Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Oggi ti parlo di un titolo fiabesco, quasi magico, ricco di sfaccettature e di netti contrasti tra ciò che viene narrato e il modo in cui viene narrato. Come in ogni antica e vera fiaba che si rispetti danzerai in atmosfere oniriche da sogno caramelloso con demoni dell’inferno e fate che di dolce hanno ben poco, accompagnato dal tuo peggior incubo che poi tanto spaventoso non è, alla ricerca di qualcosa che forse non avresti mai dovuto volere.

Sto parlando di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon titolo in esclusiva per Nintendo Switch che va a raccontare le origini della strega Umbra più famosa prima che diventasse Bayonetta, la ammaliante fattucchiera che tutti conoscono.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon

Per andare con ordine ti parlo delle origini di quella che, prima di essere Bayonetta, era solo una piccola e insicura bimba alla prese con un destino crudele: Cereza. La piccola protagonista di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon, già in tenera età si ritrova sulle spalle un pesante fardello: figlia dell’unione proibita di una strega delle tenebre e un saggio della luce, viene privata dell’affetto dei genitori sin dall’infanzia dato che il padre viene esiliato e la madre imprigionata.

Giusto per rincarare la dose la giovane, nata strega viene ripudiata dall’intero villaggio di sue simili, a causa del suo retaggio impuro e profano.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon

Solo Morgana, una strega Umbra che vive reietta ai confini del villaggio si prenderà cura di lei, iniziandola ai segreti della magia oscura. Se sei abituato alla potenza e al talent dirompenti di Bayonetta sappi che qui ti ritroverai di fronte un pulcino spaventato e inerme, incapace anche dei più basilari incantesimi. Quello che però non cambia è la volontà ferrea della protagonista che non si arrende e continua a provare.

Il suo obiettivo è diventare la strega di Umbra più potente mai vista, al fine di usare i suoi poteri per potersi ricongiungere con la madre imprigionata.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon

Durante uno dei giorni di allenamento, mentre Cereza cerca di danzare per evocare il suo primo demone – tecnica che ben conosci – qualcosa va storto e il demone evocato finisce dentro il pupazzo di pezza che la giovane si porta sempre dietro, feticcio e suo unico e inseparabile conforto nelle fredde e solitarie notti (Morgana è una buona insegnante ma in quanto a empatia lascia un pelo a desiderare – N.d.R.).

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon

Il furioso Cheshire, il demone imprigionato per caso nel pupazzo, tira immediatamente fuori gli artigli e, mutando questo in un patchwork demoniaco, minaccia la piccola per farsi rispedire all’inferno. Purtroppo la piccola Ceresa non ne è capace e tutto quello che può fare è affidarsi alle sue visioni, che la invitano ad addentrarsi nella foresta proibita di Avalon – territorio delle fate – per acquisire il potere necessario a rispedire il demone all’inferno e a liberare sua madre dalla prigionia.

Cheshire a questo punto può solo seguire la piccola e aiutarla nella sua impresa, anche perché la sua vita è strettamente legata alla vicinanza di chi lo ha evocato: se lei muore, lui muore.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon

Da qui prende vita l’avventura offerta da Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon, che vedrà il nostro improbabile duo avventurarsi in un territorio oscuro e pericoloso, armati di poche certezze e ancor meno capacità.

La trama regge, è piacevole ed è magicamente supportata da un’atmosfera fiabesca ritratta su pagine in movimento con un pattern di acquerelli ben trasposti. Pur sembrando destinata a un pubblico più giovane, dato il feed che rimanda, sono certo che riuscirà a coinvolgerti qualunque età tu abbia. Si denota un’impronta anime addolcita dall’acquerello e resa viva da un simil stop motion dei disegni man mano che le parole per magia compaiono sulle pagine del libro fatato che fa da cornice.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon

Gli artwork e i personaggi sono davvero magici, e sembrano realmente appartenere a una fiaba un po’ noir con demoni, fate malvage, streghe e spiritelli, e vi consiglio di terminare il gioco per godere a pieno di quello che Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon offre in termini di arte.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon

Ma ora ti faccio scoprire cosa offre Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon in termini di puro gameplay. Dovrai occuparti di gestire a schermo due personaggi: Cereza e Cheshire. Alla prima sarà adibito il Joy-Con di sinistra mentre al secondo spetterà quello di destra. I personaggi sono comandabili separatamente e hanno azioni peculiari uniche.

