Red Faction: Guerrilla – Anteprima Red Faction: Guerrilla

Marte, scenario d’insurrezioni

Gli eventi di Red Faction: Guerrilla si svolgono cinquant’anni dopo quelli narrati nel primo Red Faction. L’Earth Defense Force ha assunto ormai il controllo di tutte le operazioni su Marte: moltissimi emigranti, in fuga dal crollo dell’economia terrestre, sono giunti sul pianeta rosso alla ricerca di una vita migliore. Malauguratamente, invece, hanno trovato un pianeta sotto l’egida dell’Earth Defense Force, divenuta ormai un’empia multinazionale, intenta a sfruttare il bisogno crescente della popolazione della Terra. I coloni, privati ormai dei loro diritti, sono spinti dunque ad intraprendere un’inevitabile rivolta.
L’Erath Defense Force è riuscita a suddividere il territorio di Marte in sei settori distinti. Quattro di questi sono popolati da coloni e sono Parker, Oasis, Dust ed Eos. Mentre Parker e Dust sono sezioni con città minerarie e Oasis è la prima zona del pianeta che abbia sviluppato della vegetazione, Eos ne è la capitale. L’Earth Defense Force controlla le aree attorno ad Eos, denominate zone ad ingaggio libero esattamente come le Badlands, infestate dai Marauder.
Fra i ribelli c’è anche Alec Mason, unitosi alla causa per vendicare la morte di un suo caro. Alec è, in principio, un personaggio  lontano dallo svelare il proprio carisma all’interno di questo punto caldo, ma i cui esordi nelle vicende del titolo sono comunque promettenti.
 


Il sistema delle coperture deve essere ancora perfezionato. Ma quando funziona, funziona!
 

Da FPS a TPS

Red Faction: Guerrilla si è presentato in una demo non troppo ricca, che rende disponibile solo la modalità per giocatore singolo. Potremo dunque ammirare solo una piccola parte del potenziale che il prodotto finale potrà regalarci.
Il titolo propone un gameplay diretto e veloce, con una strategia essenziale alla base di una componente già molto sfruttata, in passato, per il genere: ovvero quella dell’ ”assaltare e distruggere”. La prospettiva si sposta dalla prima alla terza persona, proprio in occasione di questo nuovo capitolo. L’elevata resa dimostrata in passato dal titolo risulta difficilmente riproponibile, poichè  esso deve essere ora messo a confronto con un numero sempre più consistente di valide alternative. Anche qui, come in altre proposte attuali, si cerca di particolareggiare il gameplay,  non solo per far spiccare il titolo fra i tanti in circolazione, ma anche per gettare un simbolico guanto di sfida all’innovazione.
La distruzione esprime tutto il suo potenziale catastrofico in questo particolare prodotto, che abbandona i complessi sistemi di coperture, tanto sfruttati in questi ultimi anni. Ogni elemento può, tutto d’un tratto, scomparire a seguito di una delle tante esplosioni, rendendo inefficace qualsiasi nascondiglio. Difatti, nulla è meglio di un’esplosione per creare panico e distruzione, e qui potremo dar libero sfogo al guastatore che è in noi utilizzando, ad esempio, materiale infiammabile, lanciando granate o posizionando mine.
Un lieve sistema di coperture è stato comunque implementato tramite la pressione del dorsale sinistro che, oltre che per la corsa , potrà ora essere utilizzato come mezzo di interazione con l’ambiente circostante.  Nonostante questo, la reazione non sarà sempre precisa e immediata; una copertura pianificata potrebbe saltare, quindi, per un puro capriccio del sistema,  il quale avrebbe  senz’altro bisogno di una maggior calibrazione.
Il cambio dell’arma sarà assegnato anch’esso al dorsale sinistro che farà comparire, nell’angolo in basso a destra dello schermo, lo schema delle armi; la pressione dei tasti principali ci permetterà, poi, di selezionare l’equipaggiamento che riterremo più appropriato. Altri tasti di una certa utilità sono quello assegnato al salto e i due grilletti: grilletto destro per gli attacchi primari e grilletto sinistro per gli attacchi corpo a corpo.
L’arsenale sarà composto da granate adesive, fucili, pistole e dal più classico martello. Ci sarà  poi la possibilità di utilizzare svariati mezzi di trasporto come camion, jeep, tank od hummer e, infine, persino robot di vario tipo. I veicoli potranno anche essere usati come mezzi kamikaze, giusto per godere di un’ulteriore componente distruttiva. A dimostrazione delle molteplici alternative offerte dal titolo, ecco alcuni numeri: avremo a disposizione più di 30 veicoli, 24 armi e circa 120 missioni.
Red Faction: Guerrilla propone un gameplay composto da vari fattori, provenienti da altrettanti generi. Il free roaming, ad esempio, è una delle componenti delle missioni secondarie del titolo, e viene preso in prestito dalla famosa saga di Grand Theft Auto.
La libera scelta sul come raggiungere l’obbiettivo delle missioni è senz’altro la pricipale caratteristica distintiva di Red Facton :Guerrilla. Avremo varie alternative per affrontare la situazione: ad esempio, potremo piazzare granate e pian piano raggiungere l’obiettivo, seminando distruzione; oppure potremo prendere un veicolo, nemico o alleato, e raggiungere la meta in tutta fretta. Altra componente del gioco sono le conseguenze scaturite dalle nostre azioni, fra le quali spicca la possibilità di abbassare la morale avversaria distruggendo determinati edifici, cosa che potrebbe spingere i nemici a battere in ritirata.

