Bungie ci ricasca – Nuove accuse di plagio, questa volta per MARATHON

Siamo alla quinta offesa per Bungie, che già ha affrontato queste accuse, risultate sempre fondate, almeno altre 4 volte negli ultimi anni

Bungie ci ricasca; nuove accuse di plagio, questa volta per MARATHON
Bungie ci ricasca; nuove accuse di plagio, questa volta per MARATHON

Poco meno di due ore fa un’artista, N², ha ottenuto l’attenzione di molti con un’accusa che non sorprende troppo chi già conosce le tendenze di Bungie ad essere un po’ lasciva con i controlli degli asset che affida in outsourcing ad artisti esterni.

Bungie accusata di nuovo di plagio

In un thread su X, infatti,  ha accusato Bungie di aver utilizzato, per diversi asset legati agli enviroment, concept presi pari pari da poster creati dall’artista nel 2017, ben 5 anni prima dell’acquisizione della software house ex-Microsoft da parte di Sony Interactive Entertainment.

Ti metto qui sotto la prima di due immagini condivisa dall’artista. Le immagini si possono recuperare nel tweet originale ma anche sul sito dell’artista stessa, galleria lunghissima di tutti i concept su commissione e non creati da N² e che persino ad un occhio inesperto non riescono a non sembrare profondamente parte dell’artstyle di Marathon.

Ecco fianco a fianco gli asset più incriminanti
Ecco fianco a fianco gli asset più incriminanti

Prima di analizzare, nei limiti di questo contenuto, le accuse, è bene specificare che sono potuto risalire alla data di registrazione del sito dell’artista, avvenuta nel 2016, e tramite Wayback Machine ho indagato sulle iterazioni del sito. Fino al 2018 gli upload non sembrano essere immagini, poi dal 2018 inizia l’upload di immagini. Nonostante io non sia riuscito a risalire al momento preciso nel quale le immagini al centro dell’accusa sono state caricate, ci sono da chiarire un paio di punti, che poi cerco di sviluppare:

  1. l’artstyle di N² è quasi costantemente simile a quello di Marathon e a tutta l’identità visiva del gioco anche a livello di marketing
  2. sin dal 2018 N² ha iniziato a caricare poster con quello stile, quindi stiamo parlando di 8 anni prima dell’acquisizione e quindi potenzialmente 8 anni prima che a qualcuno in Bungie venisse in mente di riprendere in mano l’IP di Marathon
  3. non si sta parlando di forti ispirazioni, qui, ma di palesi copia incolla; il più palese è la T obliqua nell’immagine a destra, logo dell’artista e che Bungie ha copiato pari pari come parte della stringa di caratteri immaginari creati dall’artista nel poster con il 28 al centro

Non è la prima volta che Bungie viene accusata di plagio, però. Lo puoi scoprire anche tu con una semplice ricerca su Reddit: Bungie è già finita al centro di diverse accuse di plagio. Le più recenti?

Sin dal concept, eh?

Il plagio parte dalle origini di Destiny stesso. Nel 2012, infatti, leakano alcune immagini e concept del prossimo gioco di Bungie, l’ancora sconosciuto Destiny che in quel momento si stava solo vociferando e del quale non si sapeva nulla.

Le forti ispirazioni di Bungie iniziano sin dagli albori
Le forti ispirazioni di Bungie iniziano sin dagli albori

IGN America fa un articolo sul leak e Bungie corre a confermare che il materiale è di un azienda esterna (questa volta di marketing, sembrerebbe), ma non solo: fornisce ad IGN, cosa recuperabile ovviamente nell’articolo originale, alcune concept art direttamente dal team di sviluppo e, come ultima immagine, inoltra una dinamica rappresentazione di un Fireteam al completo, in volo e pronto all’impatto con dei Cabal.

La posizione dei personaggi è molto specifica… e molto specificatamente copiata dai concept di un artista, tale Reid Southen (@Rahll) che poco dopo conferma la cosa con un link e screenshot alla sua pagina DeviantArt. Nella pagina, è chiarissimo l’intento di plagio degli artisti di Bungie.

Come si è risolta la cosa? Apparentemente nel vuoto più assoluto. Come leggerai più volte, ho preso contatto diretto con l’artista, quindi vediamo se vi potrò aggiornare a riguardo.

La fan art di Xivu Arath

Nel 2021 Bungie ha utilizzato la fan art del puertoricano Zyron Kai (recuperabile su X come @TheExoticGuard) per una cutscene: per la precisione è stata una sua concept art su Xivu Arath ad essere diventata “forte ispirazione” per la software house.

La cosa poi è stata chiarita e Bungie ha confermato che c’era stato un errore da parte dell’azienda esterna alla quale Bungie aveva dato in outsourcing la creazione degli asset del trailer. Relativo happy ending per Zyron, che ha concesso l’utilizzo del suo materiale ed è finito nei crediti di gioco.

Xivu Arath al centro di un nuovo caso di plagio
Xivu Arath al centro di un nuovo caso di plagio

Inizierai però a notare un modus operandi molto specifico. Fai attenzione. Spostiamoci a 2 anni dopo.

