esperienze castrate dal limitato hardware di Meta, come già mi era successo con Riven.
Attendo, e attendo, le speranze cominciano ad affievolirsi, però so benissimo che mettendo fretta le cose possono solo peggiorare. Combatto contro me stesso per evitare di aprire il task manager e controllare se qualcosa stesse facendo andare a 100% CPU, RAM o GPU, tutte ampiamente oltre i requisiti minimi del gioco.
Eventualmente, la mia pazienza sembra essere ricompensata. World War Z VR si presenta all’appuntamento, non si è proprio messo in tiro per l’occasione. Le texture sono di bassa qualità, il movimento molto scattoso e il POV ridotto della modalità comfort non si legano molto bene.
Però ricordo come mi sia stato presentato da un amico, quindi vabbè, posso passarci sopra. Non sembra intenzionato a passare una bella serata con me, non mi offendo, starà a me ricavarne qualcosa. Mi muovo attraverso il tutorial rendendomi conto di come il mio principale nemico non sarà uno zombie ma il mio stomaco, sul punto di cedere dalla nausea.
Finisco a fatica, il gioco crasha, rimango da solo nella mia stanza a pensare cosa possa essere andato storto. C’è sempre il prossimo appuntamento, il primo impatto non è stato dei migliori ma non sono il tipo di persona da cedere così facilmente, sarebbe stato tutto più facile se World War Z VR mi avesse detto apertamente di non essere interessato, ma è semplicemente crashato.
Conscio delle difficoltà del gaming moderno, decisamente complicato da un mercato sempre più strutturato a incentivare la solitudine per monetizzarla, mi inganno pensando sia colpa mia. Deprimermi è inutile, mi metto al lavoro, la prima volta è durata poco, è stata un po’ disgustosa, può succedere, non c’è da vergognarsi, bisogna solo migliorare. Tutto sommato, ci posso riprovare.
Migliorare sé stessi
Pensandoci, mi sono buttato un po’ troppo velocemente. Non ho considerato la mia relazione con World War Z come un nuovo inizio, unico, invece mi son approcciato esattamente come faccio sempre. In passato ha funzionato, perchè cambiare? Ecco, questo non è il giusto mindset. Ogni gioco è speciale a mamma sua.
Allora decido di fare le cose per bene. Inizio aprendo Steam, da quant’é che non aggiorno manualmente lo SteamVR? Certo, lo store fa da solo, però magari re-installando la situazione migliore. Inoltre, già che ci sono, tanto vale dare un nuovo sguardo alla bio del gioco, l’avevo già letta ma distrattamente.
I requisiti li soddisfo tutti, anzi, sono ben oltre i minimi, anzi supero i consigliati. Certo, non ha specificato se preferisce quale DDR preferisce come RAM, ho la DDR4, ma i 16GB li raggiungo tranquillamente. Arriva quindi il momento in cui bisogna affrontare il suocero odioso presente in ogni famiglia, Meta Link.
Partire prevenuto mi metterebbe in cattiva luce, ma tra me e te posso dirlo…penso sia tutta colpa sua. L’applicazione di connessione tra Quest e Windows è sempre stata pessima, rilascia aggiornamenti a caso e alle volte si blocca proprio perché è uscito un aggiornamento durante l’uso e si è dimenticato come facesse a funzionare fino a 2 minuti prima.
Infatti, guarda te! Un aggiornamento. Lo scarico, riavvio il tutto. Mi sento quasi pronto a dare il meglio di me. Giusto per, provo a vedere se il cavo di connessione soddisfa ancora i requisiti di velocità, sia mai da un giorno all’altro cambino i gusti e mi ritrovi con un cavo inutile. Avvio il test, tutto buono.

Bene, ci siamo. Tempo di riprovare. Ancora troppi problemi. Stavolta World War Z salta da solo il prologo, andando subito al sodo, mi chiede di entrare in una partita. Penso stiamo andando troppo in fretta, non conosco ancora i suoi tasti, torno al prologo, di nuovo i problemi di performance, stavolta persino SteamVR cede e dopo un po’ crasha.
Lo riavvio, ci riprovo, ancora niente soddisfazioni. Magari sono testardo, sto sbagliando io e il gioco me lo ha persino detto! Lasciamo stare il prologo, gli do ascolto, mi faccio trascinare in una missione…ma non per essere puntiglioso, io l’avevo detto che se già nel tutorial avevamo problemi, buttarsi a capofitto in terza base avrebbe solo peggiorato la situazione.
