Bit.Trip Runner – Recensione Bit.Trip Runner
Platform e Rhythm Games potrebbero sembrare due generi completamente diversi. E così è sempre stato, prima dell’uscita di un gioco uscito per WiiWare: Bit. trip Runner. Sono ormai diversi i titoli della serie Bit. trip, tutti rigorosamente usciti per il digital delivery Nintendo, e tutti quanti hanno lo stesso comune denominatore: il ritmo e la musica. Negli altri titoli della stessa "collana" venivano ripresi giochi abbastanza classici e arricchiti da uno stile semplice ma unico e da un accompagnamento sonoro estremamente orecchiabile, che non fa da contorno al titoli, ma si integra perfettamente nelle meccaniche di gioco. Non indugiamo oltre e iniziamo a parlare di Bit. trip Runner.
Pixel in movimento
Il gioco si presenta quindi come un platform, ma come in molti casi l’abito non fa il monaco; di fatto il titolo è un gioco di piattaforme, ma ha un’anima Rhythm Game. L’obiettivo del giocatore è arrivare alla fine del traguardo senza scontrarsi con i numerosi ostacoli presenti, usufruendo però dei diversi "poteri" a disposizione del nostro alter ego. La caratteristica che allontana pesantemente il gioco da qualsiasi altro platform è la "camminata automatica"; non è infatti possibile controllare i movimenti del personaggio, ma soltanto eseguire azioni quali saltare, abbassarsi o colpire. Questa impostazione del gameplay era già presente in Maestro: Jump in Music, titolo uscito per il portatile di casa Nintendo che quasi certamente ha ispirato i Gaijin Games (sviluppatori del gioco). Per farvi un’idea di quello che è Bit trip Runner potete quindi paragonarlo a Maestro: jump in music.
Ciò che colpisce più di ogni altra cosa è lo stile adottato dagli sviluppatori. Anche se graficamente il titolo è solo discreto, il valore aggiunto della produzione è la direzione artistica, ispirata all’era degli 8 bit. I programmatori non hanno mancato l’occasione di inserire anche elementi tridimensionali, sempre rigorosamente legati al tema principale. Da questa fusione tra vecchio e nuovo traspare una grafica più che piacevole che sprizza stile e fantasia da tutti i pori. Di pari passo va anche l’accompagnamento sonoro, con soundtracks orecchiabili che si evolvono insieme al gameplay: ogni azione fatta in gioco, salto o scivolata che sia, riporta a un suono che si va a inserire perfettamente nella melodia di sottofondo, creando una certa interazione con il sonoro, proprio come avviene in un gioco musicale.
Interagire con la musica
A differenza dei Rhythm Games, se andiamo a sbattere contro un ostacolo o finiamo in un buco, dovremo ricominciare il livello completamente da capo. Inoltre l’elevata difficoltà, forse esagerata, non permette a tutti di apprezzare il frenetico, immediato e divertente gameplay su cui si basa il gioco, risultando estremamente frustrante, soprattutto nei livelli avanzati. I primi stage risultano molto brevi, massimo un minuto, ma con l’avanzare del gioco questi diventano molto lunghi, anche diversi minuti, e capirete bene che ricominciare un livello da capo, a un passo dalla fine, risulta davvero insopportabile e porterà alcuni giocatori ad abbandonare il gioco dopo qualche manciata di tentativi. Piccola consolazione: ogni volta che moriremo non dovremo premere alcun tasto per ripartire e il nostro alterego verrà riportato all’inizio del livello. Ciò rende estremamente veloce il tutto e in un gioco così frenetico, dove la possibilità di sbagliare è altissima, questa scelta degli sviluppatori risulta più che azzeccata.
Le possibili azioni da intraprendere risultano molto semplici da imparare, ma estremamente complesse da utilizzare nei livelli. Ogni abilità è utile a superare un certo tipo di ostacolo: il calcio permette di sfondare un muro di cristallo, un salto di superare ostacoli bassi, una scivolata di passare in strettoie e così via. Davvero ottima è inoltre la costruzione dei livelli, la disposizione degli ostacoli, le combinazioni che devono susseguirsi e la scelta delle musiche: tutto è stato studiato e realizzato in maniera ottima riuscendo a regalare ore e ore di divertimento, accompagnate da momenti di ira e frustrazione. Inizialmente il nostro obiettivo sarà quello di raggiungere la fine del livello cercando di evitare gli ostacoli, ma sarà inoltre possibile raccogliere diversi oggetti durante i percorsi. Se riusciremo a recuperare tutti i lingotti d’oro è possibile completare un livello aggiuntivo, utile a migliorare il punteggio ottenuto. Alla stessa maniera recuperando oggetti rossi simili a croci, noteremo cambiamenti nelle musiche e nell’aspetto grafico. Le prime si rinforzano con altri suoni, mentre il secondo ci permette di ammirare scintille che fanno da scia al nostro personaggio.
Commento finale
Bit. trip Runner è un gioco davvero buono, ma forse poco originale nelle meccaniche. Il titolo pesca a piene mani da altri giochi usciti in passato, ma dobbiamo dire che il lavoro dei Gaijin Games non è stato solo di ispirazione. Il prodotto è artisticamente riuscitissimo, buono sotto il profilo audio e più che discreto sotto quello tecnico; la pecca maggiore è senza dubbio l’elevatissima difficoltà che non permette ai giocatori più casual di apprezzarlo a pieno. Un comparto audio-visivo stilisticamente unico rende Bit. trip Runner un’esperienza incredibile; alcune scelte che rendono dinamica l’evoluzione della musica di sottofondo, parte integrante del gameplay, rendono il gioco in questione un acquisto obbligato a tutti coloro che cercano un titolo difficilissimo e altrettanto appagante, con uno stile più che apprezzabile.