Riftbound Origins: Arriva a Lucca il TCG di LOL
Esploriamo accessibilità, meccaniche multiplayer e il sistema a Battlefield del primo set, Riftbound Origins.
Il Lucca Comics & Games 2025 non è stato solo un tripudio di cosplay e cultura pop, ma anche la cornice del debutto di un potenziale terremoto nel mondo dei giochi di carte collezionabili: l’uscita in lingua inglese di Riftbound, il TCG ufficiale di League of Legends firmato Riot Games.
Dal 31 ottobre 2025, i fan di Runeterra possono finalmente schierare Jinx, Lee Sin e Viktor su un tavolo da gioco, e abbiamo avuto di intervistare in esclusiva Nicola Cencherle, l’EMEA Publishing Responsible della compagnia, che ci ha svelato la visione ambiziosa dietro questo progetto, che mira a essere non solo un successo, ma un punto di riferimento duraturo.
La Domanda Non è “Perché?”, ma “Perché Così Tardi?”
L’arrivo di Riftbound nel formato fisico è stato accolto con un entusiasmo quasi scontato. Come emerso dalle parole del rappresentante di Riot Games, più della metà della base di giocatori e fan del colosso californiano è abitualmente coinvolta nel mondo dei TCG.
In un contesto dove l’universo di League of Legends si è espanso con successo in serie animate di culto (Arcane), spin-off videoludici (come Ruined King), e persino un gioco di carte digitale (Legends of Runeterra), il passo verso un TCG fisico era un’evoluzione naturale.
La vera sorpresa, a detta dell’azienda stessa, non era l’intenzione, ma l’attesa. Questo “ritardo”, tuttavia, sembra essere stato funzionale a garantire che il prodotto finale fosse non solo un buon gioco, ma un’esperienza unica e solida. Riot Games non voleva semplicemente un TCG, ma il TCG di cui i fan avevano bisogno.
Accessibilità e Profondità
Il mantra che ha guidato lo sviluppo di Riftbound è duplice: accessibilità per i neofiti e profondità strategica per i veterani. Per un’azienda che gestisce un ecosistema complesso come quello di League of Legends, l’obiettivo primario è stato rendere il gioco facilmente approcciabile da chiunque ami l’IP, anche senza alcuna familiarità con i meccanismi di un TCG tradizionale.
La scatola introduttiva “Proving Grounds”, pensata specificamente per i nuovi giocatori, e i mazzi tematici “Champion Deck” pronti all’uso di Jinx, Lee Sin e Viktor, vanno in questa direzione, abbattendo la barriera d’ingresso.
Tuttavia, come ogni TCG che aspiri alla longevità, l’accessibilità da sola non basta. La profondità strategica è l’ingrediente segreto che trasforma un passatempo in una passione. Le meccaniche di Riftbound, pur partendo da basi classiche, introducono elementi distintivi che promettono complessità e decisioni ponderate.
La gestione delle Rune, il mana del gioco, non è una semplice risorsa temporanea. L’evocazione di carte potenti può infatti consumare permanentemente alcune Rune, costringendo i giocatori a bilanciare la potenza immediata con la sostenibilità a lungo termine del proprio motore di gioco.
Il Multiplayer è Centrale
Il vero cuore innovativo di Riftbound, che lo distingue dalla maggior parte dei TCG sul mercato, è la sua enfasi sul multiplayer. League of Legends è, per sua natura, un gioco di squadra, e tradurre questo concetto sul tavolo da gioco è stata una priorità assoluta. Nicola ha sottolineato come il gioco sia stato pensato fin da subito per supportare modalità 2 vs 2 o “tutti contro tutti”.
Sebbene la scena competitiva debba necessariamente iniziare con il classico 1 vs 1 per ragioni di bilanciamento e logistica, l’inclusione nativa di dinamiche multigiocatore apre scenari entusiasmanti per il gioco amatoriale e per l’interazione sociale, rafforzando il senso di comunità tipico dell’universo Riot.

Vincere Controllando il Territorio
La meccanica di vittoria di Riftbound è un altro elemento di forte differenziazione rispetto ai suoi tanti competitor. Dimenticate l’azzeramento dei punti vita dell’avversario o il logoramento del mazzo. Per vincere a Riftbound, i giocatori devono accumulare 8 punti attraverso la conquista dei Battlefield.
