WRC 5 Recensione

WRC 5

Un rally alla francese

Dopo averne curato le precedenti edizioni, Milestone esce di scena (la software house italiana sta lavorando su Sebastien Loeb Rally EVO) lasciando il compito di sviluppare il nuovo capitolo di WRC allo studio francese di Kylotonn Racing Games. Vediamo se questa tutto sommato giovane software house con relativo motore grafico proprietario ha saputo produrre un capitolo all’altezza.

Un tour ufficiale ma non troppo

WRC 5 può fregiarsi di tutte le licenze ufficiali presenti nel vero WRC, proponendo per di più tre diverse categorie da conquistare per giungere al titolo di campione del mondo. Tutto questo si concretizza in una ventina di scuderie con livree e piloti, tredici diverse nazioni visitate ed una settantina di tappe totali su cui affinare le abilità di guida. Se ciò poi non bastasse è presente una modalità “Scuola di Rally” affrontabile sia a parte che come allenamento durante la carriera, ove impratichirsi in tutte le manovre necessarie a guadagnare secondi preziosi in classifica.

I percorsi tuttavia, pur mantenendo intatta la fedeltà di base, si concedono molte “licenze poetiche” rispetto alle controparti reali, una scelta stilistica improntata a quanto pare ad evitare che il giocatore si annoi durante le tappe più lunghe; tutto ciò fa sì che i paesaggi non siano sempre fedeli ma soprattutto che la superficie cambi più volte durante una stessa tappa, espediente utile anche ad avvicinare il giocatore alla parte strategica del setup pre-gara.


World Rally… GRID

Il titolo di Codemasters offre un’ottima modalità carriera, cuiWRC 5 giustamente si ispira senza però raggiungerne gli stessi risultati. La base è quella classica, tre diversi team tra cui scegliere e di cui soddisfare dei requisiti contrattuali, guadagnare fama e ottenere via via offerte di lavoro sempre più prestigiose. L’intoppo arriva quando la prestazione non è all’altezza e per un motivo o per l’altro toccherà ricominciare da zero a lottare per un obiettivo mancato di un soffio, come se dei progressi precedenti venisse fatta tabula rasa. Non è un problema preoccupante una volta abituati al sistema di guida, ma è sicuramente una cosa che spingerà i giocatori meno esperti ad abbassare la difficoltà ed il realismo, una compensazione che purtroppo rende la sfida fin troppo facile.

Per ovviare a tutto questo ci si può comunque cimentare in una delle altre modalità, cioè la già citata scuola di rally oppure la singola tappa, dove imparare minuziosamente ogni tracciato per arrivare già preparati alla modalità carriera. In questa modalità ovviamente il giocatore decide anche il setup del proprio veicolo e le riparazioni post-tappa; tenendo presente che il tempo da passare in garage è limitato e quindi una scelta accorta è fondamentale per non perdere secondi preziosi, il gioco ci viene in aiuto distribuendo le possibili riparazioni su tre diverse scale di efficacia, ma soprattutto offrendo la classica opzione “auto-ripara” per delegare all’IA le scelte prioritarie.


Motore grafico di categoria minore

Per la prima volta nella serie, o per lo meno così dicono alla Kylotonn, un WRC implementa un sistema di fisica davvero realistico nella guida. Beh, diciamo che WRC 5 dovrebbe implementare parecchie altre cose…

Tralasciando i paragoni impietosi con una piattaforma come il PC, dove per altro i bug sembrano anche maggiori, questa edizione (almeno su Xbox One) presenta un frame-rate di scarsa qualità, con un lock a 30 fps per di più nemmeno stabili. Il textures-popping è all’ordine del giorno e diminuisce solo nelle gare in notturna, giusto perché è fuori dalla sezione illuminata dai fari… nei tornanti il difetto è ancora più pronunciato data la rapida rotazione di 180° del paesaggio, ed ancora peggiora con le visuali esterne dove si vede la vettura, quasi che il motore grafico faccia fatica a calcolare le decalcomanie sull’automobile.

