The Town of Light – Hands On

The Town of Light, titolo sviluppato da LKA.it, era presente a Lucca Comics & Games 2015 grazie a uno stand in cui era possibile provare, con l’ausilio di Oculus Rift, una breve sessione di gioco. Abbiamo quindi constatato lo stato del gioco, sfornato dal team italiano, attraverso un aspetto inedito come quello della realtà virtuale mentre, proprio durante la fiera lucchese, veniva annunciata la data ufficiale di rilascio su Steam: 26 Febbraio 2016.

Lucida follia

La protagonista di The Town of Light è Renèe (se non l’avete fatto leggete la nostra anteprima di qualche mese fa) un’ex paziente dell’Ospedale Psichiatrico di Volterra che intraprende un viaggio nei luoghi, ormai ridotti a ruderi, dove il suo disagio fu curato o, forse, prese una piega del tutto inaspettata. La donna non rappresenterà, però, un alter ego canonico in quanto accompagnerà il nostro\suo viaggio in questi luoghi come voce narrante che commenterà le nostre scoperte e l’analisi di documenti e oggetti.

Nella fase di gioco a nostra disposizione abbiamo esplorato alcune stanze del manicomio e abbiamo attivato alcune cut scenes dopo il ritrovamento di una bambola particolare. Ci siamo dunque scontrati con i ricordi, per lo più tristi e angoscianti, della giovane Renèe paziente del manicomio dove, tramite alcune fasi definibili come oniriche, abbiamo vagato in stato catatonico saltando tra passato e presente.

the town of light hands on
I giochi di luci e ombre rendono inquietante il manicomio in modo molto efficace.

Definire horror The Town of Light risulta totalmente riduttivo perché ci troviamo di fronte a un viaggio di esplorazione non solo di luoghi reali, ricostruiti magistralmente con il motore grafico Unity, ma anche di un percorso interiore nella psiche della sua protagonista (anch’essa ispirata a un vero paziente della struttura). Non avremo i classici jump scare del genere e non avremo enigmi da risolvere.

L’inventario è inesistente, mentre avremo a disposizione un archivio dei testi, e il nostro unico scopo sarà, apparentemente, quello di scandagliare le stanze alla ricerca di documenti, oggetti e situazioni che faranno risvegliare in Renèe ricordi o, forse, scherzi della sua memoria.

Realmente inquietante

L’esplorazione risulta quindi l’elemento cardine del titolo mentre durante le cut scenes, flashback del periodo di internamento della protagonista, l’Oculus Rift si rivelerà strumento appagante ed efficace nell’aiutare il giocatore a immedesimarsi nella protagonista: camminare, o trovarsi semplicemente tra i pazienti, con la possibilità di guardarsi attorno induce un senso di angoscia e, allo stesso tempo, stupore in chi impersona Renèe.

Certamente l’esperienza su schermo PC resta, almeno in queste fasi di testing, lo strumento che ci permette di godere appieno dell’ottimo lavoro fatto da LKA.it con motore grafico, textures ed effetti di luce. Ma, nonostante ciò, il downgrade grafico per la realtà virtuale non preclude l’esperienza di gioco, mettendoci di fronte ad ambienti abbastanza definiti e appaganti.

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Questa bambola rappresenta uno di quegli oggetti importanti per Renèe.

The Town of Light non permette una totale interazione all’interno degli ambienti di gioco limitandosi a oggetti particolari, documenti, porte, cassetti ecc. Un aspetto probabilmente da arricchire e tenere in considerazione da qui all’uscita del gioco (il 26 Febbraio 2016, data da segnare).

Tutt’altro discorso riguarda l’approccio ai documenti: sarà possibile ad esempio ingrandire il testo o rigirare i fogli in modo da poter leggere e analizzare completamente questi file, anch’essi di chiara ispirazione reale, e scoprire nuovi tasselli sulla vicenda della protagonista. A detta degli sviluppatori potremo, inoltre, arrivare alla conclusione del gioco tramite vari approcci e diversi cammini interiori in modo da creare unicità in ogni esperienza di gioco.

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Le cut scenes sono realizzate tramite filmati 2D realizzati “a mano”, suggestivi e ben disegnati.
Tra sogno e realtà

Nel nostro viaggio con la protagonista di The Town of Light ci imbatteremo in alcune situazioni quasi oniriche che rappresenteranno i ricordi della vita nell’ex manicomio di Volterra. Muovendoci in ambienti in cui la fisica non funziona come dovrebbe, con porte chiuse e luci affievolite scopriremo nuovi tasselli della vicenda palesati da alcune pregevoli cut scenes realizzate tramite animazioni originali e ben curate.

Se gli ambienti fatti di ruggine, polvere e sporcizia possono ricordare l’Otherworld di silenthillsiana memoria (perdonate il neologismo) sono evidenti, oltre ai già citati fatti e documenti reali, i rimandi letterari e filmici (un esempio potrebbe essere Session 9). Tutti questi elementi concorrono a decretare The Town of Light come un lavoro importante, curato e studiato sotto ogni punto di vista.

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Una porta, una finestra sbarrata e un murales circondati da oscurità. La luce, elemento centrale del gioco, è utilizzata in maniera magistrale in The Town of Light.

Il lavoro dei ragazzi di LKA.it denota dunque un coraggio non indifferente nell’aver puntato tutto sulla narrazione evitando facili cliché del genere horror psicologico. A questo punto dello sviluppo, con la componente Oculus Rift in fase di lavorazione, The Town of Light esprime creatività e passione in ogni suo aspetto. Ormai manca poco per giudicare la bontà o meno del titolo ma le premesse per una riuscita positiva di questo progetto ci sono tutte.

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