Mercenaries Saga Chronicles – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Sono decisamente tempi duri per gli amanti degli RPG tattici di stampo giapponese. Se anni fa il genere poteva contare su un discreto numero di saghe, oggi praticamente le uniche rimaste attive sono quelle di Disgaea e Fire Emblem, mentre Square Enix non sembra voler portare avanti il filone dei Final Fantasy Tactics ormai fermo all’A2 uscito circa 10 anni fa, con grande sconforto dei fan. Ecco quindi che ogni tanto qualche sviluppatore indipendente si imbarca nell’impresa di riesumarne la magia, con obbiettivi e risultati altalenanti. Mentre Cardboard Utopia con il suo Children of Zodiarcs è partita da un incipit nostalgico per costruire un sistema di gioco più complesso e strutturato, trovando quindi una propria identità, con Mercenaries Saga i ragazzi di Rideon Japan hanno puntato a un prodotto più essenziale e meno ambizioso.

Dopo il primo capitolo concepito per mercato mobile sono stati prodotti due seguiti, che sono stati portati anche su Nintendo 3DS. Mercenaries Saga Chronicles è una collection che raccoglie la trilogia completa della serie: Mercenaries Saga: Will of the White Lions, Mercenaries Saga 2: Order of the Silver Eagle e Mercenaries Saga 3: Gray Wolves of War. Tre giochi che condividono la stessa formula fortemente influenzata dai titoli di riferimento degli anni ’90. Una vera strizzatina d’occhio ai fan dei vecchi Tactics Ogre, Final Fantasy Tactics, Vandal Hearts ecc. rimasti a bocca asciutta ormai da anni.

Ma basterà la nostalgia a meritarsi i nostri soldi?

Mercenaries Saga Chronicles

Arriviamo subito al nocciolo della questione: se state cercando un degno discendente dei titoli sovra menzionati la risposta è un triste “no”. Ognuno dei capitoli di Mercenaries Saga è abbastanza generico e blando sotto molti aspetti, pur dimostrando una struttura di gameplay solida. Tra i tre capitoli inoltre non ci sono quasi differenze sostanziali, e ciò li rende molto simili l’uno dall’altro; questo potrebbe non essere necessariamente una brutta notizia, dato che presi come compilation sembrano effettivamente un unico grande gioco. Data la grande somiglianza tra i titoli, in questa recensione li tratteremo come un tutt’uno.

Le dinamiche di gioco sono, come anticipato, molto simili a titoli come Final Fantasy Tactics e Tactics Ogre, con arene organizzate in griglie, attacchi fisici e magici di portata varia, bonus e malus dettati dal posizionamento e orientamento delle unità ecc. Se state leggendo questa recensione quasi sicuramente sapete di cosa si tratta, e vi ritroverete senz’altro a vostro agio sin dalle prime fasi di gioco.

Per lo sviluppo delle vostre unità è stato scelto un sistema di semi libertà. Non potrete infatti assegnare ai personaggi una qualsiasi classe a vostro piacimento, ma ognuno di essi avrà un job tree prestabilito. Una volta raggiunti i Livello 10 e 20 potremo avanzare di classe e decidere tra due rami di specializzazione. Un guerriero generico, ad esempio, potrà scegliere se specializzarsi più come paladino tank o spadaccino votato all’attacco; niente ci vieta comunque di imparare le abilità di entrambe le varianti, con il dovuto carico di tempo ed esperienza. Ogni classe poi permetterà una discreta libertà di personalizzazione nella scelta di armi ed equipaggiamenti vari, oltre che nell’ordine di apprendimento e potenziamento delle varie abilità. Considerando le varie classi disponibili e la possibilità di portare in battaglia solo un massimo di sei personaggi (su un party che man mano arriverà a dieci elementi) troviamo comunque una buona profondità strategica.

Mercenaries Saga Chronicles

Mercenaries Saga è sì una serie derivativa, ma nel suo piccolo introduce qualche elemento caratteristico. In primis la gestione degli MP è diversa da come siamo abituati da sempre: invece di essere un carburante per magie e tecniche varie che parte dal massimo a inizio battaglia e che può essere rifornito solo con oggetti e abilità, qui ogni personaggio parte da zero e ne accumula un certo quantitativo automaticamente a ogni turno. La quantità di MP riforniti è definita da un parametro apposito, che può essere modificato dall’equipaggiamento proprio come gli altri. Nello scegliere l’equipaggiamento dovremo quindi fare attenzione anche a questo modificatore.

In battaglia troviamo anche il parametro “aggro“, che è sostanzialmente la voglia dei nemici di far fuori un particolare personaggio in base alle sue azioni: se una vostra unità continua a curare e resuscitare la squadra, o sta uccidendo molti avversari, i vostri nemici si focalizzeranno su di essa per abbatterla. In realtà è un parametro che influisce molto meno di quanto si potrebbe pensare, soprattutto perché qualunque buon giocatore di RPG tattici sa che deve gestire tutte le proprie unità, ma soprattutto le più utili e attive, in modo tale da evitare che gli avversari la abbattano.

Infine, in ogni campo di battaglia è possibile trovare dei tesori che possono essere nascosti in particolari caselle, o posizionati in apposite casse tanto visibili quanto generalmente fuori dalla normale portata del party. Per raggiungerle dovremo quindi sottrarre una nostra unità dal combattimento cercando di non compromettere la nostra formazione e l’esito della battaglia.

