SPOTLIGHT – Una tesi italiana su Pentiment ha attirato l’attenzione del game director del gioco

Una delle tantissime dimostrazioni del potere didattico e accademico dei videogiochi ce la fornisce un laureato in Storia e Scienze Storiche presso l'Università di Napoli Federico II.

Una tesi italiana su Pentiment ha attirato l'attenzione del game director del gioco
Una tesi italiana su Pentiment ha attirato l'attenzione del game director del gioco

A stretto giro della notizia legata al portfolio-gioco di Matteo Santoro, arriva un altro spotlight, questa volta sul lavoro accademico di un laureato in Storia e Scienze Storiche presso l’Università di Napoli Federico II… legato a Pentiment.

Emanuel Felice Coppola ha infatti creato una tesi su Pentiment, il gioco di Obsidian Entertainment al quale il nostro Luigi ha dato un 8.5 al momento dell’uscita e che, onestamente, è ancora uno dei giochi più unici degli ultimi anni, sia a livello di offerta ludica, sia a livello di estetica (giuro che Inkulinati lo gioco prima di fine anno!).

Una tesi italiana su Pentiment diventa libro

Oltre ad avere ottenuto massimi voti, la tesi di Emanuel ha anche attirato l’attenzione dello stesso Josh Sawyer, game director del gioco. Il tutto ha portato alla pubblicazione di un libro legato a questo lavoro.

Le reazioni del game director alla tesi di Emanuel
Le reazioni del game director alla tesi di Emanuel

Emanuel mi ha gentilmente dato accesso alla tesi, ma lascio alle sue parole la descrizione dello scopo e della dimensione di ciò che Emanuel ha creato.

L’opera intende esplorare le potenzialità del videogioco come strumento di trasmissione e apprendimento della storia, con particolare attenzione al caso esemplare di Pentiment. Il volume si articola in due sezioni principali: la prima offre un’analisi critica e storicamente documentata del contesto medievale ricostruito nel gioco, evidenziando l’uso consapevole delle fonti, dei riferimenti iconografici, della stratificazione culturale e delle dinamiche sociali.

Come ho già accennato, nel corso del lavoro ho avuto modo di sentire personalmente via email Josh Sawyer in merito a specifici argomenti che hanno suscitato il mio interesse o su cui volevo sapere di più, in particolare le relazioni omosessuali tra monaci nei conventi e, soprattutto, dettagli legati al mitreo (luogo di culto presente nel terzo atto di gioco).

Il videogioco come strumento di trasmissione e apprendimento della storia
Il videogioco come strumento di trasmissione e apprendimento della storia

La seconda sezione amplia la riflessione ad altri titoli significativi che intrecciano racconto storico, interattività e memoria collettiva (Assassin’s Creed, Ghost of Tsushima, Kingdom Come: Deliverance, Red Dead Redemption II, Valiant Hearts e altro ancora), interrogandosi sulle possibilità pedagogiche del medium videoludico nella contemporaneità. L’originalità del progetto risiede nella combinazione tra approccio storiografico e riflessione culturale sui media, con una solida base metodologica che attraversa microstoria, public history, pedagogia e teoria dei media digitali.

Il libro si chiama “Pentiment: gioco, storia e memoria” e trovi il link poco più sopra. È una lettura che ovviamente ti consiglio solo dopo aver completato almeno una run del gioco, ed è una di quelle letture sulle quali prendere un sacco di appunti e da leggere con molta calma e attenzione. A Emanuel e tutti voi… keep on gaming e ci vediamo al prossimo spotlight!

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