Battleborn – Recensione

Di Gearbox Software si può dire tutto, ma di certo non che si astenga dallo sperimentare con coraggio: è a questo sprezzante metodo di sviluppo che dobbiamo quel gioiello chiamato Borderlands e, ne siamo fermamente convinti, solo il team di Gearbox poteva inventarsi un titolo tanto strampalato come Battleborn. A chi altri poteva venire in mente di mischiare le meccaniche di uno sparatutto con il sistema ruolistico di progressione dei personaggi tipico del multiplayer online, impreziosendo il tutto con un roster di personaggi che pare essere più adatto ad un picchiaduro piuttosto che a un FPS? Battleborn è questo e molto altro e pur non essendo esente da difetti ci ha lasciati a bocca aperta per l’incredibile quantità di contenuti che è in grado di offrire.

Battleborn - Recensione

Salviamo l’universo

Diciamocelo, salvare il mondo è ormai retrò. I Battleborn – titolo del gioco ma anche appellativo utilizzato per riferirsi ai numerosissimi combattenti che è possibile impersonare – combattono per salvare l’intero universo, ormai ridotto a un’unica stella che brilla solitaria nel firmamento. Non possiamo premiare Battleborn per l’originalità della trama, ma allo stesso tempo dobbiamo ammettere che Gearbox è come sempre in grado di incollare il giocatore allo schermo grazie a una rara maestria nel raccontare gli eventi: l’intera avventura – suddivisa in otto capitoli della durata media di un’ora ciascuno – si apre con una lunga sequenza animata di ottima fattura, alla quale si susseguono altrettanti brevi cartoon sbloccabili al completamento di svariate sfide presenti nel gioco, il cui scopo è di approfondire la trama generale e il vissuto dei singoli personaggi.

Aggiungeteci una notevole mole di dialoghi – interamente ed egregiamente doppiati in italiano – nei quali si distingue il dissacrante stile dei prodotti Gearbox, e avrete il perfetto esempio di come non sia poi tanto importante l’originalità in una trama, quanto piuttosto la coerenza di stile con la quale la si racconta attraverso l’avventura. I dialoghi, poi, sono anche fondamentali per la caratterizzazione dei personaggi: che ci crediate o meno, tra i venticinque personaggi presenti nel gioco non ne abbiamo trovato uno che non trasudasse carisma da ogni pixel. Mentre scriviamo sono già in cantiere diversi DLC che aggiungeranno altra carne al fuoco sotto forma di personaggi aggiuntivi, e siamo praticamente certi fin da ora che anche questi nuovi eroi non saranno meno esilaranti della rosa di protagonisti ad oggi disponibile.

Battleborn - Recensione

Ci vorrebbe un amico

Il modo più semplice per descrivere Battleborn è MOBA FPS, ovvero uno sparatutto in prima persona che segue le meccaniche tipiche dei titoli multigiocatore di tipo arena, in cui due differenti squadre di giocatori si affrontano per conquistare le zone occupate dagli avversari. Da questa semplice descrizione è possibile dedurre che, sebbene sia possibile affrontare le otto missioni storia di Battleborn in single-player, così facendo si approccerà il gioco nella maniera più riduttiva e snervante possibile. In primo luogo, perché l’unico modo per concludere con successo una missione in singolo è scegliere un personaggio con un buon potere di attacco e armi convenzionali – il classico soldato come Oscar Mike – ritrovandosi così a mietere orde di nemici come nel più classico degli Shooter e appiattendo di molto la profonda esperienza che Battleborn è in grado di offrire; in secondo luogo, perché senza almeno due o tre amici a supporto della squadra, si è obbligati a giocare al livello di difficoltà più basso e a ripetere più volte le missioni di difesa, nelle quali una morte improvvisa o la distruzione della postazione che si sta difendendo portano ad un game-over che costringe a ripetere anche l’intera missione.

Detto questo, appurato che il nostro consiglio è di affrontare le missioni in split-screen con un amico o meglio ancora in modalità multiplayer online, non riusciamo a spiegarci come mai non sia possibile selezionare a quale missione si voglia partecipare. Ci spieghiamo meglio: se la campagna single player segue l’ordine delle missioni dalla prima all’ultima, il multiplayer getta il giocatore nella prima missione disponibile, senza possibilità di scelta. Questo si traduce nella frustrazione data dall’obbligo di dover affrontare più e più volte la stessa missione prima di poterne provare una non ancora vista, o peggio nel vedere giocatori che continuamente escono ed entrano dalle stanze di attesa nella speranza di trovare la missione desiderata.

Battleborn 03

Tutto cambia (in meglio) quando si passa alla modalità competitiva: di chiaro stampo MOBA, questa vi permette di prendere parte a epiche battaglie tra due squadre contrapposte, con obiettivi differenti a seconda della modalità di gioco scelta. Si passa dal più classico “difendi la posizione”, che per certi versi è molto simile ad un deathmatch a squadre, fino ad arrivare a interessanti modalità in cui viene richiesto di scortare le proprie squadre di mech verso una zona franca mentre la squadra degli avversari farà di tutto per distruggerli.

Tutte le succitate modalità, che si tratti di affrontare il gioco in singolo o in multiplayer, condividono un Gameplay frenetico e ricco di sfaccettature che, una volta padroneggiate a dovere, sanno dare parecchie soddisfazioni. Iniziamo con il dire che ogni personaggio ha a disposizione due modalità di attacco più due poteri speciali, ai quali se ne aggiunge un terzo accumulando i giusti punti esperienza: si va dai più classici fucili e granate ai poteri magici, dalle sfere di luce alle spade, passando per raggi laser, attacchi corpo a corpo e letali animali da compagnia. C’è davvero l’imbarazzo della scelta e vi possiamo garantire che ogni giocatore saprà trovare più personaggi ideali per il proprio stile di gioco. Ogni protagonista inizierà le varie missioni dal livello base e, raggiunto il giusto accumulo di punti esperienza, sarà possibile scegliere un potenziamento da un albero di abilità diviso in due rami: i potenziamenti, corrispondenti a dieci livelli in totale, toccano qualità come la velocità di movimento, la potenza di fuoco, il raggio e la forza degli attacchi speciali e tante altre caratteristiche che è bene conoscere e scegliere con strategia in base al tipo di missione e a come si intende affrontarla.

Battleborn - Recensione

Non mancano ovviamente una miriade di perks e power-up a tempo da raccogliere in ogni dove sulla mappa di gioco, per avvantaggiarsi con i temporanei effetti benefici che queste piccole sfere possono offrire. In quanto a personalizzazione, infine, Gearbox ha pensato ad un menu sul quale i completisti potranno passare intere giornate: equipaggiamenti acquistabili, diversi outfit per ogni Battleborn, livelli e punti esperienza da accumulare battaglia dopo battaglia aumenteranno certamente il fattore longevità per i giocatori che amano scalare le classifiche online.

Battleborn - Recensione

Come ti coloro l’universo

Lo stile grafico di Battleborn è quanto di più lontano possa esserci da Borderlands ma, nonostante questo, è possibile riconoscere lo stile di Gearbox Software fin nel più piccolo dei dettagli: i personaggi, le armi e le abilità sono magistralmente realizzati e curati in maniera che definire maniacale ci pare quasi un eufemismo. La caratterizzazione di ogni protagonista, delle mosse e dell’aspetto in generale sono senza ombra di dubbio il punto di forza principale di Battleborn. Un po’ più povero il level design e la varietà degli ambienti, che soprattutto sui campi aperti non impressionano. Restano comunque impressi nella memoria i modelli dei nemici e di alcuni boss, davvero ben realizzati e carismatici tanto quanto gli eroi che li combattono.

Potrebbe essere che la grafica sia in alcuni casi stata volutamente alleggerita per favorire la fluidità degli scontri, soprattutto nei momenti in cui i nemici si riversano a ondate progressive contro i giocatori? Possibile, anche se durante le nostre prove abbiamo comunque riscontrato un frame rate abbastanza ballerino. Sotto questo aspetto, oltre a nuovi personaggi nei prossimi aggiornamenti ci aspettiamo anche qualche piccolo aggiustamento al codice online di Battleborn, dal momento che questo strambo ed esilarante titolo ha solo nell’online la sua vera ragion d’essere.

Battleborn 05

Colorato, irriverente, carismatico: Battleborn è una ventata di novità in un mondo videoludico che troppo spesso cerca di etichettare i vari titoli con un genere preciso. Un po’ MOBA e un po’ FPS, con un roster di personaggi ampio e ampliabile nel quale ci è impossibile trovare un protagonista antipatico o privo di caratterizzazione, l’ultimo nato in casa Gearbox soffre soltanto per qualche difetto nella selezione delle missioni, per alcuni cali di frame rate e per la difficoltà con cui si scontrerà chi deciderà di giocare in solitudine. Niente che non possa essere corretto e ottimizzato con il rilascio di futuri aggiornamenti, che ci auguriamo non tarderanno. Non possiamo gridare al capolavoro, ma certamente Battleborn è degno di attenzione: se avete la possibilità di giocare online non esitate a connettervi e a farvi qualche amico, perché soltanto così potrete apprezzarne il vero potenziale nascosto.

7.7

Pro

  • Tantissimi personaggi carismatici
  • Ottima localizzazione italiana e tanti dialoghi
  • Colorato nel tipico stile Gearbox

Contro

  • Qualche calo di frame rate di troppo
  • Giocato in single player perde molto del suo fascino
  • Impossibilità di scegliere quale missione affrontare online
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