Auto Modellista – Recensione Auto Modellista

Le scintillanti luci del cel-shading

 

Il nome Capcom non può non farci venire in mente titoli oscuri come Resident Evil, Devil May Cry o ancora la saga di Onimusha. E’ comprensibile dunque un po’ di sorpresa vedere un titolo "scintillante" come Auto Modellista sugli scaffali con il logo di questa software house che campeggia trionfante sulla box art. In effetti, il titolo era già abbastanza discusso ancor prima del suo arrivo in Europa: si parlava di grafica innovativa, customizzazione virtualmente illimitata (questo ancor prima del gigante Forza Motorsport di casa Turn 10) e perfino di funzionalità online, per gare contro piloti di tutto il mondo, chattare con avversari e scambiarsi le vetture. Di rumore ce n’era tanto, ma la data di rilascio europea del titolo era sfortunatamente distante anni luce da quella nipponica. E col tempo molte cose possono succedere…

 

Come un manga…

 

Il primo impatto con la grafica del titolo corsistico Capcom ci lascia piacevolmente sorpresi e sbalorditi: grazie alla magia offerta dal cel-shading (tecnica grafica che fino a quel momento contava solo Jet Set Radio per Dreamcast come titolo che la sfruttasse al massimo) il giocatore può godere appieno di un’atmosfera che non può non ricordare storici manga e anime come Motori in Pista e Initial D (di cui due circuiti presenti sono una sorta di tributo), soprattutto grazie alla grande quantità di particolari riprodotti per quanto riguarda vetture, scenari ed effetti visivi: primo fra tutti le striscie bianche che compaiono attorno alla macchina che enfatizzano l’alta velocità, oppure ancora il fumo scaturito dalle sgommate in modo squisitamente "cartoonistico". Non aspettatevi dunque riflessi esagerati, accurati giochi di luce tipici delle più sofisticate simulazioni di guida del mercato: qui è una celebrazione dello stilizzato, del "reale ma non reale", che non fa altro che incontrare il plauso di quei giocatori in cerca di qualcosa di nuovo. Sono rappresentate in modo egregio anche ambientazioni notturne e sotto la pioggia, dando dimostrazione delle potenzialità offerte dal motore grafico di questo titolo. Ma ahimè, purtroppo non basta solo l’aspetto grafico per fare un buon gioco…

Le linee bianche attorno a noi vogliono dire: "Cavoli! Andiamo veloci, eh?"

 

Piatto freddo

 

Veniamo dunque al primo punto a sfavore: la guidabilità e il sistema di controllo. Non parliamo di difficoltà nella guida, anzi, basterà davvero poco tempo per riuscire a prendere confidenza con i comandi: il problema principale infatti è la totale mancanza di "fattore rischio" nel modello di guida offerto. Ciò significa: niente derapate, niente sottosterzo o sovrasterzo, solo una macchina che se ne sta incredibilmente incollata all’asfalto anche nelle curve peggiori, con delle movenze da saponetta viscida nel caso delle sterzate più brusche. Come nel caso di R: Racing di casa Namco, ci troviamo di fronte a un titolo con dei controlli ambigui, che fra l’altro non variano in nessun tipo di valore a seconda della macchina da guidare, rendendo il tutto una noiosa scampagnata dove la cosa più importante è sorpassare e basta. I sorpassi poi sono estremamente facili. Il motivo è semplice: l’IA è eccessivamente permissiva, anche ai livelli di difficoltà più alti, rendendo il tutto fin troppo facile e troppo poco appagante.

Un garage accogliente. Accomodatevi, prego!