Mercenaries Saga Chronicles

Forte della sua ispirazione ai classici, la formula di gioco di Mercenaries Saga risulta solida ed è esattamente il cosiddetto pane per i denti che gli amanti del genere potrebbero aspettarsi. L’unico vero problema sul lato gameplay risiede però nelle battaglie casuali. Già a difficoltà “Normal” durante la campagna legata alla storia il gioco presenta periodicamente dei salti di difficoltà che vi costringeranno a fermarvi e farmare esperienza nelle cosiddette “Free Battle”.

Il problema è che queste non solo si svolgono nelle stesse arene già visitate nelle missioni Storia precedenti, ma per di più non hanno una generazione variegata. Ogni mappa Free Battle avrà quindi sempre gli stessi nemici, nelle stesse posizioni di partenza, e dato che si ottengono più punti esperienza quanto più gli avversari sono forti, ci si ritroverà ad affrontare la stessa battaglia più volte, con un effetto ripetitività che alla lunga si fa sentire. Se proprio detestate essere rallentati dai combattimenti extra, c’è comunque il livello di difficoltà Easy che permette di proseguire nella storia senza troppe interruzioni.

Mercenaries Saga Chronicles

Come già detto i tre capitoli della trilogia hanno una struttura sostanzialmente identica, e l’unica cosa che li distingue sono le singole storie e i personaggi coinvolti. Peccato solo che dal punto di vista narrativo i titoli non offrano niente di particolarmente interessante o incisivo. I giochi si svolgono sì nello stesso mondo, ma si svolgono in luoghi diversi l’uno dall’altro, senza praticamente mai incrociare le rispettive vicende (con una piccola eccezione nel terzo capitolo). In ogni storia impersoneremo un gruppo di guerrieri coinvolti nei giochi di potere tra nazioni, e che dovranno salvare le sorti del regno dalle oppressive ambizioni dell’antagonista di turno. Nessuna delle storie purtroppo si sforza di coinvolgere il giocatore con temi o vicende particolari, e serve più che altro come un collante abbastanza coerente per unire la sequenza di battaglie.

Se non siete in vena di un titolo dalla presenza narrativa invadente e più incentrato sul gameplay puro, questo aspetto potrebbe essere in realtà a vostro favore, soprattutto se accostato con la funzione di salto rapido dei dialoghi nelle cutscene.

Mercenaries Saga Chronicles

Anche dal punto di vista tecnico Mercenaries Saga non cattura certo l’attenzione. Essendo nata come una serie indirizzata al mercato mobile, l’aspetto grafico dei titoli è sicuramente modesto, e lo stile ricorda molto le produzioni dell’epoca a 16-bit. Gli sprite 2D che compongono gli ambienti e i personaggi sono graziosi, ma non vi lasceranno certo a bocca aperta per qualità di dettaglio e animazioni. Se siete abituati agli esponenti classici del genere, questa semplicità potrebbe non darvi alcun fastidio, ma sicuramente l’impossibilità di ruotare la visuale si farà sentire in più di un’occasione. Discorso analogo può essere fatto per il comparto audio, con una colonna sonora composta di poche brani orecchiabili ma sicuramente non memorabili.

Sia visivamente che musicalmente non troviamo differenze o miglioramenti tra un capitolo e l’altro (a parte i ritratti dei personaggi che nel terzo capitolo appaiono più curati), e se da un lato questo favorisce il senso di continuità, dall’altro porta a galla un certo riutilizzo e monotonia. Considerando il prodotto di partenza, per il porting su Nintendo Switch non ci si poteva realisticamente aspettare più che un congruo aumento della risoluzione e l’adattamento al formato 16:9. Una nota di rammarico per l’assenza di controlli touch, una feature che in un RPG tattico avrebbe reso l’esperienza molto più appetibile.

Mercenaries Saga Chronicles


È chiaro che l’intento di Rideon Japan non è stato certo quello di rivoluzionare il genere, quanto quello di fornire ai fan del genere dei titoli piacevoli e stimolanti in onore dei tempi d’oro. La cornice tecnica e narrativa dei titoli si attesta su livelli appena sufficienti e non riesce in alcun modo a rivaleggiare con le serie più blasonate in quanto a creatività, ma il fulcro del gameplay è solido e ben ingegnato, pur incagliandosi saltuariamente in una certa ripetitività. Se siete alla ricerca di un titolo dalla storia coinvolgente o dalle dinamiche originali vi sconsigliamo l’acquisto, ma se volete semplicemente alleviare il vostro prurito rimasto per una sana dose di combattimenti tattici insoddisfatto dagli ultimi Disgaea e Fire Emblem, Mercenaries Saga Chronicles saprà intrattenervi con le sue solide dinamiche attraverso i suoi oltre 80 capitoli complessivi, anche considerando il vantaggioso costo di appena 15 € a cui viene proposto.

7

Pro

  • Meccaniche intuitive e familiari per i fan del genere
  • Gameplay solido
  • Molte ore di gioco a prezzo esiguo

Contro

  • Storie blande e banali
  • Grafica e sonoro al minimo sindacale
  • Farming ripetitivo
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