Così, finisce anche questo secondo appuntamento con World War Z VR. Sconsolato, fingo vada tutto bene, gli scrivo come possiamo migliorare anche solo di un pochino, abbastanza da permettermi di giocare e recensirlo. Mi risponde la FAQ del sito dicendo vada tutto bene, l’unico problema potrebbe essere dato dal fatto il visore sia in modalità risparmio energetico. Devo disattivarla, poi per sicurezza attivare anche le funzionalità developer, non ho capito perchè.
Per una attimo mi viene voglia di tirare fuori il peggio di me. “Se ad Half Life Alyx non serve, perchè a te si?” “Lo sai che Alyx sembra la vita vera mentre tu mi stai chiedendo l’impossibile per due texture a bassa risoluzione” ma se cado in questo vortice, non ne esco più, mai parlare delle ex anche quando palesemente sai non avrai mai più qualcosa di talmente bello.
Però devi fartene una ragione, il mercato VR è troppo limitato per giustificare investimenti simili a quelli di Valve e quel teaser sensuale di Half Life 3 VR si tramuterà eventualmente in un gioco tradizionale, spezzandoti il cuore.
Faccio tutto ciò che mi è richiesto, riavvio ogni dispositivo, accendo il gioco…ancora un disastro. Non è possibile, mi dico. Ho dato tutto ciò che potevo e mi ritrovo con un pugno di sabbia tra le mani e uno stomaco in subbuglio per l’esperienza. Eppur World War Z VR continua ad invitarmi, sono io a sentirmi male, solo io.

Mettiti al primo posto
Nei giorni seguenti ho continuato a provarci ma se la mia mente ancora aveva speranze, il cuore aveva già ceduto. Escono nuovi driver Nvidia, magari con questi… ovviamente nulla. Ci provo e riprovo, più per obbligo che altro, nel mentre un macigno si forma sempre più pesante sul mio stomaco.
Ad un certo punto dovrò affrontare l’elefante nella stanza. Dovrò dire che questo software è inutilizzabile, questa relazione non sa’ da fare. Però c’è un pizzico di paura, perché me l’ha presentata un amico a cui tengo e accettare la sconfitta sa di tradimento di una fiducia decennale.
Forse vale la pena tenere duro, scommettere sulle minime percentuali di riuscita per sperare di salvare la situazione. Non mi interessa più che World War Z VR mi ami, non so se mi sia mai interessato sinceramente, spero solo non mi crei altri problemi ben più gravi.
Con sguardo stanco, ci provo un’altra volta. Il gioco è uscito nel frattempo, la pagina Steam sta cominciando a riempirsi di opinioni a riguardo. Vedo un bel “Mixed” e le mie speranze si ri-accendono, mal comune, mezzo gaudio come si suol dire.
Apro le recensioni ed ecco, finalmente non mi sento più solo. Il gioco non parte a moltissima gente, altri con requisiti molto più alti dei minimi o persino dei consigliati riscontrano gli stessi problemi accusati da me, framerate bassissimo, stuttering, visuale da vomito.
Mi rendo conto di essere ancora molto immaturo. Non perchè abbia fallito nella relazione, ma perchè anche questa volta mi sono rifugiato nel mio solito ragionamento autolesionista nel quale per qualsiasi tragedia, la colpa cade sulle mie spalle.
Ancora non riesco a riconoscere i miei meriti, né le mie colpe in quanto pensare di essere sempre dalla parte del torto rende ciechi anche di fronte ai veri errori. Ho avuto bisogno di conferme esterne per capire ciò che già sapevo, come sempre il cuore ci è arrivato prima del cervello.
Non è colpa mia. Mi dovevo mettere al primo posto e cedere, questa recensione non sa’ da fare.
World War Z VR è un gioco su cui non posso dare opinioni approfondite, perché non funziona. Proprio a livello basilare non ha i presupposti per partire. Quindi mi limito a dirvi di non comprarlo, oppure di tenere pronto il tasto per chiedere il rimborso. Dal gioco ho ricavato solo ore di troubleshooting extra-lavorativo ( e di lavoro faccio troubleshooting) nausea per colpa delle performance e il divertimento di scrivere duemila parole di shitposting quando questo tempo avrei dovuto investirlo in editoriali o in un libro, entrambe cose già promesse e che dovrò consegnare entro fine mese.
Forse, infine, ha vinto World War Z VR, anche dopo essere passato oltre, la nostra breve relazione mi ha lasciato con meno tempo per rimanere all’interno di una schedule fitta.
Abbiate cura di voi stessi e cercate aiuto quando vi serve
Pro
- Mi son divertito a scrivere questa "recensione"
Contro
- Tecnicamente disastroso
- Quando è partito aveva problemi di performance gravissimi