Presentazione di Virtua Tennis 4 a Milano

Una collaborazione vincente

Per chi mastica un po’ di tennis sarà impossibile non conoscere Dunlop, uno dei colossi dell’industria tennistica da decenni a questa parte, nonchè Tennis Italiano, la rivista più popolare nella nostra penisola.
Allo stesso modo non vi sarà difficile associare SEGA, casa fondatrice della saga Virtua Tennis, ai due colossi di cui sopra: il risultato è un nuovo capitolo, Virtua Tennis 4, che Gamesource ha avuto modo di provare in prima persona alla presentazione ufficiale presso le sedi Halifax a Milano.

Mie Kumagai, producer della serie sin dal primo capitolo del 1999, ci parla del titolo, dopo una breve introduzione di carattere generale, partendo, come consuetudine, dal menù principale del gioco: la prima opzione a spiccare è l’ormai consolidata modalità carriera.

Sarà possibile partire dalla più bassa posizione fra i professionisti del ATP e WTA e personalizzare totalmente il proprio giocatore con un editor sufficientemente ampio: oltre all’aspetto fisico, si potrà sviluppare le caratteristiche che più aggradano sul campo; l’ormai inusuale serve & volley, l’attaccante da fondo e il difensore sono solo alcune delle tipologie che si potranno abbracciare durante la propria carriera tennistica.

L’allenamento è tutto

Quest’ultima si fonderà molto più sui campi di allenamento che in quelli ufficiali; sono state introdotte nuove features per rendere il training stimolante e allo stesso tempo mai noioso, consentendo variazioni di gioco che di prim’acchito sembrano non stancare affatto.

Il titolo conserva tuttavia l’atmosfera arcade che ha contraddistinto un’esperienza decennale rispetto ad altri giochi del settore: salvataggi in tuffo e colpi spettacolari sono all’ordine del game, se non addirittura del singolo punto, fuorviando quasi totalmente ciò che uno spettatore può aspettarsi su un campo di tennis.

Allo stesso modo, la verosimiglianza dei giocatori è limitata all’aspetto esteriore: le movenze, per quanto fluide, spesso sono in contrasto con quelle reali dei giocatori, se non totalmente diverse, così come l’impatto della pallina, che risulta quasi sempre al di fuori del piatto corde della racchetta.

Due nuove features

La novità più grande arriva col 3D, dove Kunagai ne spiega l’implementazione con la volontà di voler dare un senso di profondità diverso ai giocatori: senz’altro l’introduzione più importante di questo quarto capitolo, che come abbiamo potuto sperimentare cambia radicalmente la concezione della distanza dalla palla e di visuale, rendendola di fatto molto più realistica.

Fra le altre spiegazioni della producer, rientra anche quella della modalità online: SEGA sperimenta la creazione di una community online, con la possibilità di giocare con i personaggi creati dagli utenti stessi e di parlare tramite una chat vocale appositamente inserita.

La compatibilità con Kinect, Move e Motion Plus è presente e siamo stati in grado di testarla in prima persona su Playstation 3, che vanta l’esclusiva HD: è toccato al nostro inviato lanciare il guanto di sfida niente meno che al direttore della rivista Tennis Italiano, Enzo Anderloni.
Dopo un duello conclusosi al terzo game, Gamesource è risultata vincitrice per 2 game a 1 impersonando lo spagnolo Nadal avverso a Federer.

Il titolo presenta senz’altro interessanti aggiornamenti rispetto al suo predecessore, accompagnati dal tentativo di creazione di una community solida grazie alla modalità online: i difetti del titolo possono sopraggiungere qualora cerchiate una simulazione non eccessivamente arcade, ma che sia per SEGA l’anno buono per pensare di superare il rivale Top Spin?

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