L’unico vincolo è la distanza: Cheshire non potrà allontanarsi troppo dalla padrona e non avrà neanche una vera e propria barra della vita. Semplicemente quando sarà stanco dal combattimento riprenderà la sua forma pupazzo e dovrà tornare in braccio a Cereza per ricaricarsi.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon

Però sarà Cheshire che farà il lavoro sporco, come si addice d’altronde a un demone degli inferi, quindi a menare le zampe e a far vibrare gli artigli sarà sempre e solo lui, e devo dire che se la cava anche bene. Alla piccola e dolcissima Ceresa viene lasciato il compito di lanciare incantesimi a suon di musica e passi di danza.

Premendo i tasti con il giusto tempismo la protagonista di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon evocherà artigli fatti dai suoi capelli che imprigioneranno gli avversarsi per lasciarli alla mercè del demoniaco felino di pezza.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon

Devo dire che non mi era mai capitato di usare in solitaria due Joy-Con per controllare separatamente due personaggi e spesso la cosa mi ha messo in confusione; se mantieni Cereza sulla sinistra e cioè dal lato del suo Joy-Con di appartenenza e Cheshire sulla destra andrà tutto benone quando però per esigenze i due si scambiano il rischio di impappinarsi è alto.

Certo che nulla ti vieta di giocare con un amico e dividerti i compiti.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon

Con il proseguire dell’avventura, senza spoilerarti nulla, potrai potenziare due alberi di abilità (alberi veri e propri) al fine di ampliare caratteristiche e abilità di entrambi i tuoi protagonisti. Ti consiglio quindi di cercare in ogni angolo della foresta i segreti che essa nasconde al fine di trovare i materiali necessari ai potenziamenti.

In una progressione geometrica che viene in parte vincolata da elementi che potrai sbloccare solo avanti nel gioco l’avventura fila liscia e coinvolge per tuta la sua durata che definirei medio alta, specialmente se vorrai esplorare tutto a fondo, e magari ti aspetta anche qualche sorpresa sul finale: sta a te scoprirlo.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon

Se sei uno di quelli che legge le mie recensioni sai che io sono da un lato un entusiasta e dall’altro un critico. Con Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon non faccio eccezione: il titolo fila via che è un piacere e trasporta il giocatore in un mondo di favole a colori noir con una trama ben congegnata e con i colpi di scena giusti e ben orchestrati.

Il rapporto tra i personaggi è strutturato e complesso e trasuda zucchero e lame in un connubio favoloso che incanta qualsiasi età tu abbia. Vuoi per l’atmosfera, vuoi per la musica ma tutto fila magnificamente e a proposito della musica vanno spese due parole.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon

La colonna sonora merita infatti un’ovazione: nei titoli di coda passerai cinque minuti solo a scorrere i nomi delle orchestre, dei luoghi di registrazione e delle decine e decine di persone che hanno partecipato alla stesura e alla produzione degli spartiti. Il risultato finale è titanico, ma la serie Bayonetta qui ci ha sempre abituato bene.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon

Quindi il lato critico dov’è, ti starai chiedendo… Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon è un signor titolo, ma qualche piccolo neo posso cercare di trovarlo. Prima di tutto di Bayonetta ha soltanto un’infarinatura e la sua natura è volutamente soft ma questo che a me può sembrare un difetto a te magari piace da morire. Certo che se sei un fan della sexy strega qui ti ritroverai un po’ spiazzato.

Anche il gameplay come accennato poco più sopra alle volte può risultare ostico con questa netta divisione tra destra e sinistra. Infine si poteva dare un po’ più di spessore e cattiveria ai combattimenti che, anche se affrontati senza i molti aiuti settabili nelle impostazioni, risultano sempre facili.


Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon è un ottimo prequel della saga che si discosta di molto rispetto a quello a cui la serie Bayonetta ha abituato. Questo e i pochi difetti non minano di certo il giudizio finale di uno dei più bei libri di favole che potete trovare in giro, perché Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon è in sintesi questo: una favola magistralmente trasposta, dolce e amara, chiara e scura che narra le origini del mito di Bayonetta. Non perdete la possibilità di immergervi in questo splendido mondo magico.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon RECENSIONE - Bayonetta prima di Bayonetta

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon, titolo in esclusiva per Nintendo Switch, va a raccontare le origini della strega Umbra più famosa prima che diventasse Bayonetta, l'ammaliante fattucchiera che tutt* conoscono.

8
Un titolo che vi immergerà in un mondo di fiaba

Pro

  • Una fiaba magnifica
  • Artwork, e fondali magici
  • Personaggi complessi e sfaccettati
  • Gameplay nuovo...

Contro

  • ... anche se a volte confusionario
  • Forse destinato a un target giovane
  • Tanto distante dalla saga di Bayonetta
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