Coronavirus, quarantena e videogiochi: che trio

I videogiochi, il nuovo divertimento dei "chiusi in casa".

Il coronavirus ormai si è diffuso a macchia d’olio in tutto il mondo e la quarantena obbliga le persone a restare in casa e guardare ai videogiochi come un sano passatempo. Secondo un articolo pubblicato sul sito americano dell’agenzia Reuters, i milioni di cinesi bloccati a casa da provvedimenti di quarantena, stanno rivolgendo maggiori attenzioni al mondo del mobile gaming. La stima effettuata dall’app analytics di Sensor Tower parla chiaro, con un incremento del 39%, nel solo mese di Febbraio, dei download di app dedicate al mondo dei videogiochi per smartphone e dispositivi portatili. L’app store si è visto aumentare del 62% il traffico “da scaricamento” di giochi per mobile.

A dominare le classifiche cinesi troviamo videogiochi come Brain Out e il multigiocatore di Tencent Honor of Kings. Per quanto riguarda gli acquisti in app e le microtransazioni troviamo nella parte alta della classifica Game For Peace, un videogioco stile PUBG presente solo per il mercato asiatico e Lineage 2, un GDR con componente online e cooperativa.

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Purtroppo i numeri del Coronavirus non sembrano fermarsi e la situazione sta destabilizzando il mondo così come lo conosciamo. Ma non si tratta solo di numeri e conta dei morti nei vari stati ma parliamo dell’impatto che tutto questo ha, a livello psicologico, sulle persone. Tra chi è costretto per provvedimenti dell’autorità e chi lo fa solo per semplice paura, in molti hanno dovuto rivedere il concetto di libertà e spazio personale. Il numero di persone “chiuse in casa” nella sola provincia di Wuhan, come riferito da Adnkronos, sono all’incirca 60 milioni. Il governo italiano, su proposta del comitato scientifico, potrebbe introdurre delle misure drastiche per limitare il contagio e tutelare le fasce deboli.

Secondo il quotidiano torinese La Stampa, tra le misure paventate troviamo, oltre alla cosiddetta “quarantena volontaria”, evitare troppi gesti affettuosi come strette di mano e baci sulla guancia, mantenere una distanza di sicurezza tra le persone ed evitare di far uscire di casa le persone anziane. Utilizzando un termine noto ai noi redattori videoludici, questo è un vero e proprio embargo di proporzioni importanti.

Viene quindi quasi naturale rivolgere le nostre attenzioni verso modi per rilassarsi e staccare la spina, lasciando attaccata solo quella della nostra console.

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“Il Gaming è stato uno tra i maggiori beneficiari, in termini di incremento del tempo trascorso, per via della quarantena.”

Così si è espresso l’analista di Stephens, Jeff Cohen, in una nota scritta ai suoi clienti tra cui Activision Blizzard Inc, che già pregustava le sue proiezioni di vendita schizzare alle stelle.

Se pensate che nelle prime tre settimane di febbraio, la media settimanale di download di giochi per mobile in Cina aveva superato l’80% rispetto alla media settimanale di download per l’intero 2019 (fonte App Annie). E se pensate, inoltre, che nel complesso, i download di giochi per mobile ha toccato circa 4 miliardi in tutto il mondo, rispetto ai 2,9 miliardi di un anno prima. Tutto questo cosa vi fa pensare?

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È vero, abbiamo dato i numeri in tutti i sensi ma è questo l’effetto di questo strano e purtroppo vincente trio, Coronavirus, quarantena e videogiochi. In un momento di crisi come questo è un bene che il nostro passatempo e la nostra passione possano servire per un bene superiore. Il poter volare ed esplorare pianeti e galassie e lontane dalle nostre può essere un valido toccasana per fuggire da una situazione che sta diventando sempre più vicina a quella vista in qualche videogioco dai toni apocalittici.

Preferisco quella finzione videoludica ma non questa realtà.

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