 

Deluded, ma con qualche riserva…

 

Parlando di modalità, vi ricordate? Abbiamo parlato di funzionalità online, ovvero gareggiare, chattare con gli avversari e scambiarsi le proprie vetture. Ebbene, questa feature purtroppo è presente esclusivamente nella versione del gioco destinata al mercato giapponese. Perchè? Al momento del lancio nel Sol Levante, l’online per PS2 nel Vecchio Continente è pressochè assente e il supporto per adattatori di rete e hardware di sorta per il monolito nero non è ancora presente. Tutto questo ha penalizzato non poco Auto Modellista, che è passato "sotto i ferri" dei programmatori, per essere totalmente rivisto per il lancio in Europa. Le conseguenze, sono la perdita di oltre la metà del suo potenziale di gioco, in quanto l’online costituiva il cuore pulsante del titolo Capcom, lasciando solo una insipida modalità Campionato articolata su 7 livelli (relativamente breve e troppo facile) e le classiche Single Race e Time Attack, nonostante la selezione di auto e di ambientazioni sia apprezzabile con tutte le auto giapponesi più in voga e  ambientazioni che spaziano da circuiti mondiali come Suzuka a circuiti spiccatamente "fumettistici" nati dalla fantasia degli sviluppatori. Tutto qui? Non esattamente, dato che comunque il team di sviluppo è comunque affidato a delle "ancore di salvezza" per rendere il titolo giocabile. Innanzitutto, diciamo che la possibilità di customizzazione del titolo è stata mantenuta, in quanto saremo in grado di modificare qualsiasi aspetto delle nostre auto, dalla verniciatura ai bodykit da applicare, dai componenti meccanici alle singole decalcomanie da applicare (un po’ come Forza, ma in versione cartoon e comunque con qualche limitazione nelle disposizioni dei decals). Ma non finisce qui, vincendo le varie gare potrete sbloccare una serie di oggetti come barili di benzina, scaffali, poster e molto altro ancora per personalizzare completamente il vostro garage, dandovi quindi la possibilità di costruire il vostro ufficio personalizzato secondo i vostri gusti. Un’altra feature interessante riguarda i replay. Infatti nella modalità AV è possibile importare i nostri replay salvati e sincronizzarli con le varie soundtrack presenti e vari elementi ed effetti grafici per trasformare le nostre gare in frenetici video musicali.

 

Un duello notturno che sembra uscito dalle pagine di Initial D!

 

Easy listening

 

Apprezzabile il lavoro svolto per il sonoro. Gli effetti sonori sono convincenti con rombi dei motori che si differenziano da vettura a vettura e turbo e sgommate che svolgono egregiamente il loro lavoro (anche se le sgommate sembrano un volgare "ripping" dei suoni contenuti in Gran Turismo). Non male anche i vari effetti ambientali anche se comunque non sono di qualità particolarmente esaltante. Anche la colonna sonora è ben fatta: troviamo infatti vari motivi godibili seppur non particolarmente ispirati, che strizzano l’occhio anche alle soundtrack di anime e videogiochi famosi senza cadere meramente nello status di plagio o copia. Una nota di demerito va alla voce dell’annunciatore, che oltre ad essere estremamente fuori luogo, non solo è particolarmente irritante, ma anche doppiata con un eccesso di estasi misto a un accento inglese particolarmente bizzarro che non fa altro che accentuare la sua inutilità nel sound set.

 

Provaci ancora, Capcom…

 

Auto Modellista prova coraggiosamente a offrire qualcosa di nuovo, innovativo e divertente nel panorama dei giochi di guida. Purtroppo quello che abbiamo è un gioco riuscito a metà, principalmente a causa del suo modello di guida insipido e senza alcun fattore di rischio ed una modalità principale eccessivamente facile. Certo le possibilità di customizzazione offerte vi terranno attaccati allo schermo abbastanza da farvene godere appieno e la modalità AV per i replay merita di certo una menzione per l’originalità. Ma di certo non basta a trasformare un gioco in un capolavoro. In conclusione, il titolo corsistico Capcom si becca a malapena la sufficienza, ma non è detto che in un possibile seguito le feature proposte possano essere potenziate e sapientemente miscelate con altre idee geniali. Ammesso che alla Capcom siano dell’umore giusto per farne un altro…

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