Big Brain Academy: Brain vs Brain – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Big Brain Academy: Brain vs Brain, puzzle game di Nintendo giocabile anche in compagnia (fino a 4 giocatori totali) e da noi provato su Nintendo Switch, fa qualcosa che già in passato alcuni di voi avranno avuto l’umiltà di sperimentare: il sentirsi stupidi. No, non c’è malizia in queste parole ma solo la piacevole sensazione del poter essere messi alla prova da un gioco, cosa che sembra sempre più rara, almeno a guardare la “facilità” verso la quale molti generi videoludici sembrano puntare oggigiorno.

Big Brain Academy: Brain vs Brain

Big Brain Academy: Brain vs Brain non ci spinge a considerare i pattern di attacco dei nemici, come Demon’s Soul Remake, o a schivare al meglio delle nostre capacità le cascate di proiettili che ci stanno vorticosamente sfrecciando vicino, come in Returnal, ma ci rende umili semplicemente mettendo alla prova la nostra intelligenza.

In passato ci sono state altre app (Peak fra tutte, ve la consigliamo) che facevano qualcosa di simile, ma senza mai superare il confine ludico e restando sempre ancorate a limiti da applicazione, con inviti giornalieri all’attività, schematici confronti fra le nostre recenti performance, e alcune altre feature tipiche, appunto, dell’utilizzo di un’app. Big Brain Academy: Brain vs Brain è assolutamente un gioco, ma è l’identità da “videogioco” quella che non vuole abbracciare a pieno.

Big Brain Academy: Brain vs Brain

La prima cosa che ci ritroveremo a fare sarà quella di definirci in base all’età, alla nostra occupazione e al nostro paese di provenienza; dopo una breve intro, ci ritroveremo davanti a un paio di opzioni pronte per essere esplorate, in particolare la modalità Pratica che ci fornisce un ottimo punto di partenza, sia per la nostra analisi che per chi vuole cimentarsi nelle sfide cerebrali che Big Brain Academy: Brain vs Brain offre. Entrando in questa modalità potremo subito vedere cinque categorie (Identificare, Memorizzare, Analizzare, Calcolare e Visualizzare), ognuna con quattro esercizi al suo interno per un totale di 20 i quali richiedono un minuto per essere risolte, con una difficoltà che salirà man mano ogni 3-4 risposte esatte.

Gli esercizi variano dal già visto all’abbastanza originale, senza reinventare la ruota e senza distinguersi troppo, se non per il lato artistico che chiaramente parla a un’età media piuttosto bassa: tratti semplicistici, avatar pseudo-amiibo e rappresentazioni semi-caricaturali di animali sono tutto ciò che esteticamente Big Brain Academy: Brain vs Brain ha da offrire, fonte di più di qualche riserva in chi vi scrive, poiché, ne siamo convinti, la ricerca di un’identità estetica (o art-style che dir si voglia) più unica e originale avrebbe potuto elevare di molto l’esperienza utente verso questo titolo Nintendo.

Big Brain Academy: Brain vs Brain

La UI è senza infamia né lode, perfettamente nello standard dei prodotti first-party della casa nipponica, e qui vittima di un eccesso di color pastello che fa risaltare poco gli asset di gioco, palesando una timidezza estetica comprensibile per il genere ma che non può comunque non risultare un po’ sgradita.

I venti giochi con cui Big Brain Academy: Brain vs Brain titillerà le vostre circonvoluzioni sono abbastanza variegati e riescono, sommariamente, a stimolare un certo livello di rigiocabilità, estraneo al genere puzzle game classico ma perfettamente “a casa” in un contesto di esercitazione mentale continua come quella che offre il gioco in analisi; alcune sfide sono palesemente più difficile di altre, come, almeno per chi vi scrive, il dover riconoscere un immagine da un mega-zoom o da una foto pixelata che man mano diventa più definita. A prescindere dalla situazione, Big Brain Academy: Brain vs Brain ci spinge infatti a prenderci il tempo per rispondere correttamente: sbagliare infatti porta alla perdita di punti e, con 3-4 casi consecutivi di errore, ci vedremo riportati all’esercizio di difficoltà più bassa.

