Red Solstice 2: Survivors – Anteprima

Siamo tornati su Marte, ancora una volta armati fino ai denti.

Dopo la nostra prova di qualche mese fa, abbiamo avuto modo di immergerci nuovamente all’interno del mondo di Red Solstice 2: Survivors, stavolta calpestando l’urbanizzato suolo marziano nella modalità campagna – attraverso tre missioni differenti – e la modalità Skirmish. Manca soltanto un mese all’uscita della produzione Ironward e 505 Games, fissata per il 17 giugno su PC, e vi raccontiamo oggi le nostre (nuove) impressioni.

Se durante la nostra prima prova di Red Solstice 2: Survivors avevamo avuto modo di testare la componente multiplayer, stavolta abbiamo avuto un assaggio di quella che sarà l’esperienza per giocatore singolo nella modalità campagna: nei panni di Executor (Esecutore), veterano di guerra posto al comando della squadra della Cellula, abbiamo vissuto tre missioni (dalla durata contenuta) durante le quali siamo tornati a pattugliare il pianeta rosso, stavolta non assieme ad altri utenti ma con l’intelligenza artificiale come compagno d’arme.

Dopo una breve introduzione ci siamo gettati (quasi) subito nella mischia: da un hub principale è possibile gestire la situazione del pianeta un po’ come accade in giochi come XCOM, tenendo sotto controllo la diffusione del virus e cercando di raccogliere risorse preziose. La sopravvivenza delle forze alleate passa infatti per un’adeguata gestione non solo del campo di battaglia, ma anche delle risorse e delle strutture che forniscono supporto ai soldati. È infatti possibile decidere quali strutture costruire e potenziare sulla base delle proprie esigenze, ottenendo poi bonus in base alle decisioni prese.

Red Solstice 2: Survivors

Girovagando un po’ tra le opzioni del menu della modalità campagna di Red Solstice 2: Survivors, si può immediatamente notare come siano presenti delle voci che consentono di accedere rapidamente ai documenti che si concentrano alcuni aspetti della lore dal gioco, dal background dei personaggi alle creature del bestiario, senza dimenticare corpose statistiche che raccontano il rendimento del giocatore sul campo di battaglia. Resta però ancora un’incognita quello che sarà l’effettivo peso e cura della trama sul prodotto finale, che per ora non sembra ricoprire un ruolo principale: attendiamo ovviamente il gioco completo per esprimerci in maniera completa su questo aspetto.

Soffermandoci ancora qualche istante sul lato gestionale prima di entrare nel vivo della missione, è interessante evidenziare le opzioni relative alla personalizzazione che gli sviluppatori hanno implementato, per garantire un’esperienza nella quale il giocatore può adattare il personaggio allo stile d’azione prediletto: si passa quindi dalla selezione dell’armamentario del soldato alla scelte delle sue abilità, entrambi fattori estremamente rilevanti. A tal proposito, sei diverse classi permettono di sfruttare specialisti dai ruoli variegati: oltre alle classi di assalto e artiglieria pesante c’è il medico, destinato a curare i combattenti in prima linea, e il cecchino, che opera prudentemente dalla distanza; le altre due classi consentono di utilizzare un esperto in esplosivi e un maestro delle meccaniche stealth. Chiosa finale è un classico Skill Tree che permette di spendere i punti esperienza guadagnati nel corso delle missioni per ottenere bonus relativi alle statistiche e particolari abilità.

Red Solstice 2: Survivors

Una volta scesi sul campo di battaglia, non possiamo che confermare le sensazioni che avevamo già raccontato nella scorso pezzo su questo shooter tattico con visuale isometrica: ancora una volta sottolineiamo l’utilità della sempreverde funzione di overwatch, mentre nella campagna giocatore singolo fa la sua apparizione un menu rapido a ruota per controllare i compagni di squadra, con diverse opzioni per impartire ordini a un’intelligenza artificiale che sembra rispondere positivamente, ma che non riusciamo ancora a giudicare con completezza, complice l’esserci ritrovati a fronteggiare non tanto mutanti ostici quanto orde costituite da un elevato numero di nemici.

Proprio questo ci ha spinto il più delle volte ad abbandonare tattiche articolate e a ridurci a macchine da guerra capaci solo di premere sul grilletto senza farsi troppe domande.

Red Solstice 2: Survivors

Siamo comunque molto curiosi di valutare quello che sarà il bilanciamento nell’opera completa, con le corpose ondate nemiche che costringono spesso il giocatore a ripararsi dietro coperture (utili solo con alcuni nemici) o a rifugiarsi all’interno degli edifici presenti sulla mappa, mossa saggia nel caso in cui fosse anche necessario depredare armadietti per reperire munizioni e altri oggetti utili: d’altronde se c’è una cosa che abbiamo imparato è che in Red Solstice 2 le munizioni non sono mai abbastanza.

Nel corso della nostra prova, abbiamo intervallato confronti estremamente accesi con le creature mutanti a situazioni gestibili senza troppe difficoltà: resta da capire se il gioco finale riuscirà a offrire il giusto compromesso tra queste due tipologie di difficoltà o se continuerà ad alternare picchi di difficoltà elevati a momenti più “tranquilli”.

Red Solstice 2: Survivors

Da valutare anche la ripetitività delle missioni della campagna principale, che perlopiù pongono obiettivi da raggiungere sparsi per la mappa e a lungo andare potrebbero annoiare se non gestite e presentate con estrema attenzione e cura. Dal nostro punto di vista, sia la campagna principale sia la modalità Skirmish in giocatore singolo – durante la quale si affrontano orde di nemici in una missione in solitaria – passano in secondo piano rispetto alle soddisfazioni che ci aveva dato la precedente prova del multiplayer di Red Solstice 2: Survivors. Un problema che però non dovrebbe porsi con la versione definitiva, che dovrebbe permettere ai giocatori di passare da single player a multiplayer senza interruzioni, attraverso delle campagne dinamiche.

Resta infine estremamente ispirata l’ambientazione, con gli sviluppatori che vogliono puntare su una grande varietà di luoghi e situazioni che sarà poi il fulcro dell’esperienza completa. Dal punto di vista tecnico Red Solstice 2: Survivors non mostra certo dei muscoli da culturista digitale, ma il colpo d’occhio resta comunque piacevole e abbiamo anche notato qualche miglioramento rispetto all’ultima versione: non abbiamo incontrato bug o inciampi di sorta e siamo comunque certi che Ironward lavorerà ancora sodo in questo ultimo mese per far arrivare sul mercato un prodotto ancora più rifinito.

Red Solstice 2: Survivors


A poco più di un mese dall’uscita, questa nuova prova di Red Solstice 2: Survivors ci ha incuriositi, nonostante le aspettative più grandi siano rivolte alla componente multiplayer del gioco. L’atmosfera resta la stessa che ci aveva convinto durante la prima prova, con alcuni aspetti che sembrano promettenti e altri che richiederanno un’attenta analisi una volta che avremo in mano il prodotto finale: rimandiamo perciò l’appuntamento al mese prossimo, quando oltre alle orde di mutanti potremo finalmente sviscerare il gioco completo.

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