Gamescom 2018: Ori and the Will of the Wisps – Provato

Se la line-up di Xbox One ha bisogno di esclusive di peso e qualità, ha bisogno certamente di prodotti come Ori and the Will of the Wisps, seguito di uno dei titoli più acclamati della storia di Xbox e previsto su Xbox One e Windows 10 per il 2019, anche se speravamo davvero potesse farcela in tempo a uscire quest’anno.

Poco male, alla Gamescom 2018 abbiamo potuto provare con mano la seconda opera dei ragazzi austriaci di Moon studios in arrivo nel 2019 e possiamo già dirvi che ripagherà sicuramente l’attesa.

Ori and the will of the wisps

La kermesse tedesca, oltre a fornirci un intero livello da testare, è stata l’occasione giusta per presentare una nuova modalità, aggiunta al gioco in maniera quasi casuale: gli Spirit Trials. Sedendoci a parlare con Thomas Mahler, game director di Ori and the Will of the Wisps, abbiamo scoperto come questa nuova feature sia entrata a far parte del titolo in maniera organica, durante lo sviluppo, quando i ragazzi del team si sono resi conto che le loro sfide interne a chi poteva arrivare in fondo a una determinata area del gioco in maniera più veloce erano davvero appassionanti e che tutti i giocatori le avrebbero apprezzate.

Esplorando il mondo di Ori infatti, questa volta ci imbatteremo in una manciata di location selezionate dove provare uno Spirit Trial, in pratica una sfida contro il tempo da un punto A a un punto B, con tanto di leaderboards mondiali e fantasmi dei tempi dei vostri amici o dei migliori giocatori al mondo. La bontà, la quasi perfezione oseremmo dire, del gameplay di Ori and the Will of the Wisps rende tutto questo possibile: una danza acrobatica a tratti ipnotica fatta di salti al millimetro, air dash e schivate.

Ori and the will of the wisps

Chiaramente la maggior parte del tempo la passerete però nella campagna principale, la quale sembra già ora praticamente pronta, con piccoli cambiamenti capaci però di migliorare ulteriormente la formula originale. Graficamente per esempio il mondo di Ori and the Will of the Wisps sembra molto più vivo e animato rispetto al già impressionante Ori and the Blind Forest, specialmente grazie agli sfondi animati, all’HDR e alla risoluzione 4K: Ori and the Will of the Wisps sarà uno dei giochi più belli da vedere di sempre. Il fatto di rassomigliare a un “quadro in movimento” era stato quasi un problema per il primo gioco, a tratti troppo statico; Moon Studios per questo seguito ha lavorato molto su dettagli come il movimento delle fronde al vento, o delle piattaforme quando sono colpite da Ori, animando tantissimi elementi secondari in grado di rendere il tutto più “vivo”.

Joypad alla mano poi, Ori and the Will of Wisps già ora si dimostra un vincente. Ogni zona della mappa di gioco avrà una sua tematica e un suo elemento di gameplay caratteristico; quella che abbiamo potuto testare noi per esempio introduce la sabbia in Ori, nella quale sarà possibile navigare dopo aver sbloccato la giusta abilità. Il nostro piccolo protagonista quindi si potrà tuffare in stile Zio Paperone nelle monete ogni volta che vedrete dalla sabbia, raggiungendo quindi zone prima inaccessibili in perfetto stile metroidvania. La cosa fantastica di Ori è quando anche aggiunte come queste paiono così naturali una volta giocate, quasi come se fossero state sempre lì.

Ori and the will of the wisps

Oltre a rifinire la giocabilità, Moon Studios ha portato profondità in alcuni elementi, come per l’esempio l’albero delle abilità. Accumulando gemme per i livelli potremo non solo sbloccare abilità nuove, ma anche migliorare quelle esistenti, andando a plasmare il nostro personale Ori seguendo il nostro stile di gioco. Abbiamo apprezzato molto anche i nuovi attacchi: in Ori and the Will of the Wisps potremo infatti scegliere tra molte mosse differenti per sconfiggere i nemici, aumentando non poco la varietà degli scontri, a volte un po’ ripetitivi nell’originale. Oltre alla spada vista nel trailer dell’E3 abbiamo lance, frecce, granate di energia, un arsenale a disposizione di Ori per venire a capo anche della sua seconda avventura, la quale si dimostra già più che promettente.

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