Deus Ex: Human Revolution – Anteprima Deus Ex: Human Revolution

È trascorsa ormai una decade esatta dal rilascio di Deus Ex, l’FPS che si è concesso di rivoluzionare la concezione stessa di sparatutto grazie alle sue meccaniche GDR innovative. Ora, a distanza di 10 anni, il nuovo studio canadese Eidos Montreal, in lavorazione su Deus Ex: Human Revolution, terzo episodio di questa rinomata saga cyberpunk, ci sorprende con fresche informazioni, che seppur poche ci permettono di delineare quello che si presenta come uno fra i più interessanti titoli del prossimo anno. Facciamo un salto di 17 anni e catapultiamoci nel 2027, anno in cui si svolgeranno gli avvenimenti del nuovo Deus Ex.
 


 


Quando l’uomo si trasforma in macchina

Come già detto ci troviamo nel 2027, ovvero venticinque anni prima degli avvenimenti del primo Deus Ex, in un mondo dove la biotecnologia è avanzata a tal punto da permettere una vera interazione tra “organico” e “meccanico”. Un periodo in cui dunque la scienza svolge un ruolo fondamentale verso il progresso dell’uomo, e il benessere sembra essere all’apice della sua manifestazione. Questa nuova fusione tra la macchina e l’uomo rappresenta una vera e propria rivoluzione umana, rendendo lo stesso più abile in diversi frangenti. Ma, come è logico che sia, solamente i più ricchi possono permettersi queste nuove tecnologie fantascientifiche, e tra le strade, immancabilmente, infuriano proteste da parte di coloro che si schierano contro la nuova concezione di uomo-macchina. Tale contesto porterà poi ai fatti narrati nel primo titolo targato Eidos, dove la divisione fra ricchi e poveri è al suo culmine e la stessa situazione globale è riversata nel caos e sull’orlo del collasso.

Nel mondo rivoluzionario di Human Revolution impersoneremo Adam Jensen, un responsabile della sicurezza di una delle multinazionali biotecnologiche. Nel corso di una conferenza pubblica avviene però un attacco armato, e gran parte di coloro che Adam avrebbe dovuto proteggere rimangono assassinati. Il protagonista, coinvolto nella rappresaglia e mortalmente ferito, viene salvato solamente grazie alle nuove biotecnologie e subisce così dei trapianti a dir poco particolari. Adam si ritrova di conseguenza metà uomo e metà macchina, combattuto dalla scelta che non ha potuto effettuare volontariamente ma che gli è stata imposta. La storia del nostro protagonista avrà inizio da tale avvenimento e la trama si diramerà verso la ricerca di risposte sull’attacco durante la conferenza.

 

 


 

 

Libertà d’azione

Proprio all’inizio del secondo millennio, con il lancio di Deus Ex nel mercato, la Eidos Interactive dimostrò come un mondo "vivo" e interattivo, assieme a meccaniche tipiche dei giochi di ruolo, potessero convivere con la struttura di base di un videogioco d’azione in soggettiva. Il giocatore era letteralmente in grado di mutare il mondo di gioco, e sentirsi davvero parte dell’ambiente che lo circondava. Oramai tale concezione può apparire persino inusuale, data la miriade di FPS odierni la cui unica scelta è "inizio partita" e "torna a windows". Ebbene Deus Ex: Human Revolution, secondo gli sviluppatori di Eidos Montreal, permetterà di lasciare pressoché completa libera scelta al giocatore su come mutare il corso degli eventi. Da tale punto di vista uno degli aspetti più interessanti è la possibilità di non uccidere nessuno, se non particolari boss. Sfortunatamente, il sol fatto che determinati boss dovranno necessariamente essere eliminati, può far intuire che delle rotaie, seppur all’apparenza invisibili, ci siano, ma il poter in generale rendere l’uso della violenza facoltativo rende le possibilità di approccio col mondo circostanze di certo più varie. Le nostre scelte potremo compierle all’interno di aree di gioco, in quanto Human Revolution si struttura in location nelle quali potremo muoverci liberamente e, con il progredire della trama, scorreremo lungo di esse.  Non mancherà poi uno sviluppo del protagonista, personalizzato in base alle nostre preferenze. Potremo scegliere la strada che più ci piace in base allo sviluppo di quattro classici talenti: Combattimento, Furtività, Pirateria Informatica e per finire Socializzazione. Potremo inoltre scegliere se potenziare o meno il nostro impianto meccanico, ma tali aspetti sono ancora in gran parte celati dal team di Montreal. Come ultima delucidazione su quello che potrebbe essere Human Revolution, non mancheranno le scelte che metteranno in moto l’animo del giocatore stesso, il quale si troverà a decidere da che parte "schierarsi" a seconda della propria concezione di più o meno giusto: una caratteristica per lo più consueta nel mondo dei GDR.

 

 


 

 

Attendiamo l’imminente futuro?

Questo primo titolo del team di sviluppo canadese promette molto, forse troppo in un’era dei videogiochi dove l’interazione e la libertà di scelta sono ormai ridotte all’osso. Le informazioni rilasciate dagli studi di Montreal non sono molte, e di questi tempi siamo abituati ad aspettarci tutt’altro a prodotto finito. Non ci resta che sperare che Deus Ex: Human Revolution riesca ad emozionare come fece dieci anni fa il capolavoro cyberpunk targato Eidos Interactive, riproponendoci quel mondo vero e vivo che ha fatto sognare milioni di giocatori.

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