Yakuza: Like a Dragon – Recensione PlayStation 5

Recensito su PlayStation 5

Dopo l’ottimo debutto su PC, Old Gen e Xbox Series X, per Yakuza: Like a Dragon è giunto il momento di tornare a far parlare di sé, debuttando sulla neonata ammiraglia di casa Sony. Nascondete il dito mignolo, perché gli Yakuza su PlayStation 5 picchiano ancora più forte.

Like a Dragon è da considerare come il reboot di una saga decisamente longeva, che tra serie principale e spin-off annovera più di una decina di titoli. Per ripartire alla grande, i ragazzi di Ryu Ga Gotoku Studio hanno deciso di lasciare da parte le vicende di Kazuma Kiryu e comprimari, per concentrarsi su una storyline e dei personaggi completamente inediti, sebbene dei richiami ai capitoli precedenti siano inevitabili e ben graditi.

Seguiremo dunque le vicende di Ichiban Kasuga, membro della famiglia Arakawa, inizialmente affiliata al caro vecchio clan Tojo. In men che non si dica le certezze e la quotidianità del nostro Ichban verranno sconvolte da un turbinio di eventi che porterà il nostro beniamino a scontare 18 anni di prigione, addossandosi la colpa di un omicidio commesso da altri, pronto a tornare in pista una volta scontata la pena.

Una volta uscito di prigione, Ichiban non troverà nessuno ad aspettarlo e dovrà ben presto fare i conti con un mondo profondamente cambiato, inospitale e alieno. Tradito dal suo clan e dal suo amorevole patriarca, sarà costretto ad allontanarsi dall’iconica Kamurocho, che per più di un decennio ha ospitato le vicende della serie Yakuza, per avventurarsi nella sconosciuta Yokohama.

Yakuza: Like A Dragon

Cambio di location e cambio di gameplay per la serie di Ryu ga Gotoku Studio, che abbandona il genere Beat’Em Up per avventurarsi nelle inesplorate lande del JRPG. Cambiamento di rotta splendidamente giustificato dalla natura di Ichiban, che da appassionato della serie Dragon Quest, visualizza nella sua mente gli scontri come fossero battaglie a turni della sua saga preferita, proponendoci sotto forma di gameplay la sua peculiare visione del mondo.

Prepariamoci dunque a gustare un’avventura lunga una cinquantina di ore, pronti a cambiare job al nostro party a seconda delle esigenze, livellando classi e personaggi e imbattendoci in pericolosi encounters tra le strade di Yokohama. È incredibile constatare come ben si sposi la formula JRPG con la serie Yakuza e come i toni sopra le righe degli scontri esaltino il valore metanarrativo delle sequenze.

Yakuza: Like a Dragon

Come banco di prova possiamo asserire di essere di fronte a un JRPG solido ma non granitico, confezionato da appassionati del genere, che a fronte di qualche incertezza nel bilanciamento  parametrico riesce a restituire un feeling gradevole ed avvincente. Per questo motivo speriamo vivamente che Ryu ga Gotoku Studio continui sulla linea tracciata da Yakuza: Like a Dragon, andando di capitolo in capitolo ad approfondire quanto proposto e riuscendo così nel tempo a strutturare un’evoluzione coerente della sua visione delle battaglie a turni.

Come da titolo, abbiamo finalmente messo mano sull’edizione PlayStation 5 e possiamo asserire di essere decisamente soddisfatti della versione Next Gen per la mastodontica console di Sony. Normalmente la versione PS5 di Like a Dragon si propone sui 60 FPS stabilissimi, ma in caso volessimo aumentare le prestazioni grafiche, potremo scegliere tramite l’intuitivo menu di gioco, se switchare verso la modalità alta risoluzione.

Yakuza: Like a Dragon

Se da una parte l’alta risoluzione ci farà beneficiare di una prestazione visiva ben più che soddisfacente, lo scotto da pagare sarà un drastico abbassamento del frame rate, che ci riporterà ai 30 FPS tanto criticati durante la scorsa generazione. Non siamo certo nuovi a questo tipo di compromesso, che sembra andare per la maggiore per quanto riguarda la finestra d’uscita dei titoli di lancio next gen, come ad esempio è avvenuto qualche mese fa con Demon’s Souls.

Dal canto nostro siamo entusiasti del ritorno dei 60 FPS su PlayStation 5 che spesso si rivelano essere una conditio sine qua non per godere appieno di talune opere che beneficiano profondamente del giusto frame rate. D’altro canto non sono da sottovalutare nemmeno i tempi di caricamento, che su PlayStation 5 sono splendidamente rapidi e siamo certi che questi piccoli sfoggi di potenza non siano che il preludio degli anni a venire.

Sebbene questa recensione sia più incentrata sulla relativa edizione PlayStation 5 che su Yakuza: Like a Dragon in sé, non possiamo infine non sottolineare la qualità narrativa del titolo, che riesce a catturare l’attenzione del giocatore fin dalle sue prime suggestive sequenze, trascinandolo verso un universo immaginifico magnetico e terrificante, travolgendolo con i caratteri culturali più affascinanti della criminalità giapponese, in una voluttuosa spirale di amicizia, tradimenti, corruzione, identità, onore e morte.

Yakuza Like a Dragon Heroes of Tomorrow

Yakuza: Like a Dragon gira a meraviglia su PlayStation 5, Ichiban è un più che degno sostituto dell’iconico Kazuma Kiryu e le vicende narrate sono viscerali e credibili. I toni scanzonati dell’opera fungono da esorcismo, aiutandoci a metabolizzare visivamente dei contenuti spaventosi e profondi, fino ad introiettare e rendere parte di noi un percorso narrativo ispirato e crudele. Nell’arte il lavoro sul contrasto si rivela spesso fondamentale e possiamo asserire che Ryu Ga Gotoku Studio abbia centrato nel segno. Se a questa formula aggiungiamo una riuscita rivisitazione JRPG, non possiamo che gioire e far spazio in libreria e nel nostro cuore al degno successore della saga Yakuza.

8.9

Pro

  • Svolta JRPG riuscita
  • PlayStation 5 e i 60FPS
  • Caricamenti rapidissimi

Contro

  • Ma perfettibile nel bilanciamento
  • Colonna sonora dimenticabile
Vai alla scheda di Yakuza: Like a Dragon
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