I Battlefield non sono altro che una coppia di carte poste nel mezzo del campo da gioco che simboleggiano il controllo di un territorio. Conquistare un Battlefield garantisce immediatamente un punto. Mantenere il controllo di quel territorio fino al turno successivo ne assegna poi un altro.
Questa meccanica introduce così una dinamica di controllo territoriale che ricorda la gestione degli obiettivi in una partita di LoL. La pressione strategica aumenta con l’avvicinarsi della vittoria, in quanto il punto finale (l’ottavo) non può essere ottenuto con una semplice conquista lampo, a meno che il giocatore non possegga già l’altro Battlefield disponibile.
Altrimenti, l’avversario ha un turno di respiro per cercare di recuperare il controllo, trasformando la fine della partita in un duello ad alta tensione basato sul mantenimento delle posizioni. Questo sistema favorisce un gioco più interattivo, meno basato su combo letali da un solo turno e più incentrato sul posizionamento e sul controllo del campo.
Riftbound Origins: Primo set con oltre 300 Carte
Il primo set, Riftbound Origins, è un’introduzione massiccia e corposa all’universo del gioco, con oltre 300 carte a completarlo. Questa vasta selezione include carte di sette tipi diversi: Unità, Leggende, Campioni, Magie, Equipaggiamenti, Rune e Campi di Battaglia. La varietà è cruciale per stabilire un metagame sano fin dall’inizio.
Il lancio si è concentrato sui tre mazzi precostituiti di Jinx, Lee Sin e Viktor, che permettono ai giocatori di iniziare immediatamente con stili di gioco distinti e basati sui personaggi più iconici di LoL. Per chi cerca di espandere la propria collezione e ottimizzare il mazzo, sono disponibili anche i booster pack da 14 carte di varie rarità.
L’approccio di Riot, che offre sia prodotti “pronti da giocare” sia l’opzione “collezionistica”, dimostra una comprensione delle diverse esigenze del mercato TCG.
Il Futuro è già qui: Spiritforged
Riot Games non ha affatto intenzione di dormire sugli allori. È stato infatti già annunciato il secondo set, Spiritforged, che è previsto per il rilascio in inglese a febbraio 2026. Questo rapido e costante supporto è fondamentale per mantenere vivo l’interesse della community e per assicurare che il gioco si evolva nel miglior modo possibile.
Un calendario di rilascio serrato infatti non solo introduce nuove meccaniche e campioni, ma impedisce anche che il metagame diventi stantio, un problema piuttosto comune nei TCG meno supportati. L’attesa per Spiritforged è già alta, e dimostra che Riftbound è pensato per essere un prodotto a lungo termine, non una semplice moda passeggera.
Un Gigante in un Mercato Affollato
L’ingresso di Riot Games nel TCG fisico è significativo per diverse ragioni. Il mercato dei TCG è notoriamente affollato e dominato da colossi storici come Magic: The Gathering e Pokémon TCG, con l’emergente Disney Lorcana che sta riuscendo a ritagliarsi il suo spazio. Tuttavia, Riot Games porta con sé un paio di vantaggi competitivi unici: la sua IP di fama mondiale e la base di fan già massiccia e fidelizzata.
Riftbound non deve infatti “creare” un pubblico, ma semplicemente convertirlo. L’adozione di un sistema di vittoria e di un focus sul multiplayer che lo distinguono nettamente dalla concorrenza è una mossa audace e, per certi versi, intelligente. Non si tratta quindi di un clone, di un reskin, ma di un tentativo di innovazione all’interno di un genere ben definito.
Se Riot riuscirà a bilanciare la semplicità delle regole di base con la complessità strategica del sistema delle Rune e dei Battlefield, Riftbound potrebbe avere le carte in regola per diventare il prossimo grande TCG, portando i duelli epici di Runeterra dai pixel alla carta stampata.
Riftbound Origins è già disponibile nei maggiori store fisici di TCG in tutto il mondo, quindi non vi resta che provarlo per capire voi stessi se può essere il gioco giusto per i vostri gusti.