 


Gli zainetti, disseminati per le mappe multiplayer, faranno la differenza! 

La varietà delle missioni è già promettente, nonostante la si possa analizzare solo grazie alle disponibilità limitate consentite da una versione demo, e la possibilità di sceglier liberamente quali affrontare darà maggior incentivo alla parte strategica del gioco, per la conquista dei territori.
Parlando sempre di gameplay, distruggendo gli edifici si otterrà un quantitativo di Salvage, che poi non è altro che la valuta corrente del gioco. Questo escamotage permetterà di potenziare armi e veicoli ma, vista la necessità di un numero sempre crescente di Salvage, saremo a volte costretti a tornare sui nostri passi, per radere nuovamente al suolo zone già bonificate in precedenza. D’altra parte, la raccolta dei Salvage è un ottimo espediente per concedere pericolo e divertimento a giocatori particolarmente adrenalinici.
Ovviamente lo stesso Alec non potrà sopravvivere come un nomade; avremo quindi la possibilità di entrare nella base della Red Faction, dove potremo potenziare armi e veicoli ed avere accesso ad un ampio inventario.
A supporto di un’ottima modalità singola, arrivano poi diverse opzioni in multiplayer. Le modalità di gioco previste sono in tutto sei; fra queste, la possibilità di match a squadre, dove l’obiettivo sarà quello di eliminare le varie strutture appartenenti ai nemici. Le strategie ed il coordinamento diverranno, in altre modalità specifiche, veri e propri punti cardine per avere la meglio sui vari avversari. Le mappe disponibili saranno, infine, una dozzina. Ovviamente saranno anche presenti modalità classiche, come la Deathmatch, condite però da una buona dose di innovazione.


Verso un risultato finale

Lo stile artistico adottato per le ambientazioni e per i personaggi di Red Faction Guerrilla è quello tipico della serie, lo stesso stile che tanto era in voga nella prima metà degli anni ’80, in film di fantascienza come Mad Max  – Oltre la sfera del tuono, di George Miller e George Ogilvie.
L’aspetto free roaming, che gli sviluppatori hanno regalato a Red Faction: Guerrilla, lasciava perplessi sia critica che pubblico. Tanti elementi distruttibili, molti veicoli e numerosi personaggi su schermo; tutti questi elementi potevano rendere l’aspetto grafico piuttosto sotto la media. Per nostra grandissima fortuna, invece, il motore grafico e quello fisico sono stati fusi nel Meo-Geo 2.0 (il motore grafico che muove tutto il gioco) e, nelle versioni fino ad ora provate, lo stesso motore ha dato un’ottima prova di resistenza,  garantendo un’eccellente qualità di fondo.
I modelli poligonali, in particolar modo, son ben realizzati e le texture lasciano a desiderare soltanto per i personaggi marginali, per gli oggetti cilindrici e sferici e per il terreno che, nella versione demo, mostra tutte le sue pecche strutturali.
Il frame rate, infine, dimostra alcuni sporadici cali nei momenti più concitati dell’azione, anche se questo risulta poco rilevante nella demo. Gli sviluppi hanno comunque registrato, come picco minimo, i 22 frame rate e, quindi, dovremo solo aspettare la versione finale del gioco, per testare il livello medio della qualità.
Per quanto riguarda il comparto audio, ogni effetto sonoro è ben sincronizzato mentre, per la colonna sonora, si potrà dare un giudizio solo di fronte al prodotto finito. Come per le musiche, anche la longevità nella modalità a singolo giocatore rimane un’incognita, anche se non pare molto plausibile che questa possa superare le 15-20 ore.
 


Brutalità!? Naaah… 

Punti di vista

La demo avrà suscitato opinioni divergenti sul titolo che, per effetto sul pubblico, sembra viaggiare sulla scia di Bad Company, altro prodotto che doveva le proprie fortune ad una robusta dose di distruzione.
Lo stesso Red Faction: Guerrilla potrebbe risultare un titolo in qualche modo già visto, con novità non proprio degne di nota. Tuttavia, il titolo deve ancora presentarsi al grande pubblico nella sua forma finale, affrontando la fatidica prova del 9. Chi conosce la saga si ritroverà alle prese con un titolo che non ha molti punti in comune con i suoi predecessori, anche se solo in termini di gameplay.
Il multiplayer, già analizzato grazie alla versione beta, si deve ancora mostrare in quello che sarà il suo aspetto definitivo. In ogni caso, ci si aspetta un’ottima struttura di base e tanta strategia di gruppo, da sviluppare sotto le continue esplosioni. L’IA nemica, come la difficoltà settabile, deve anch’essa mostrare il proprio valore, in modo più marcato di quanto non abbia fatto finora.
Rimaniamo quindi in trepidante attesa che il prodotto sbarchi in Europa, il 5 Giugno, per mostrarci tutto il suo carisma. Probabilmente, tutto quello che finora è parso come una pecca di Red Faction: Guerrilla, convincerà nella versione finale del gioco. Per una valutazione finale del titolo che, per quanto già visto, non crediamo possa attestarsi sotto la media, non vi resta che rimanere nei paraggi.

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