The Veil of Darkness

Nel 2023 l’artista Filippina Julian Faylona (@ELEMENTJ21) si rese conto che la sua opera del 2020 “The Veil of Darkness”, originariamente ispirata al mondo di Destiny ma originale nel soggetto e nella composizione, era stata riprodotta in una cutscene di gioco e lei, ovviamente, non era stata ringraziata né accreditata.

La confusione creata dal caso mediatico ha evidentemente smosso qualcosa in Bungie, che ha confessato un errore da parte di un venditore esterno (parte dell’art design è solitamente commissionata ad aziende esterne) e poi ha promesso di compensare l’artista… e dopo due anni ancora Julian Faylona non ha visto un singolo dollaro, almeno da un ultimo aggiornamento di 8 mesi fa. Ho cercato di prendere contatto con l’artista, vedremo se avrò modo di aggiornarvi a riguardo.

The Veil of Darkness è l'ispirazione di Bungie applicata in un trailer
The Veil of Darkness è l’ispirazione di Bungie applicata in un trailer

Andiamo al 2024 con ben due casi diversi.

La Nerf Gun dell’Asso di Picche

In occasione del decimo anniversario di Destiny, Bungie si è vista di nuovo al centro di un’accusa di plagio, questa volta riguardante un update che includeva una versione NERF Blaster di una famosa pistola del gioco, l’Asso di Picche. Il problema? L’asset era uguale a quello creato dall’artista Tofu Bunny nel 2015.

Ci risiamo, dirai, e infatti ci risiamo: Bungie riceve tutto lo sterco che merita nella pubblica piazza, e la colpa è nuovamente di un artist o azienda di artist esterna, questa volta sotto l’ombrella dell’azienda NERF stessa.

L’11 Settembre dello stesso anno, Bungie rilascia un comunicato ufficiale nel quale comunica di stare indagando internamente e con NERF sull’accaduto. Quella è l’ultima volta che si parlerà del fatto. Anche in questo caso spero di potervi aggiornare anche solo con un no comment da parte dell’artista coinvolto o, possibilmente, di qualche portavoce di Bungie stessa.

A volte è davvero difficile non vedere esplicita malizia in casi come questo
A volte è davvero difficile non vedere esplicita malizia in casi come questo

Da una storia originale di… non Bungie!

Finora ti ho solo parlato di plagio per quel che riguarda asset visivi e concept art: se ti dicessi che Bungie non si ferma all’arte ma decide di “ispirarsi profondamente ad altri” anche per quanto riguarda il comparto narrativo.

Siamo a Maggio di quest’anno, infatti, e la causa intentata da Matthew Kelsey Martineau verso Bungie riguarda una storia da lui scritta e pubblicata sul suo personale WordPress, sotto lo pseudonimo Caspar Cole, al tempo dello sviluppo di Destiny. Non sono riuscito a recuperare il sito originale, ma sto spulciando tutti gli atti finora disponibili del processo. Se stai male come me e ti vuoi ossessionare su questa cosa, puoi tenerti aggiornato sulla pagina dedicata del sito di Court Listener.

In questo caso il processo è ancora in corso, quindi non ho una risoluzione felice o triste alla vicenda da proporti. Quello che però voglio che traspaia è una tendenza, che possiamo identificare come maliziosa, da un lato, o sbadata, dall’altro, di Bungie a plagiare direttamente o a lasciapassare contesti di plagio nella sua collaborazione con aziende esterne.

È sempre colpa dell’outsourcing?

C’è infatti un ultimo elemento da considerare in questa nuova accusa di plagio: ad occuparsi dell’identità visiva di Marathon anche e soprattutto a livello di marketing è stata ed è l’azienda svedese Kurppa Hosk, azienda attiva da 15 anni e che, secondo una fonte reddit, avrebbe di recente tolto Bungie dalla lista dei suoi clienti sul sito ufficiale (Wayback Machine non sa essermi d’aiuto nella mia ricerca della verità, questa volta).

Possiamo continuare a credere che la colpa sia sempre dell'azienda di outsourcing
Possiamo continuare a credere che la colpa sia sempre dell’azienda di outsourcing

È una scelta buffa, dato che Joseph Cross, l’art director dell’intero franchise di Marathon, ha postato il 5 Maggio un tweet nel quale confermava la collaborazione con Kurppa Hosk per l’identità visiva del gioco, la creazione del font, la campagna ARG e tanto altro. Che Bungie sia ricaduta nell’errore di fidarsi di aziende esterne troppo flessibili nel trattare asset non propri, o che la sbadataggine si stia finalmente rivelando malizia?

Per ora, ognuno di noi, con le informazioni fornite, non può che prendere la posizione che le/gli sembra più consona, ma stanno iniziando ad esserci molti elementi preoccupanti, sul tavolo. Un trend è fatto di tanti eventi che vanno considerati nel loro insieme, e avere un azienda grossa e tecnicamente veterana come Bungie al centro di 6 accuse di plagio in 5 anni, un certo fil rouge sembra volerlo portare all’attenzione. 

Come sempre cerco di tenervi aggiornati, magari dopo aver comunicato con gli artisti coinvolti negli anni nei vari casi di plagio. Grazie di avermi letto finora.

Vai alla scheda di Marathon
Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche