Back to the Future: The Game – Episode II: Get Tannen! – Recensione Back to the Future: The Game – Episode II: Get Tannen!
Il secondo episodio di Back to the Future: The Game non perde tempo e si riallaccia immediatamente ai fatti narrati in It’s about time. Eravamo rimasti negli anni ’30 dove Marty Mcfly aveva liberato di prigione Doc ed eravamo oramai pronti a lasciare il passato. Ma ad un tratto sorge un problema che vede coinvolto Marty. Il ragazzo infatti sta per scomparire e ciò a causa della morte di suo nonno Arthur Mcfly, per mano degli scagnozzi di Kid Tannen. Da qui si aprono le vicende di Get Tannen, che dimostra come la trovata di suddividere il titolo in episodi non stia giovando alla qualità del prodotto.
Ancora in bianco e nero?
Ciò che sorprende in questo secondo episodio è il mantenimento della medesima location di It’s about time, ossia la Hill Valley degli anni ’30. Essendo stato il titolo suddiviso per scelta in diversi episodi, sarebbe stato più gradevole il cambiamento di scenario in modo tale da rendere più vario e caratteristico ogni episodio rispetto ad un altro. Ciò che si denota con Get Tannen è un evidente calo qualitativo rispetto a ciò che si sperava con il discreto It’s about time.
Il titolo presenta una totale assenza di difficoltà nell’essere portato a termine. Già si era detto come Telltale avesse inteso Back to the Future: The Game più come un film interattivo che un’avventura grafica, ma se dal punto di vista del gameplay non si scorge alcun livello di competitività, proseguire lungo il corso della sola storia rischia di annoiare presto. I pochi enigmi presenti sono di facile risoluzione, e manca pure quella poca esplorazione posta nel primo episodio coinvolta nella risoluzione degli stessi enigmi, limitando di molto la libertà del giocatore.
Get Tannen sarebbe dunque da intendersi come un semplice risvolto narrativo, dato che come giocabilità non presenta alcun elemento davvero positivo. Tuttavia, seppur questo secondo episodio sia un chiaro momento di passaggio, lo svolgersi della trama prosegue su una buona strada. Sono stati introdotti nuovi e carismatici personaggi che vanno ad arricchire l’ottimo cast già visto in It’s about time, e le premesse per un’ottima trama complessiva ci sono ancora tutte.
Inutile aggiungere che dal punto di vista tecnico il gioco è pur sempre lo stesso, e che dunque nulla è cambiato rispetto al primo episodio.
Fortunatamente a colmare la lacuna di Telltale sottolineata nella scorsa recensione, un volenteroso team italiano ha tradotto gli episodi uno ad uno. Per lo meno, data la natura del titolo incentrata completamente sulla narrazione, anche coloro che l’inglese proprio non lo digerivano potranno avventurarsi nel mondo di Ritorno al Futuro.
Conclusione
Get Tannen non ha di certo sorpreso come giocabilità. Il giocatore è fortemente vincolato, e non trova libertà di movimento lungo le piccole (e già viste) location proposte da Telltale. Gli enigmi sono ancor più banali di quelli visti in It’s about Time, sicuramente non adatti al genere “avventura grafica” a cui vorrebbe appartenere la nuova serie di Back to the Future. L’unica funzione di Get Tannen è proseguire la narrazione, introducendo qualche nuovo e carismatico personaggio e dando nuove pieghe alla trama. Risulta comunque difficile valutare una singola vicenda che si vedrà poi coinvolta nella visione complessiva di tutti e cinque gli episodi. Un calo qualitativo è ad ogni modo evidente, ma nulla vieta in un futuro miglioramento.