Yomawari: Night Alone – Recensione

Un’atmosfera notturna, ombrosa e autunnale, una bambina piccola e tenera con un dolcissimo cane al guinzaglio e una città solitaria e tranquilla. Niente di meglio per gettare le basi di un’avventura tanto semplice eppure tanto inquietante, realizzata e orchestrata magistralmente da Nippon Ichi Software e portata in Occidente da NIS America. Stiamo per mostrarvi Yomawari: Night Alone, opera d’arte indie horror uscita in Giappone alla fine dell’ottobre 2015 e che approderà in Europa il 25 ottobre 2016.

Yomawari: Night Alone

L’horror fatto di piccole paure

Le idee semplici sono da sempre il punto di partenza vincente per creare grandi titoli. Questa premessa è vincente in qualunque campo venga applicata, sia essa la letteratura, la musica o i videogame. Oltretutto, avvicinarsi all’horror in un periodo storico in cui tutto è già stato visto e sdoganato è un compito davvero arduo, destinato a non essere adempiuto se non vengono poste basi solide.

Yomawari: Night Alone

Con Yomawari: Night Alone, Nippon Ichi Software riesce a creare un esempio perfetto di come si possa giungere nel profondo dell’essere umano toccando le corde della paura senza esagerare con effetti speciali o trame fantasmagoriche, ma affidandosi al solleticamento degli istinti della psiche umana.

In questo titolo infatti, vestiremo i panni di una tenera bimba in giro di sera per portare fuori il cane: senza rovinare il gusto della sorpresa possiamo svelarvi che già nei primissimi minuti di gioco vi ritroverete di colpo calati in un’atmosfera surreale che, con un colpo di scena, vi farà balzare sulla sedia. Basta una visuale altamente artistica, un audio ottimo e un’idea schiacciante.

Yomawari: Night Alone

Il nostro compito è in linea con la semplicità del progetto e, a seguito di un problema iniziale, dovremo solamente trovare la nostra sorellina scomparsa e il nostro cagnolino Poro. Attenzione però: l’horror e le sue perenni conseguenze mortali (che vi riporteranno all’ultimo save point), sono sempre dietro l’angolo.

Muoversi nell’ansia e nella paura

La visuale di questo piacevole e inquietante indie è di tipo isometrico, con elementi sviluppati in altezza come alberi ed edifici, volti a nascondere la visuale della protagonista e dei suoi nemici in alcuni punti. Questo è un artificio voluto e volto ad accrescere l’ansia e la paura nel giocatore, che vedrà dietro a ogni angolo un’ombra nemica, sia essa reale o meno.

Yomawari: Night Alone

I comandi sono estremamente semplici: possiamo muoverci grazie allo stick sinistro, ruotare l’inquadratura con quello destro, raccogliere un oggetto e usarlo, e con i tasti posteriori potremo avvicinare la visuale richiamando una specie di focus o correre fino a quando la barra dell’energia ce lo permette. L’interazione con l’ambiente circostante è limitata: vicino a un elemento interattivo sulla nostra testa comparirà un punto interrogativo che si trasformerà in esclamativo nel momento in cui l’interazione sarà possibile.

Yomawari: Night Alone

Una volta raccolta la torcia nei primi minuti di gioco però finalmente viene messa in luce la verità.

Fantasmi e paure

In Yomawari: Night Alone, quelle strade che prima sembravano vuote e contornate solo dal rumore dei nostri piccoli passi, grazie alla torcia rivelano tutta la loro natura terrificante. La torcia, che miracolosamente non si spegne mai, è anche in grado di illuminare sulla breve distanza mostri e spettri prima invisibili ai nostri occhi. Quando vengono disturbati dalla nostra luce i mostri si accorgeranno della nostra presenza e, seguendo pattern prestabiliti diversi per ogni tipologia di mostro, inizieranno a darci la caccia riempiendo lo schermo con urla e versi agghiaccianti.

Yomawari: Night Alone

L’unico rifugio, nella ricerca di indizi che guiderà la nostra piccola e coraggiosa amica in questa avventura, sarà costituito da cartelloni pubblicitari e cespugli. Mentre per alcuni nemici sarà solamente necessario avvicinarsi piano per studiare il pattern e muoversi o correre di conseguenza per evitarli, per altri l’unica speranza è nascondersi alla vista e aspettare, ascoltando il ritmo del nostro cuore calmarsi mentre la macchia rossa che rappresenta lo spirito nemico si allontana.

Yomawari: Night Alone

Se anche il gameplay e la struttura del gioco appaiono in alcuni momenti scarni, vi possiamo assicurare che non è così. L’audio avvolgente (meglio con le cuffie), e centrato a dovere sulla storia, unito a un lavoro certosino di disegno degli ambienti, rende l’esperienza sempre all’altezza.

Non va sottovalutato, inoltre, l’aspetto psicologico e pedagogico di Yomawari: Night Alone. La vena artistica profusa nella realizzazione, in accoppiata con una storia mozzafiato, fa di questo titolo un perfetto modo per far approcciare i bambini al gravoso tema della morte e dell’anima, magari meglio se con un adulto vicino.

Yomawari: Night Alone

In conclusione

Possiamo dire senza tema di smentita che la scena indie in questo particolare periodo storico sforna delle piccole perle di bellezza. In questo momento di grazia, Yomawari Night Alone di Nippon Ichi Software è un piccolo gioiello dark, pieno d’ansia ma non per questo meno prezioso. Curato, pensato, artisticamente valido e con un audio davvero all’altezza, saprà ritagliarsi una fetta di pubblico notevole e sicuramente entusiasta, seppure un po’ spaventata.

8

Pro

  • Atmosfere incredibilmente ben rappresentate
  • Eccellente comparto audio
  • Originalità della storia

Contro

  • Un po' frustrante
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