Ape Escape – Recensione Ape Escape

Ape Escape, per i proprietari delle console Sony, è sempre stato un brand amatissimo. Questo sembrava però avesse visto i suoi ultimi barlumi di vita con il suo gioco per PS2, seguito poi solo dai minigiochi su PSP. Ora, su Playstation 3, è nato un nuovo capitolo della saga, esclusivamente per Playstation Move, e sviluppato da Japan Studio. Vediamo però se mantiene alto l’onore della serie.

 

 

Viva la nonna

La storia di questo gioco è piuttosto basilare, ma ha il pregio di essere raccontata con stupende cutscene in stile anime, addirittura doppiate in italiano. La trama racconta di una anziana signora che, in giovinezza, spedì nello spazio una scimmia, in tutto e per tutto uguale al famoso Spectre, l’antagonista principale della serie. Ora, a distanza di tutti questi anni, sembra che il cattivo sia tornato e la sua armata di scimmie stia preparando un attacco in massa alla Terra. Purtroppo l’adorabile vegliarda è sparita.
Il protagonista della storia è un giovane che rientra nella categoria dei Silent Hero, e verrà costretto, suo malgrado, dalle due nipoti della vecchia studiosa, a catturare tutti i primati presenti sulla Terra e, naturalmente, anche Spectre.

 

 

Nel retino o all’inferno!

Nonostante il nome Ape Escape, questo gioco lo ritroveremo strutturato, sin nelle sue prime fasi, come qualcosa che con la saga c’entra poco e niente. Innanzitutto non si tratta di un platform ma di una sorta di sparatutto su binari, e secondo, le scimmie non scappano minimamente ma, al contrario, attaccano in maniera feroce.
La struttura del gioco è estremamente semplice e alla lunga monotona, e si divide in due diverse fasi: una statica e una dinamica. La seconda è essenzialmente quella di vero e proprio railshooting: il nostro personaggio si muove su binari, senza un nostro vero e proprio controllo, e, tramite una fionda, dovremo colpire i nemici che si aizzano contro di noi e nel frattempo, possibilmente, centrare più banane possibili per collezionarle e ripristinare la nostra energia vitale. Troveremo da colpire, a volte, delle batterie che, se acquisite, ricaricheranno l’utilizzo di alcune armi speciali a nostra disposizione. Quella in nostra dotazione, durante le sequenze dinamiche, è il Bananizzatore, che tramuterà in frutta, e quindi in energia vitale per noi, tutti i nemici.
Una volta completato il "viaggio di intermezzo" abbiamo la sezione statica del gioco, in cui il protagonista starà fermo e noi avremo potere decisionale su parte del movimento della telecamera, ossia potremo reindirizzarla su dove guardare. In questi momenti la fionda sarà rimpiazzata da un retino, che, tramite uno swing del Move, ci permetterà di catturare le scimmie che attaccheranno. Oggetto speciale di questa sezione, da usare previa acquisizione di batteria, è un aspirapolvere che catturerà automaticamente tutte le scimmie su schermo.
Purtroppo non c’è altro da dire su questo prodotto, perchè essenzialmente è tutto qui: poche, semplici nozioni di base, ripetute continuamente nell’arco dei 16 livelli, con tutta la monotonia che ne consegue.

 

 

Scheda tecnica

Ape Escape Move, in termini tecnici, non è così male. I livelli si differenziano tutti molto tra di loro, in termini estetici, e il tutto è ben modellato, con le animazioni delle scimmie sempre molto divertenti. Soprattutto le scene in intermezzo anime son fatte molto bene. La colonna sonora non ha onore nè onere, non è fastidiosa ma orecchiabile, purtroppo son tracce che verranno dimenticate immediatamente. Il gioco presenta anche un doppiaggio italiano, nella media delle realizzazioni nei videogame.
In termini di longevità ci si attesta sulle poche ore, tra il completare i livelli e il tentare di catturare tutte le scimmie. Il gameplay si presenta solido grazie alla sua semplicità, ma allo stesso tempo è reso molto monotono.

 

 

In conclusione

Ape Escape si presenta, più che come un gioco, come una noiosa dimostrazione del funzionamento di Playstation Move. Il titolo non ha niente a che vedere con la saga se non per la presenza delle scimmie, e risulta essere molto irritante sin dalle prime battute. Le scene di intermezzo anime di così pregevole fattura, sembrano quasi sprecate per un gioco simile, che più che essere un retail sembra quasi studiato per essere un simpatico giochino per PSN che sarebbe dovuto essere rilasciato al massimo a una decina di euro. Persino i trofei sono solo una dozzina, e c’è l’assenza del platino, proprio come nei giochi minori per PSN. Se volete provare un prodotto per Move, nonostante ci sia senza dubbio molta penuria in merito, forse conviene cercare uno sparatutto migliore come Time Crisis.

 

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