Ys Origin – Recensione Nintendo Switch

Recensito su Nintendo Switch

Ys Origin, titolo facente parte della famosa saga di JRPG, è stato pubblicato per la prima volta nel 2006 da Nihon Falcom solo in giapponese per poi essere ripreso, tradotto ed esportato nel 2012 da XSEED Games. Pur essendo il settimo gioco della serie, Ys Origin si colloca temporalmente prima di tutti gli altri essendo di fatto un prequel.

Oggi Ys Origin sbarca su Nintendo Switch grazie agli editori – Nihon Falcom, DotEmu, Marvelous USA e Typhoon Games – che rispolverano questa perla videoludica creando un porting che pur risentendo del peso degli anni è ancora in grado di affascinare e divertire.

Ys Origin

La trama, per quanto abbozzata e già vista, comunque risulta completa e interessate: nel paese di YS, terra governata dalle dee gemelle Feena e Reah, la vita scorre piacevole e tranquilla anche grazie all’uso della magia che permea la vita quotidiana. Ciò è reso possibile da un potente artefatto magico: la perla nera, che nelle mani delle dee sprigiona un potere magico pressoché infinito a tutta la popolazione. Sei sono le famiglie di Ys preposte a servire e proteggere le dee e il gioiello magico, quando i demoni cominciano a invadere la nazione.

Ys Origin

Le sei famiglie e le dee utilizzano il potere della magia per elevare e portare così la loro terra lontano dai demoni, ma questo escamotage purtroppo non basta. Le mefitiche orde demoniache innalzano una gigantesca torre che punta al cielo e alla terra di Ys. Il paese, per quanto temporaneamente ancora al sicuro, si ritrova con una tangibile minaccia incombente; a complicare le cose si aggiunge l’improvvisa sparizione delle dee e dell’artefatto, che per fortuna almeno per il momento mantiene inalterata la sua potenza magica. Compito dei delegati delle famiglie è quindi quello di trovare le dee e la perla e di riportarle a casa, a qualunque costo.

Ys Origin

Saremo chiamati quindi a impersonare uno dei rappresentanti dei sei clan preposti a difesa delle dee. Nella fattispecie potremo scegliere tra: Yunica Tovah, una giovane apprendista cavaliere, o Hugo Fact, un apprendista mago prodigio figlio del Gran Sacerdote. Con il termine dell’avventura avremo anche modo di impersonare The Claw, fratello maggiore di Hugo, rinnegato dal clan e apparentemente alleato con il nemico.

Nostro compito sarà ovviamente scalare la mefitica torre e affrontare ogni nemico che ci si parerà davanti lungo il cammino.

Ys Origin

Il gameplay, pur essendo piuttosto semplice, risulta efficace: bisogna salire nella torre recuperando artefatti e aumentando di livello al fine di superare zone altrimenti inaccessibili. Ogni tot livelli incontreremo boss temibili da affrontare e orde di mostri che ci attenderanno in ogni sezione del gioco. Man mano che avanzeremo ci ritroveremo a scoprire frammenti di storia incasellati in cutscene decisamente suggestive.

Ogni personaggio, essendo ben caratterizzato, sviluppa quel tanto di empatia necessaria al giocatore per appassionarsi alla storia. Il combat system è brutalmente semplice e pressoché votato allo smash sfrenato e, per quanto ogni personaggio presenti move-set e tipologie di combattimento peculiari, in Ys Origin ci si ritrova sempre a premere incessantemente il pulsante di attacco.

Ys Origin

Purtroppo il livello di crescita dei personaggi si limita a donare loro maggiore potenza e numero di artefatti da equipaggiare, andando quindi a svilire la componente RPG, che poteva essere sicuramente più variegata. Per contro, la componente action è invece ben rappresentata: ogni personaggio ha come detto poc’anzi stili di attacco differenti che rendono piacevole anche l’affrontare una seconda run nonostante si incorra nella noiosa pratica del camperaggio.

Se non avete familiarità con questo termine, vi basti sapere che potrete lasciare una stanza e rientrarvi subito dopo per ritrovare tutti i nemici uccisi in precedenza: va da sé quindi che, una volta trovata una stanza congeniale, basta rientrarvi spesso per livellare il personaggio e aumentare le proprie statistiche di attacco in poco tempo. Nonostante le piccole pecche, il gameplay di Ys Origin in definitiva regge anche se potrebbe alla lunga sembrare monotono e ripetitivo, dato che basta poco per comprendere come affrontare i mostri di basso livello.

Ys Origin

Discorso diverso per i boss, che risultano sin da subito impegnativi e divertenti da affrontare, senza però risultare mai troppo frustranti. Alcuni di essi richiederanno parecchio impegno e diversi tentativi prima di essere sconfitti, ma il bello del gioco è anche questo.

Sotto l’aspetto grafico la produzione di Ys Origin risente del peso degli anni che passano. Schemi poveri con pattern ripetuti – ma per fortuna ricchi di particolari – diventano purtroppo presto monotoni e perdono punti se messi a confronto con titoli più recenti; la pixellosa grafica vintage, però, vive un momento di gloria riuscendo a smorzare i difetti grafici, risultando particolarmente efficace in questo porting. Quello che non è perdonabile, nemmeno su un hardware limitato come quello di Nintendo Switch, sono i tentennamenti durate le cutscene, che potevano decisamente essere più curate e meglio ottimizzate. Anche un resize nelle cutscene iniziali, che rimangono tagliate in 4:3 con fastidiose bande nere ai lati dello schermo, era una finezza che era lecito aspettarsi ma che non è stata realizzata.

Ys Origin

A parte i difetti elencati il porting di Ys Origin può dirsi comunque piacevolmente ben riuscito. I caricamenti sono talmente ridotti all’osso da sembrare inesistenti, sia quando si passa da uno schema all’altro sia quando si incorre in una prematura dipartita con conseguente respawn alla statua di salvataggio più vicina. Allo stesso modo, l’avventura regge e coinvolge grazie a un gameplay solido e veloce.

La colonna sonora, immutata, mantiene comunque il suo sempreverde fascino. In generale il titolo invecchia bene, risultando appetibile sia ai nostalgici che ai novizi che riscoprono perle del passato. Il tutto rimanendo comunque coerente con il porting e con i titoli dell’epoca Ys Origin, che purtroppo iniziano a sentire un po’ il peso degli anni. Forse un restyling maggiore sarebbe stato apprezzato, anche se possiamo dire che il gioco mantiene inalterato nel tempo il suo fascino e riesce comunque a coinvolgere il giocatore e ad appassionarlo.


Ys Origin approda sulla portatile di casa Nintendo grazie al lavoro del team Nihon Falcom, e lo fa praticamente inalterato nel tempo e piacevole oggi come allora. Dopotutto parliamo di una serie importante con solide basi e con un successo consacrato negli anni. Sebbene un porting fedele sia apprezzabile, avremmo preferito vedere un restyling più marcato di alcuni elementi. Detto ciò, a nostro avviso il titolo viene promosso, poiché nonostante il passare del tempo il piacere nel seguire l’avventura della ricerca delle dee rimane appassionante.

7

Pro

  • Gameplay Frenetico
  • Avventura coinvolgente
  • Personaggi ben caratterizzati
  • Caricamenti ridotti all'osso
  • Fa la gioia dei nostalgici...

Contro

  • ...ma risente troppo del peso degli anni
  • A volte ripetitivo
  • Componente RPG scarna
  • Il porting poteva essere un restyle
Vai alla scheda di Ys Origin
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