eFootball PES 2020: il nuovo corso di Konami

Il nuovo corso di Pro Evolution Soccer, per l'occasione ribattezzato eFootball PES 2020, è più promettente che mai. Konami ci crede, noi ci crediamo. E voi?

Come ormai da tradizione, l’arrivo del mese di settembre coincide col ritorno di uno degli sport più amati nel nostro bel Paese: il calcio. Ritorna la Serie A, ritornano i grandi campionati stranieri e le competizioni europee come la tanto idolatrata Uefa Champions League e la meno famosa ma non meno importante Europa League, per la gioia di chi respira calcio a pieni polmoni. Settembre, però, coincide anche col ritorno di una partita ormai divenuta storica, che non si disputa esattamente su un campo da calcio, ma con i pad alla mano e incollati saldamente, sui propri divani. Torna lo scontro all’ultimo sangue tra FIFA e PES, i due giochi che provano – con direzione e intenzioni nettamente diverse – a replicare videoludicamente la gioia che soltanto lo spettacolo del grande calcio sa donare agli appassionati.

Quest’anno, un po’ come accade spesso ultimamente, la sfida è sempre più accesa e alla pari, col risultato in bilico fino ai minuti finali, senza più una delle due compagini nettamente più forte dell’altra, come accadeva regolarmente negli anni scorsi. Dopo lo strapotere di Pro Evolution Soccer a cavallo tra gli anni 90′ e l’inizio del nuovo millennio, è arrivato il dominio del pargolo di Electronic Arts, ma l’equilibrio è lentamente ritornato con forza. Per tal motivo, le versioni 2020 dei due titoli sono attese al varco con grande trepidazione, a causa anche delle tante novità annunciate nel corso dell’estate, da parte di ambedue i competitor.

Electronic Arts riprenderà lo scettro detenuto fino a poco tempo fa? O Konami, finalmente, adopererà il tanto agognato sorpasso?

Licenze, partnership esclusive e tanto altro

In questa sede, vogliamo dedicarci all’opera di Konami, i cui enormi passi avanti, compiuti regolarmente di edizione in edizione, hanno saputo stregare e convincere anche i più scettici. In che modo? Distaccandosi nettamente dall’iterazione del proprio rivale di sempre, portando sui teleschermi una rappresentazione del gioco del calcio totalmente differente.

Se il pargolo di Electronic Arts fa del divertimento, della varietà e della dinamicità i propri punti di forza, PES ha sempre puntato forza su fattori ben diversi, come il gameplay e l’effetto simulazione a ogni costo.

pes konami

Lentamente, e complice anche il passaggio avvenuto ormai nel lontano 2014 al Fox Engine, che ha garantito enormi possibilità in termini di resa grafica, la software house nipponica ha saputo realizzare un prodotto sempre più vicino alla simulazione calcistica vera e propria, al netto di un ritmo generale ritenuto a volte eccessivamente lento e diverse rinunce, sparse un po’ qua e là. Se dal punto di vista del gameplay PES non ha mai avuto molto da invidiare al suo rivale (anzi), lo scotto da pagare è da sempre ritrovabile in due bestie sacre e difficili da assoggettare: le modalità di gioco e, soprattutto, le licenze, da sempre appannaggio di FIFA. Quest’anno, però, Konami ha dimostrato di avere qualche asso nella manica, e l’ha sfruttato a dovere. Per prima cosa, è arrivata la partnership esclusiva con la Juventus, che in FIFA 20 si chiamerà Piemonte Calcio e non avrà né divise né altro, garantendosi così la possibilità di poter sbandierare con forza l’esclusività su uno dei club più importanti al mondo.

Poi è arrivata l’acquisizione della licenza della nostra Serie A Tim, e l’annuncio che eFootball Pes 2020 (nuovo nome dato alla produzione) sarà il “contenitore” del gioco ufficiale dei prossimi Europei del 2020, che arriveranno tramite un DLC gratuito durante il corso del prossimo anno. Una grande dimostrazione di forza per Konami, ma che ha da recuperare nei confronti di FIFA un distacco ancora sostanzioso e difficile da ignorare.