Va anche detto che i diversi tracciati presentano buone superfici di gara, differenziate e fedeli alle pavimentazioni od agli sterrati reali, per cui la terra che vedremo in Portogallo non è la stessa che vedremo in Italia ad esempio, e che ad abbellire il tutto ci sono agenti atmosferici variabili (variabili tappa dopo tappa, ma il meteo non è mai dinamico in tempo reale) e giochi di luci, ombre e nebbia; ma insomma se consideriamo che a bordo pista perfino il pubblico animato è davvero scarso, questi cali di frame sono davvero strani tanto più che il motore grafico (per la cronaca chiamato KT HD) è sviluppato dagli stessi Kylotonn e quindi dovrebbe poter gestire appieno ogni feature del gioco. Sullo stesso piano troviamo anche un co-pilota fastidioso e a volte affetto da micro-lag ed effetti della vettura non propriamente realistici: motori campionati in modo discreto e con buona varietà, ma con effetti poco differenziati a prescindere dalla marcia ingranata, e se non bastasse i rumori degli pneumatici che tendono a scomparire. Insomma, è come vedere un gioco dal buon impatto grafico se lo si osserva da lontano, ma che “scala” nel qualitativamente mediocre man mano che ci si avvicina.


Scivola e Sguscia

Però si, la parte della fisica delle vetture è vera e ben riuscita. Sebbene ogni tanto il nostro mezzo tenda a pattinare, il grado di realismo è buono ed impegnativo (alle difficoltà più alte) e regala una esperienza di gioco soddisfacente. Non è una vera e propria simulazione ma nemmeno un arcade, collocandosi in una via di mezzo soddisfacente sia per i veterani del genere che per i principianti, cui tuttavia si consiglia comunque di impratichirsi fin da subito con una difficoltà medio alta ed un modello di guida improntato al realismo almeno parzialmente. Infatti, abilitando aiuti come la frenata assistita ed il controllo di stabilità, l’IA diventa molto invasiva correggendo le traiettorie in maniera quasi nervosa ed irreale, ma soprattutto le derapate migliori si fanno con questi aiuti disattivati.

E’ un modello di guida che dicevamo ibrido, non troppo penalizzante se fosse il vostro primo gioco di rally, che però purtroppo diventa fin troppo abbordabile e “auto-pilotato”. Come scritto più sopra, la cosa migliore è allenarsi sulle singole tappe, sentire come le differenti superfici stradali impattano sulla vettura (un punto a favore di Kylotonn) ed infine cimentarsi nella vera e propria carriera. A questo punto nessuno potrà togliervi la soddisfazione di una rapida serie di curve fatte in modo impeccabile, o il compiacimento per aver battuto di tre decimi un tempo che fino a qualche ora prima vi sembrava inarrivabile, e pazienza se alcune di queste manovre hanno avuto un aspetto un po’ giocattoloso.


Esports e Ghost online

WRC 5 offre un torneo di eSports in collaborazione con ESL, prenderà il via tra circa 3 mesi in concomitanza con le prime tappe del WRC 2016. Oltre a ciò, è possibile competere online per stabilire il record su un singolo tracciato confrontandosi con i tempi migliori stabiliti a livello globale, nella modalità party fino ad 8 giocatori ed infine ospitando una partita privata. Tutto si svolge sempre utilizzando dei ghost, trovata efficace per aumentare la sensazione di agonismo e spingere il giocatore a migliorare ulteriormente sé stesso. I caricamenti ed i tempi di accesso alle sezioni online sono tutto sommato brevi e non si segnalano particolari disservizi dei server. Solo la modalità Smart Match, la classica partita veloce, presenta difficoltà di accesso e/o ricerca degli avversari, ma è presumibile che sia un difetto temporaneo.

 Il WRC 5 di Kylotonn Games è un gioco che sbanda pericolosamente, per rimanere in tema. Da un lato ha vari livelli di difficoltà e vari parametri di simulazione che lo rendono adatto a chiunque, presenta un modello di guida credibile e il più delle volte verosimile. Dall’altro si perde in noiose ripetizioni e fastidiosi bug tecnici, il rally è una disciplina di per sé solitaria in cui il giocatore dovrebbe essere invogliato a migliorarsi costantemente, WRC 5 lo consente solo a tratti, presentandosi zavorrato da un comparto grafico non all’altezza e da una modalità carriera migliorabile. Un buon comparto multiplayer lo rende un poco più appetibile, per il resto siamo al volante di una buona idea concretizzatasi per metà.
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