Duke Nukem: Critical Mass – Recensione Duke Nukem: Critical Mass

Il 10 giungo è ormai vicino: dopo anni di attesa e infiniti viaggi dalle stelle alle stalle del mondo videoludico, finalmente Duke Nukem Forever arriverà sugli scaffali dei negozi. A questo, però, abbiamo già dedicato un articolo nel quale abbiamo cercato di ricostruire la lunga epopea del gioco e del suo carismatico protagonista. Ora, invece, andremo ad analizzare quello che potrebbe essere inteso come l’aperitivo a Duke Nukem Forever, ovvero Duke Nukem: Critical Mass. Si tratta del primo capitolo di quella che probabilmente sarà una trilogia per console portatili dedicata al Duca.
 


Critical Mass è il pimo capitolo di una trilogia per le console portatili dedicala al Duca

Duke, ma sei davvero tu?

Inutile girarci intorno: Critical Mass non è il gioco del Duca che i fan si aspettavano. A dirla tutta, per essere chiari fin da subito, non è nemmeno un gioco che meriterebbe di fregiarsi dell’hype che un personaggio così importante è in grado di generare. Ad un grande hype, infatti, corrispondono per forza di cose grandi aspettative, che il titolo in questione non è in grado di soddisfare.

Andiamo con ordine: niente da dire sulla trama, che è quanto ci si può aspettare da un gioco sul Duca. Mero pretesto per mettersi gli anfibi e prendere i soliti alieni a calci nel deretano, la storia di Duke Nukem: Critical Mass porta il Duca in viaggio nel tempo per salvare dei soldati in missione e, con loro, le immancabili donzelle in abiti succinti che tanto gli stanno a cuore.

Fino a questo punto potremmo dire che dopotutto ci siamo trovati davanti il titolo che ci aspettavamo. I problemi veri, purtroppo, saltano subito all’occhio quando si inizia a giocare: il gameplay di Critical Mass è – passateci il gioco di parole – un ammasso di idee allo stato embrionale, mal calibrate e davvero poco divertenti. Per la maggior parte del tempo guideremo il Duca all’interno di livelli strutturati come il più classico dei platform 2D. Sarà possibile ruotare leggermente l’angolo della visuale utilizzando i tasti L ed R, un po’ come accadeva in Freekscape: Escape from Hell, Minis per PSP dello scorso anno. In alcuni momenti l’azione si svolgerà anche più in profondità: passando davanti a un vicolo al cui interno ci sarà un nemico, infatti,  Duke potrà mettersi in copertura dietro l’angolo e togliere di mezzo il nemico sparando dal nascondiglio prima di proseguire. Allo stesso modo, strutturati come se fossero dei mini-giochi all’interno del platform, vi saranno anche dei brevi momenti un po’ più riflessivi durante i quali, fucile da cecchino alla mano, dovremo far fuori tutti gli alieni con precisione chirurgica. Chiudono il cerchio gli scontri con i boss – durante i quali la visuale si sposta alle spalle del protagonista – e delle brevi sezioni di volo che vedranno Duke utilizzare un jetpack.

Niente da dire sulle idee messe sul piatto per Critical Mass, dunque. La nostra critica va alle modalità con le quali queste idee sono state sviluppate, portando alla realizzazione di un titolo che sembra essere stato creato in fretta e furia per placare l’ira dei fan di fronte all’ennesimo slittamento del nuovo capitolo della serie principale. I movimenti di Duke sono quanto di più legnoso e meccanico si sia visto in un gioco a lui dedicato; l’intelligenza artificiale dei nemici – per quanto non ci si aspetti che un cinghiale vestito da poliziotto brilli per le sue capacità intellettive – è ai minimi storici, limitando la maggior parte del gameplay ad un noioso proseguire dritti sparando a tutto quello che si muove fino a quando non si muove più. Incomprensibile in questo caso la miopia degli sviluppatori, che dinnanzi a tante buone idee non hanno dimostrato la lungimiranza necessaria per sfruttare le potenzialità di un gioco che sulla carta sembrava poter dare molto di più.


I boss sono grandi e grossi come ci aspettavamo,
ma le battaglie contro di loro non sono per nulla divertenti

Ritorno al futuro

Arrivati a questo punto non ci resta che parlare del comparto grafico del titolo, caratteristica che azzera definitivamente la speranza che il fan più accanito poteva ancora riporre nel Duca. Il protagonista, nel gioco, viaggia nel futuro… ma per quanto abbiamo visto la resa grafica con la quale il suo viaggio è presentato è saldamente ancorata ad un passato neanche tanto recente: i modelli poligonali sono troppo poveri di dettagli, così come la palette cromatica e le animazioni sono sbiadite e ridotte all’osso. Duke è riconoscibile dall’intramontabile abbigliamento che lo vede indossare la sua canotta rossa: se non fosse stato per questo particolare saremmo stati pronti a scommettere che senza vedere prima la schermata del titolo davvero pochi giocatori, messi davanti ad uno screenshot, avrebbero riconosciuto il personaggio.

L’unica nota positiva, perchè noi fan del Duca (da più di dieci anni, ormai!) siamo abituati ad aggrapparci a qualche speranza quando si parla del nostro eroe, la si può trovare nel doppiaggio: la voce di Duke è quella che abbiamo imparato a riconoscere tra mille durante gli anni, sempre pronta a sparare a zero su tutto e tutti con battute irriverenti e cariche di humor. Purtroppo questa piccola scintilla di gloria passata non basta a risollevare Critical Mass dalla polvere.


Graficamente il gioco è slavato, scuro e davvero
troppo spoglio: Duke si meritava molto di più

Snervante attesa

Ancora poco più di un mese, nel momento in cui scriviamo,  ci separa da Duke Nukem Forever. Critical Mass doveva essere un gradito antipasto per tutti quei fan che da anni pretendono un nuovo gioco che riporti il personaggio di Duke ai fasti di un tempo. Purtroppo, la miriade di difetti che accompagnano il titolo lo faranno ben presto cadere nel dimenticatoio, facendo inoltre storcere il naso agli appassionati che a causa della lunga attesa stanno ormai perdendo la speranza. Per quanto ci riguarda, possiamo lasciarvi con due ultime considerazioni: innanzitutto, con la speranza che il passo falso fatto con Critical Mass non vi faccia perdere la voglia di mettere le mani su Duke Nukem Forever, titolo che per quanto ci è dato sapere sarà davvero in grado di riportarci all’atmosfera degli FPS del Duca degli anni ’90; in secondo luogo, con la fiducia nella capacità degli sviluppatori di imparare dai loro errori. Se si sta realmente parlando di una trilogia, il flop al momento riguarda solamente un 33% dell’idea alla base del progetto, quindi c’è  ancora tempo per correggere il tiro e sviluppare altri due capitoli che permettano ai possessori di PSP e Nintendo DS di provare veramente cosa significa impersonare il Duca sui loro piccoli schermi.

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