Big Brain Academy: Brain vs Brain

I livelli di difficoltà sono abbastanza efficaci, come curva di progressione, ma anche qui con qualche riserva: se per la transizione Beginner-Intermediate-Advanced basterà un po’ di pratica, il balzo in avanti che fa il gioco al passaggio a Élite è davvero lungo, sempre a poco dal risultare ingiusto e ingiustificato. Questo dato, tentativamente tecnico, può essere motivato dall’imprevisto raggiungimento della difficoltà Élite in alcuni esercizi, ed è infatti qualcosa che, grazie all’esistenza di una modalità Super Pratica, abbiamo messo ripetutamente alla prova; quest’ultima modalità ci permette infatti, una volta conclusi con buoni voti (o meglio, con il giusto quantitativo di medaglie) ognuno dei 20 esercizi in modalità Pratica, di far partire il livello di difficoltà degli esercizi proprio da Élite, in una quinta marcia che, isolata dal senso di progressione a cinque step, offre il giusto grado di ostinata sfida… a sé stessi.

Big Brain Academy: Brain vs Brain

La dualità app/videogioco della quale vi parlavamo prima si ripresenta anche nel sistema di ricompense che Big Brain Academy: Brain vs Brain propone a chi gioca: se estrinsecamente un adulto potrebbe approcciarsi al titolo per la voglia di rimettere o tenere in moto il cervello e quindi cercherà una ricompensa autodefinita nell’affrontare le varie sfide (“ho fatto meglio dell’ultima volta”), chi invece cerca la componente più puramente ludica, bambini fra tutti, avrà piccoli e divertenti premi ogni manciata di sfide. Al raggiungimento di 10 gettoni, ottenibili anche solo provando le sfide, ci verrà regalato un elemento di vestiario da indossare: non aspettatevi perk estetici del valore di Fortnite o quant’altro, ma questo aspetto particolarmente buffo del gioco è spesso stato in grado di rubarci un sorriso.

Big Brain Academy: Brain vs Brain

Se Pratica e Super Pratica sono sufficienti ad un’esperienza ludica abbastanza soddisfacente e la modalità Test permette una rapida valutazione delle proprie capacità, la modalità Ghost Clash è quella che più ci ha divertito, pur non introducendo elementi interattivi unici nel genere. Questa modalità splitta lo schermo in due e ci mette faccia a faccia con altri utenti in giro per il mondo (esistono anche le sezioni Amici, Famiglia o Scontro con un altro giocatore specifico) in una sorta di multiplayer asimmetrico che spinge sull’acceleratore del divertimento, facendoci sentire sempre ad un passo dall’errore e con l’ansia dettata dalla velocità del nostro avversario a soffiarci sul collo.

Un particolare che Ghost Clash porta a galla è la questione comandi: quasi tutti i giochi offerti da Big Brain Academy: Brain vs Brain possono essere affrontati nelle tre modalità a cui Switch ci ha abituato, ma quella Touch risulta quasi sempre la più efficace, tanto da risultare in diversi secondi di distacco dai Ghost nemici che non usano il Touch. A questo proposito sarebbe molto interessante il considerare l’introduzione di sfide solo fra utenti che utilizzano lo stesso tipo di comandi, o il “costringere” i giocatori a una specifica modalità di input.

Big Brain Academy: Brain vs Brain

Questa sfida multiplayer, oltre ai reward estetici di cui vi abbiamo già parlato poco sopra, ci piazza in una classifica mondiale, resettata mensilmente, che aiuta il sistema a fornirci giocatori e giocatrici più in linea con i nostri risultati, per un livello di difficoltà sempre maggiore. Parallelamente potremo affrontare la modalità Party che sposta la sfida in casa: fino a 4 persone potranno affrontarsi, decidendo il numero di match, la difficoltà (ogni utente può scegliere la propria) e la categoria sulla quale far singolar tenzone.

Ultimo appunto va fatto al sound design, che molto ci ha ricordato alcune sonorità da Animal Crossing e che, come lo stile visivo, fa quel che deve senza portare alcun picco di godimento dell’esperienza.

https://www.youtube.com/watch?v=hqdFAn2T2UI


Big Brain Academy: Brain vs Brain è un titolo che ci mette alla prova, in diversi modi e a diverse condizioni. Fa il lavoro che già fanno altre applicazioni là fuori? Sì. Offre qualcosa in più? Si, con qualche esperienza più videoludica, come le modalità Party e Ghost Clash, e con effimere ma godibili perk visivi messi per premiare ciclicamente i nostri sforzi. Se da un lato funziona, dall’altro non diverte abbastanza da farne un’esperienza single-player imprescindibile, quindi ve lo consigliamo solo se mirate a un party game da giocare con amici e famiglia.

7

Pro

  • Tenere attivo il cervello è sempre una sfida piacevole
  • Le modalità Ghost Clash e Party sono divertenti
  • Il senso di progressione è abbastanza buono

Contro

  • I reward estetici potrebbero far storcere il naso ad un utenza più adulta
  • Sound Design e stile visivo non fanno sicuramente urlare al miracolo
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