White Day: A Labyrinth Named School Next Gen – Recensione

Recensito su PlayStation 5

Sono passati 5 anni dall’uscita su PlayStation 4 di White Day: A Labyrinth Named School titolo horror della software house Coreana Sonnori, tornare a scuola non è stato mai così terrificante (in tutti i sensi).

Sguardo al passato

White Day: A Labyrinth Named School porta sulle spalle un vissuto complesso, il titolo originale è uscito nel 2001 poi nel 2009 viene riproposto in Corea per poi arrivare anche in occidente nel 2015 su Android e iOS. Nel 2017 appare la versione Playstation 4 in tutti i mercati del mondo e oggi a 5 anni di distanza il titolo torna con la sua veste “migliore” su PlayStation 5 e per la prima volta su Nintendo Switch e Xbox Series X/S.

White Day: A labyrinth named school

Back To School

In questi giorni sono anche io rientrato a scuola e non era mai stato così traumatico. La disavventura infatti si svolge interamente all’interno di un misterioso e inquietante liceo il 14 Marzo 2001 (in molte zone dell’asia un mese dopo San Valentino si festeggia il White Day) in cui Lee Hui-min, protagonista controllato dal giocatore, per incontrare la sua compagna Han So-young in un appuntamento al calar del sole si troverà intrappolato.

Qui Lee incontrerà strane figure in primis un bidello impazzito e poi spiriti di ogni tipo pronti a devastare chiunque metta piedi nella scuola.

White Day: A Labyrinth Named School

Gameplay

Dal punto di vista del Gameplay White Day: A Labyrinth Named School è un survival horror ispirato vagamente alle meccaniche dei primi Resident Evil con la differenza che qui non ci si potrà proteggere ma solo fuggire o nascondersi. Sono presenti numerosi puzzle facilmente risolvibili se non fosse per qualche enigma impossibile in cui è richiesta la conoscenza dei Kanji, nel complesso però gli enigmi sono abbastanza ripetitivi e a volte poco sensati (chi è che nasconderebbe una chiave sotto un disco con il nastro adesivo?). Durante il gioco i bidelli perseguiteranno il povero Lee inseguendolo e prendendolo a mazzate fino alla morte, mentre in altre sezioni di gioco il protagonista sarà tormentato da numerosi jumpscare vecchio stile da parte degli spiriti che infestano la scuola.

Sono presenti dialoghi a doppia scelta che porteranno a uno dei 10 finali e parecchi collezionabili scritti su carta (in italiano) che andranno a fornire maggiori informazioni riguardo la scuola e soprattutto riguardo le leggende e voci di corridoio degli strani avvenimenti che accaddero all’interno delle mura scolastiche, tra l’altro Lee avrà il (dis)piacere di incontrare in prima persona molte di queste “leggende”.

White Day

Nemici spaventosi anche per via dei Bug

I nemici in se sono spaventosi specie gli spiriti, ma ancora più spaventosi sono i bug e l’intelligenza artificiale che è veramente datata. Oltre ai bidelli che spesso attraversano le porte senza aprirle (non essendo spiriti non credo possano) l’intelligenza artificiale è veramente debole tanto che in alcuni inseguimenti per seminare i bidelli basterà interagire ad esempio con un quadro elettrico in mezzo alla stanza per vedere i nostri inseguitori girare i tacchi ed andarsene.

A parte il lato tecnico White Day: A Labyrinth Named School riesce a spaventare soprattutto grazie ad un ambientazione inquietante e ad un audio ben realizzato (a parte qualche suono che sembra provenire dal 2001). I personaggi potevano essere approfonditi molto più a fondo ma comunque fanno il loro lavoro e raggiungono appena la sufficienza.

White day

Versione Next Gen

La versione per le console di nuova generazione tenta di spolverare quello che era un titolo interessante nelle atmosfere e nella trama ma parecchio datato tecnicamente. Sonnori è riuscita nell’impresa? Nì. Graficamente gli ambienti sono stati abbastanza svecchiati migliorando parecchio le texture, l’illuminazione e il framerate che è fisso a 60 (il minimo essendo già presente su ps4). I personaggi restano invariati dalla versione Playstation 4 anche se sin dai tempi, visto anche che il budget è lontano dallo essere definito AAA, sono molto godibili anche se semplici e senza particolari retroscena. Nel complesso mettendo da parte l’ottima ambientazione, la scenografia, la scrittura della storia e lato tecnico raggiungono comunque per miracolo la sufficienza. Nella versione Next Gen sono inclusi tutti i costumi dei personaggi, alcuni sbloccabili svolgendo determinate azioni come vedere tutti i finali.


White Day: A Labyrinth Named School  è un titolo senza grandi pretese, l’ambientazione è ottima e parecchio suggestiva, il titolo riesce a spaventare grazie ai numerosi jumpscare e ad un ambientazione da brividi ma ancora oggi è scadente dal punto di vista tecnico e della trama che seppur sufficiente annoia in fretta. Il lavoro di svecchiamento grafico invece è riuscito ma non basta per rendere il titolo al passo coi tempi. 

6.8

Pro

  • Ambientazione ottima
  • Riesce a spaventare
  • Graficamente svecchiato...

Contro

  • ...Tecnicamente invecchiato
  • Spaventosi Bug
  • Annoia presto
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