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Ovviamente, ciò si lega a doppio filo ad altre importanti novità, non ancora del tutto svelate, ma che faranno da vero e proprio ago della bilancia ai fini della valutazione finale di questo nuovo capitolo della saga calcistica nipponica. Su tutte, come dicevamo, spiccano le modalità di gioco, da sempre altro tallone d’Achille del brand, eccessivamente scarne, vetuste e, oggettivamente, numericamente poco golose. Inutile dirvi quanto, l’attenzione generale, sia focalizzata sulla modalità regina che ha da sempre allietato i fan di PES: la Master League. Quest’ultima è stata pesantemente ritoccata, e dal suo successo dipenderà buona parte anche quello del titolo in generale. Noi, almeno, pensiamo sarà così e ci aspettiamo veramente tanto da quest’ultima.

Master League: una ventata d’aria fresca?

Quest’anno, Konami sembra intenzionata a fare le cose in grande. Oltre alle licenze, la software house nipponica ha finalmente deciso di mettere mano alla sua principale modalità, la tanto amata Master League, definendola, a tutti gli effetti, una Master League 2.0. Tante novità sono in arrivo, dunque, la maggior parte di esse a noi ancora sconosciute, ma che sembrerebbero fondamentali ai fini dell’evoluzione di una parte del gioco tanto amata quanto eccessivamente ancorata a una concezione vetusta e superata. Si parla di una rivisitazione totale al calciomercato, alle dinamiche della gestione finanziaria del team e più in generale all’introduzione di una più realistica e a trecentosessanta gradi della direzione del club in particolare cosa che, nelle precedenti iterazioni, era venuta fortemente a noia. A questo si aggiunge un focus più preciso verso la crescita dei giovani talenti, da scovare altrove o da coltivare direttamente dal proprio vivaio, per sentirsi un po’ dei giovani talent scout in erba.

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La nuova Master League promette tante ore di divertimento, spazzando via anche alcuni di quegli elementi fortemente accusati di sfociare nell’irrealistico e, soprattutto, nel ripetitivo. Ciò è ovviamente legato anche al calcio “reale”. Konami, infatti, ha fatto sapere che l’andamento dei giocatori sarà legato fortemente a quello delle loro controparti reali.

Questa meccanica aumenterà tangibilmente la bravura di ogni videogiocatore, chiamato ogni volta a centellinare ogni spesa e ad acquistare i giocatori giusti nel ruolo giusto. Si tratta di una Master League che, grazie anche alle nuove licenze, appare molto rinnovata e con più soluzioni al proprio arco. Chiaramente, per poter valutare il tutto bisognerà aspettare giocoforza l’uscita del gioco, che potrà fugare ogni dubbio in tal senso.

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Quello che è certo è che Konami ha dimostrato di saper lavorare bene su quelle note dolenti ricorrenti negli ultimi anni e la Master League è sicuramente una di queste. Per tal motivo, ci sentiamo di essere moderatamente fiduciosi sul lavoro svolto dalla compagnia nipponica su questo nuovo PES 2020.

MyClub si MyClub no

Lo diciamo subito: non ci aspettiamo che la modalità MyClub possa in qualche modo riuscire a competere con FIFA Ultimate Team. Ci aspettiamo però, sicuramente, dei miglioramenti netti a una modalità eccessivamente anonima e, se vogliamo, a volte anche noiosa. In primis, non sappiamo ancora se Konami abbia deciso di mettere mano anche alla modalità in questione o se fare all-in sulla Master League.

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Se ci fossero dei cambiamenti, comunque, ci piacerebbe vederli nella parte relativa al mercato. Per quanto piacevole e debellante lo spettro del pay-to-win, la meccanica della (quasi) totale casualità nella pesca degli atleti è abbastanza fastidiosa, e ci piacerebbe vederla sparire o comunque assistere a un forte ridimensionamento di questo aspetto. Nelle passate stagioni ci è capitato più volte di trovarci con almeno cinque giocatori sopra l’overall 85 nello stesso ruolo e concludere con una punta di livello 77, giusto per fare un esempio.

Da migliorare è anche l’assenza di una vera e propria lega offline e online all’interno del MyClub. Affidarsi ai tornei settimanali potrebbe essere una mossa ancora una volta poco felice, che potrebbe velocemente allontanare i videogiocatori da quella che è una modalità su cui Konami sembra voler puntare molto.

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eFootbal Pes 2020 è un titolo solido, ben congegnato e che sa il fatto suo. L’acquisizione delle nuove licenze, la nuova Master League e un gameplay sempre più rifinito e realistico potrebbero segnare il tanto ambito sorpasso della concorrenza, ma per poterci esprimere bisogna attendere ancora qualche settimana. Noi, intanto, siamo già belli carichi. Che lo spettacolo del calcio (video) giocato abbia inizio!

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