Demon Slayer The Hinokami Chronicles 2 Recensione
A cinque anni dalla conclusione del manga, Demon Slayer continua a riscuotere un enorme successo tra gli appassionanti, in gran parte grazie alla controparte anime realizzata dal talentuoso studio Ufotable. Anche l’anime si appresta a entrare nel suo arco narrativo finale, che verrà adattato in una trilogia di lungometraggi. Il primo, attesissimo, arriverà da noi al cinema l’11 settembre 2025 grazie a Sony e Crunchyroll.
E proprio con il film all’orizzonte, quale occasione migliore per lanciare un nuovo videogioco con Tanjiro e compagnia? Ecco quindi Demon Slayer The Hinokami Chronicles 2, che arriva sul mercato a quattro anni di distanza dal suo predecessore, sviluppato ancora una volta da CyberConnect2 e pubblicato da Aniplex e SEGA (per la versione occidentale).
Dopo una lunga attesa per questo secondo capitolo, saranno riusciti i ragazzi di CyberConnect2 a migliorarsi e a rendere nuovamente giustizia all’opera di Koyoharu Gotoge? Scopriamolo nella recensione di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – The Hinokami Chronicles 2.
Demon Slayer The Hinokami Chronicles 2 Recensione
Il precedente capitolo della serie, Demon Slayer: The Hinokami Chronicles, ci aveva tutto sommato convinto, seppur con qualche perplessità. In questo sequel alcune cose sono state riviste, ma altrettante sono rimaste invariate. La campagna di per sé è bella corposa, suddivisa in 8 capitoli tra principali e intermezzi che ripercorrono le tre saghe post treno Mugen: Il quartiere dei piaceri, il villaggio dei forgiatori di katane e l’addestramento con i pilastri.
Ancora una volta, CyberConnect2 eccelle nella fedeltà narrativa, ricreando meticolosamente ogni fotogramma dell’anime, in particolar modo durante le boss fight e gli immancabili quick time event. Devo dire però che a differenza dei Naruto Storm, qui li ho trovati di una semplicità disarmante e fin troppo brevi. Avrei preferito magari qualche rivisitazione per rendere le azioni di gioco ancora più dinamiche e spettacolari.
Tornando alla modalità storia, i tentativi di diversificare il gameplay con fasi esplorative, analogamente al primo capitolo, mi sono risultati difficili da digerire. Queste sezioni si riducono a girovagare per mappe piuttosto contenute, ad eccezione fatta per quella del Quartieri dei piaceri, raccogliendo collezionabili, frammenti di ricordi (aneddoti o storie parallele) e affrontando missioni secondarie molto spesso ridotte a noiose fetch quest.

L’esplorazione varia in base al personaggio che si sta utilizzando. Ad esempio Tanjiro è in grado di utilizzare l’olfatto per seguire le tracce dei demoni, mentre Zenitsu può fare affidamento sul suo udito fine per origliare le conversazioni. Si tratta comunque di casi rari in cui utilizzeremo queste abilità, quindi non aspettarti un open world alla Dragon Ball Z: Kakarot, ma un’esperienza più simile a Naruto Ninja Storm 2 (anche se nettamente inferiore).
Oltre ai combattimenti e alle fasi esplorative, la storia di Demon Slayer 2 offre anche dei simpatici minigiochi con meccaniche da rhythm games, dove bisogna premere i tasti a tempo mentre scorrono sullo schermo. Carina l’idea di inserirli per spezzare la monotonia, ma avrei preferito una maggiore sfida e qualche modalità extra in più con cui cimentarsi.
Ci troviamo dunque un prodotto che ricalca in tutto e per tutto lo stesso modello utilizzato per il precedente capitolo. La campagna principale è leggermente più lunga del primo capitolo. Io personalmente ho terminato la storia portando tutti i capitoli a S e completando tutte le missioni secondarie in circa 10 ore di gioco. La longevità aumenta ovviamente se consideriamo le altre modalità presenti nel gioco, anche se non sono tantissime.
Rimanendo in tema storia, ti starai sicuramente chiedendo se vale la pena recuperare il primo capitolo di Demon Slayer. In questo caso ti direi di evitare e di passare direttamente a questo capitolo dato che include anche dei brevi riassunti degli archi narrativi precedenti in una modalità apposita chiamata “Il cammino di un ammazzademoni”.
Oltre il sentiero dell’ammazzademoni
La storia si pone come la principale esperienza di gioco in Demon Slayer The Hinokami Chronicles 2. Una volta conclusa, si può decidere di rigiocarla per ottenere la valutazione S, oppure si passa direttamente alle altre modalità presenti nel gioco.
Abbiamo già accennato al “il cammino di un ammazzademoni”: una modalità che permette al giocatore di rivivere gli eventi antecedenti a questo secondo capitolo. In questa modalità affronteremo versioni ridotte delle battaglie vissute da Tanjiro nelle saghe passate per un totale di sei scontri. Una modalità adatta a chi si approccia a questo titolo senza aver giocato il precedente.
Terminate tutte le sezioni che riguardano la storia di Demon Slayer, si passa alle altre modalità che il gioco ha da offrire… non molte purtroppo. Le classiche modalità scontro sono presenti, quindi Vs. CPU e Vs. giocatore in locale; troviamo anche la modalità Scontro di resistenza in cui bisogna sconfiggere un determinato numero di nemici entro il tempo limite e vanno dalla difficoltà principiante fino ad avanzata. Presente anche la Sopravvivenza classica in cui affronteremo un numero infinito di nemici con la difficoltà che aumenta automaticamente a ogni scontro.

