Bloodstained: Ritual of the Night – Provato

La storia dietro a Bloodstained: Ritual of the Night dovrebbe essere ormai nota ai più, ma è sempre bene ricordare come sia nato il suddetto titolo, in quanto si tratta di uno dei più grandi successi di crowfounding legati al mondo videoludico. Partita con una campagna Kickstarter di soli 500 mila dollari, il risultato finale arrivò infatti a superare i 5 milioni di dollari, un record superato solo più tardi da Shenmue III.

Bloodstained: Ritual of the Night

A capo del progetto troviamo niente di meno che Koji Igarashi, meglio conosciuto come Iga, l’uomo che ha diretto la serie Castlevania per oltre 10 anni a partire dal 2001. Per alcuni screzi con Konami, nel 2014 Iga decise di lasciare l’azienda giapponese e diventare membro fondare e produttore esecutivo della divisione giapponese di ArtPlay, società cinese dedicata al mondo dei giochi mobile.

A partire da quel momento, Igarashi si mise alla ricerca di investitori per il suo nuovo progetto: Bloodstained: Ritual of the Night, ovvero un seguito spirituale di Castlevania in cui finalmente poteva dare libero sfogo alla sua creatività senza la pressione di un publisher come Konami. La ricerca non andò a buon fine e, pertanto, decise di optare per la soluzione del crowfounding, soprattutto dopo aver visto il successo ottenuto da Keiji Inafune con il suo Mighty No. 9.

Bloodstained: Ritual of the Night

Bloodstained: Ritual of the Night è ambientato in Inghilterra, intorno al 1700 e segue le avventure di Miriam, una ragazza che si risveglia da un sonno durato 10 anni. Il suo risveglio non è dei più felici, in quanto si trova afflitta da una maledizione che la sta trasformando in un cristallo. L’unico modo per salvarsi è quella di affrontare Gebel, amico d’infanzia che in passato era riuscito a sconfiggere proprio quello stesso maleficio. Il problema è che ora si trova a capo di una corporazione di alchimisti il quale vuole dominare il mondo con un esercito di demoni evocati attraverso rituali appositi.

Qualche tempo fa, ci siamo recati negli uffici della Digital Bros, per provare una secondo demo del gioco, esattamente un anno dopo quella mostrata allo scorso E3 2016 e disponibile successivamente solo ai backers che avevano finanziato il progetto. In questa nuova build, giocata su PC con pad Xbox One, abbiamo affrontato un nuovo stage ambientato in un castello, un aspetto che va decisamente oltre al semplice omaggio e richiamo alla serie Castlevania, e lo stesso vale per la struttura delle mappe, i nemici, i segreti e soprattutto, lo stile di combattimento.

Bloodstained: Ritual of the Night
Nella demo abbiamo avuto modo di testare ben 8 armi tra cui spade, lance, scarpe kung fu e l’immancabile frusta, ciascuna con caratteristiche peculiari e adatte a diversi tipi di situazioni. Le armi andranno equipaggiate nell’apposito menu, così come tutti gli altri pezzi di equipaggiamento suddivisi in testa, corpo, due accessori e sciarpa (di cui non abbiamo ancora capito il reale utilizzo), che serviranno a potenziare le nostre statistiche in pieno stile RPG, enfatizzato anche dai level up man mano che si ottengono punti esperienza dai mostri sconfitti. Salendo di livello aumenteremo anche i nostri punti vita e spirituali, quest’ultimi particolarmente utili per castare magie come le palle di fuoco che sono spesso la soluzione migliore per risolvere situazioni spiacevoli, tipo un accerchiamento di nemici.

La prova si è poi conclusa con la classica boss fight contro una succube molto sexy capace di manipolare il sangue. Lo scontro, dobbiamo dirlo, è stato decisamente avvincente e ci ha soddisfatto.

Bloodstained: Ritual of the Night
Il feeling del gioco non lascia spazio a fraintendimenti: Bloodstained sarà un Castlevania a tutti gli effetti, solo con un nome diverso. Questo per certi versi è rassicurante visto che il gioco nasce praticamente con quell’obiettivo e ne garantisce la qualità, ma ammettiamo che non ci sarebbe dispiaciuto intravedere qualche elemento più caratteristico o innovativo. Ovviamente mai dire mai, non è che detto che il meglio non venga svelato più avanti.

Graficamente il gioco convince per merito dell’ottima direzione artistica e dall’ottimo uso del Cel Shading che ben si sposa con la sua struttura bidimensionale. Le uniche incertezze si sono presentate solo nella mancata fluidità del combat system che non da una sensazione omogenea nel flusso continuativo dei colpi incatenati.

Bloodstained: Ritual of the Night è previsto in un mese non ancora specificato del 2018 e sarà disponibile su Playstation 4, PS Vita, Xbox One, PC e Nintendo Switch.

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