Altra modalità interessante riguarda i Percorsi di addestramento. Ogni percorso rappresenta un pilastro con cui allenarsi e ci si muove su delle caselle dove affronteremo delle battaglie che, rispettando specifiche condizioni, ci permetteranno di ottenere dei potenziamenti da equipaggiare; alcune caselle, invece, contengono delle ceste che conferiscono ricompense, quali foto profilo o titoli per personalizzare il proprio ID.
L’ultima modalità disponibile è quella online che, sfortunatamente, non ho potuto testare in quanto non ho trovato giocatori disponibili. Tuttavia, posso dirti che ci sono gli scontri classificati, quelli liberi e quelli di gruppo dove è possibile creare delle stanze pubbliche o private. Rimane comunque da capire la stabilità degli scontri dato che online e sulla pagina ufficiale del gioco non ho letto della presenza del rollback netcode, che in questi casi fa decisamente la differenza.
Fai ardere il tuo cuore: l’anima del gameplay
Entriamo nel vivo della recensione di Demon Slayer parlando approfonditamente del gameplay e delle novità che ruotano attorno a questo secondo capitolo. Già nel primo, CyberConnect2 aveva dimostrato di saper cogliere l’essenza dell’opera originale, riproducendo fedelmente lo stile grafico e le animazioni mozzafiato dell’anime, e proponendo un sistema di combattimento accessibile, ma al contempo spettacolare e appagante.
In questo secondo capitolo, il team di sviluppo non solo ha mantenuto queste solide basi, ma ha cercato di ampliare un gameplay già consolidato introducendo alcune novità, tra cui gli equipaggiamenti che influenzano il nostro modo di giocare. Questi equipaggiamenti possono essere usati in tutte le modalità di gioco, online compreso, ma con alcune limitazioni dovute al tipo di personaggio scelto – ad esempio i demoni hanno dei potenziamenti diversi da quelli degli ammazzademoni. Questo aggiunge un pizzico in più di strategia, specialmente online contro altri giocatori. Una bella trovata che, tutto sommato, diversifica il gameplay, seppur non lo rivoluziona completamente.

I combattimenti sono principalmente 2 contro 2, con alcune eccezioni. Personaggi come i demoni o quelli già composti da più individui combattono da soli, senza supporto di squadra. I personaggi di supporto offrono un grande aiuto durante i combattimenti. Ci permettono infatti di continuare una combo, magari quando la barra dell’abilità si svuota, oppure di eseguire una fuga d’emergenza per interrompere la combo avversaria, come già accadeva nel precedente gioco.
Aggiunta interessante riguarda la possibilità di scegliere la mossa finale di alcuni personaggi e le mosse combinate. La maggior parte del roster ha la possibilità di scegliere la propria special nelle fasi pre-partita, in modo simile ai Naruto Storm. Una novità per la serie insieme alla mosse combinate su cui il team di sviluppo ha spinto molto negli ultimi trailer.
Alcuni personaggi, se scelti in coppia, hanno la possibilità di attivare delle mosse finali combinate. Graficamente e a livello di animazioni sono bellissime da vedere, oltre a infliggere un danno non indifferente. Ce ne sono svariate, ma personalmente ne avrei gradite altrettante di più, magari associando personaggi in base alla loro lore e sinergie.

Sistema di combattimento adatto a tutti
Anche se ci troviamo all’interno del genere dei picchiaduro, quello di Demon Slayer 2 è parecchio accessibile anche per neofiti del genere. Gli arena fighters difficilmente puntano sul piano competitivo, quindi è normale trovarsi di fronte a un prodotto rivolto più ai fan degli anime che a quelli dei picchiaduro.
Il modello utilizzato per questo gioco è identico al suo predecessore. Le barre da tenere d’occhio sono tre, tra cui spicca quella dell’Impeto in basso che permette al giocatore di entrare in un’alterazione di stato infliggendo danni maggiori. Alcuni personaggi hanno degli effetti unici, come Gyutaro che applica lo stato veleno consumando lentamente gli HP dell’avversario.
Le altre due barre sono quella degli HP (punti salute) e quella delle abilità. Ogni personaggio dispone di tre abilità uniche che consumano parte della barra. Gli attacchi leggeri e le abilità si possono alternare per creare delle combinazioni uniche, ma mai infinite. Al contrario degli Storm, dove se iniziavi una combo potevi portarla avanti all’infinito con lo scatto ninja, qui si è cercato di limitare le combo inserendo un timer circolare che mostra il tempo disponibile per concluderla.
Da una parte è giusto che ci siano dei paletti per impedire ai giocatori di abusare di alcune tecniche e dare un momento di respiro all’avversario, però è un limite che non permette di sperimentare diverse combinazioni e di creare delle sinergie, portando il giocatore a scegliere sempre la solita combo che infligge più danni.

Tanti personaggi e ulteriori in arrivo
Parlando del roster di Demon Slayer, l’ho trovato ottimo e diversificato, sebbene con qualche ripetizione. Certo, siamo lontani dai numeri di personaggi raggiunti in Naruto x Boruto: Ultimate Ninja Storm Connections (qui trovi la recensione), ma va anche detto che l’opera di Demon Slayer non offre tantissimi personaggi di base. Si è cercato di aggiungere qualche personaggio secondario per fare numero, come il manichino Yoriichi oppure le kunoichi Hinatsuru/Makio/Suma, che, personalmente, ho apprezzato molto come aggiunta.
Rispetto al precedente capitolo, in questo raggiungiamo la soglia dei 46 personaggi disponibili e sbloccabili in-game gratuitamente. Oltre ai due citati poco sopra, Demon Slayer The Hinokami Chronicles 2 aggiunge anche i cinque pilastri mancanti del precedente titolo (Muichiro, Kanroji, Obanai, Sanemi e Himejima), due lune crescenti (Gyokko e Zohakuten) e le immancabili versioni scolastiche già presenti nel primo ma con l’aggiunta di Rengoku e Uzui. Diciamo che questi ultimi occupano otto slot personaggi.
Comunque sia il roster verrà ampliato in futuro, come confermato anche sul PlayStation Blog giapponese di Sony. Infatti, pochi giorni fa, è stato annunciato che il team di sviluppo ha avviato i lavori sul character pass 1 che introdurrà la saga del Castello dell’Infinito, ovvero quella del film in uscita a settembre. Chiaramente si tratta di un DLC a pagamento.
Decimo kata: tutto scorre
Se c’è un elemento su cui CyberConnect2 ha sempre raggiunto l’eccellenza è il comparto grafico. Tutti i tie-in su cui il team ha lavorato hanno sempre raggiunto un livello qualitativo elevato, raggiungibile solamente da Arc System Works con Dragon Ball: FighterZ.
La grafica è fedele all’anime in tutto e per tutto. Alcune scene sono state ricreate alla perfezione e l’inizio di ogni capitolo è sempre un’emozione da vedere. Stesso discorso si applica per l’utilizzo del cel-shading, una tecnica di cui CC2 è ormai maestra.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, Demon Slayer 2 è molto fluido e non ho notato cali di frame rate in nessuna sezione di gioco, nemmeno in quelle dove si affrontano più avversari su schermo in stile musou nella modalità Storia. I fotogrammi rimangono ancorati ai 60, con un’ottima risoluzione per quanto riguarda la versione PlayStation 5.

Il verdetto dei Pilastri
Demon Slayer The Hinokami Chronicles 2 è un more of the same che farà felici i fan che hanno apprezzato il primo gioco. La modalità storia è sicuramente il piatto forte di questo capitolo, ma non nego che mi sarei aspettato una maggiore varietà, specialmente nelle fasi esplorative che risultano piuttosto lente e monotone.
Il sistema di combattimento continua a essere solido e un buon bilanciamento tra divertimento e varietà. Chiaramente non punta a essere un titolo estremamente competitivo, ma riesce comunque a intrattenere più di quanto ci si aspetti da un arena fighter. Qualche modalità extra per approfondire il gameplay non avrebbe guastato.
Da amante del manga prima e dell’anime dopo, trovo Demon Slayer The Hinokami Chronicles 2 un prodotto ben confezionato per i fan che sicuramente riusciranno ad apprezzarlo nonostante i limiti del genere. Il titolo è disponibile parlato in lingua inglese (ma anche no, grazie) e in giapponese (per fortuna!) con la localizzazione in italiano sottotitolato.
Demon Slayer The Hinokami Chronicles 2 è disponibile su tutte le piattaforme, PlayStation 4, PlayStation 5 (versione testate in fase di recensione), Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch e PC via Steam.
Un more of the same ma con qualche novità.
Pro
- Comparto grafico fedele all'anime
- Sistema di combattimento appagante e divertente
- Buon numero di personaggi a disposizione
Contro
- Fasi esplorative e missioni secondarie noiose
- Pochi contenuti
- Comparto online da valutare