Catherine: Full Body – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Anni fa, in TV, non era complicato imbattersi in una celebre trasmissione: Beato tra le donne. Quale uomo non vorrebbe esserlo, d’altronde? Vincent Brooks, ad una prima occhiata, potrebbe sembrarlo, ben più di quanto lo era nella prima incarnazione di Catherine, uscita su PlayStation 3, Xbox 360 e PC nel 2012. ATLUS dopo ben 7 anni torna a farci rivivere le avventure, o meglio gli incubi di uno degli impiegati squattrinati più traumatizzati di sempre. Catherine: Full Body si propone come una via di mezzo fra un remake e un remastered: il titolo infatti propone sia delle nuove modalità di gioco che nuovi interessanti risvolti nella trama. ATLUS ha arricchito quindi a dovere la sua creazione, prima di riproporcela sulla current gen.

Catherine: Full Body

Golden Playhouse Special strikes again!

Vincent Brooks è un uomo comune: fidanzato con Katherine da 5 anni, passa le sue giornate fra gli incontri con la sua ragazza, il lavoro e le bevute allo Stray Sheep con gli amici. La sua vita scorre tranquilla, le responsabilità non lo opprimono e non sembra aver intenzione di stravolgere tutto. Lungi da Vincent compiere grandi passi come il matrimonio o la paternità. Tutto però viene  stravolto in una sola notte con la comparsa di Catherine, una bomba sexy che stravede per l’impiegato riccio che sembra non riuscire a resistere alla grandissima tentazione che la ragazza rappresenta. Come se non bastasse degli strani incubi iniziano a tormentare Vincent e altri clienti dello Stray Sheep: ogni sera sono condannati a scalare delle immense torri composte da assurdi blocchi che, col passare del tempo, cadono nel vuoto. Pare che chi non riesca a raggiungere la cima sia condannato a morire non solo nel sogno ma anche nella vita reale. La cosa si complica ancora di più quando fa la sua comparsa Rin (personaggio totalmente nuovo e creato appositamente per Catherine: Full Body): una ragazza che Vincent conosce in circostanze un po’ particolari ma per cui cerca di prodigarsi in mille modi, trovandole un tetto sopra la testa e un impiego. A far entrare in azione il Nostro è l’animo gentile e amorevole della ragazza, oltre all’amnesia che l’ha colpita, non facendole ricordare le proprie origini o di cosa si occupasse prima di incontrare Vincent. Il triangolo che nella prima versione era composto da Vincent, Katherine e Catherine, adesso si complica ancor di più, aggiungendo ancora più misteri e domande a causa dell’arrivo di Rin ma rinnovando quella che era la trama originale, arricchendola con bei colpi di scena e approfondendo i rapporti fra alcuni personaggi. Tuttavia alcuni quesiti, a seconda dei finali in cui incapperete, non avranno una vera e propria risposta e rimarranno quindi delle incognite. Ad eccezione di questo particolare però il comparto narrativo di Catherine: Full Body non ha pecche e non può di certo essere reputato come noioso: fra momenti piccanti e numerosi colpi di scena, le avventure di Vincent ci terranno incollati allo schermo per almeno 15 ore.

Catherine Full Body

Q*bert? No, Vincent!

Il gameplay di Catherine: Full Body non si distacca molto da quello che abbiamo visto anni fa con la sua prima incarnazione: per quanto riguarda la campagna principale dovremo guidare Vincent nella sua avventura che durerà 9 giorni. Ogni giorno sarà suddiviso in due parti: la sera e la notte. Durante la sera saremo impegnati a girovagare allo Stray Sheep, il pub preferito di Vincent. Qui potremo bere, parlare con gli amici e gli avventori del pub, scegliere le canzoni dal jukebox (saranno presenti anche le tracce di Persona!), giocare ai minigiochi e parlare/messaggiare grazie allo smartphone. Durante la nostra permanenza al pub (e non solo), oltre che a scoprire i vari risvolti della trama, dovremo prendere delle decisioni che faranno pendere l’orientamento di Vincent verso il caos o l’ordine. Sarà proprio grazie alle nostre scelte che l’indicatore morale di Vincent penderà da un lato piuttosto che dall’altro e da esso dipenderà anche come si concluderà la nostra storia. Durante la notte invece vivremo gli incubi di Vincent, entrando quindi nel clou di Catherine. Ogni incubo sarà composto da vari stage che dovremo portare a termine per poterci risvegliare ancora vivi l’indomani. Ogni torre sarà composta da svariati piani, dove troveremo altri sognatori sotto forma di pecore antropomorfi ma che manterranno i loro segni distintivi. Alcuni di questi potranno anche ostacolarci durante la nostra scalata. Nell’ultimo stage di ogni notte ci toccherà affrontare un boss, il che si concretizzerà nella solita scalata contro il tempo ma con un malus in più, ossia una creatura enorme che ci ostacolerà durante la nostra risalita in tutti i modi possibili. In sostanza ogni livello è formato da blocchi sospesi da utilizzare per salire verso l’ultimo blocco che rappresenta l’uscita. Ognuno di questi cubi giganti può essere spinto, tirato o usati come appoggio, appendendosi con le braccia su uno dei lati. Per arrivare in cima occorre quindi spostarli con un certo criterio. Inoltre i blocchi rimangono sospesi solo quando hanno almeno un lato a contatto l’uno con un altro. La nostra priorità sarà quindi quella di formare dei gradini in modo tale da salire verso la cima.

Catherine Full Body

Durante i vari stage entreranno in gioco diversi tipi di blocchi, ognuno con le proprie peculiarità: alcuni saranno fissi e impossibili da spostare, altri saranno invece congelati e quindi scivolosi, altri ancora si romperanno dopo un paio di volte che ci cammineremo su e così via. Grazie a queste particolarità i puzzle saranno molto variabili e mai noiosi. Vi saranno alcune tecniche da tenere a mente e una buona parte verrà spiegata fra uno stage e l’altra da alcune pecore con l’ausilio di alcuni piccoli video che potremo vedere e rivedere nei punti di salvataggio. Potremo anche sfruttare degli oggetti per facilitarci la scalata, comprandoli dalla pecora mercante o trovandoli durante la nostra scalata, in modo tale da avere un aiuto in più, tuttavia sarà possibile trasportare solo un oggetto per volta.

Altro elemento che sarà possibile trovare durante la scalata sarà il cuscino: grazie ad esso potremo incrementare il numero di “undo” che potremo utilizzare. All’interno dei livelli sarà presente anche Rin, novità rispetto al passato: in alcuni stage, quando saremo troppo vicini ai blocchi che stanno per cadere, la ragazza rallenterà il processo, regalandoci qualche istante in più per architettare la prossima mossa. Inoltre per evitare di compromettere totalmente la scalata con un nostro errore e non ripartire dall’inizio o dai checkpoint disseminati lungo gli stage, potremo annullare le nostre ultime azioni in modo tale da spostare i cubi nel modo corretto.

Catherine Full Body

Il fatto che siano presenti queste tipologie di aiuti può lasciar pensare che sia tutto molto semplice ma non è affatto così: il livello di sfida in Catherine è abbastanza impegnativo, ad ogni livello dovremo studiare le mosse riflettendoci sopra in modo rapido e senza andare a casaccio, soprattutto se si opta per la modalità difficile.
Per attirare i fan di vecchia data, Catherine: Full Body presenta anche altre modalità fra cui Babel, l’Arena Online e Colosseum. Babel è stata riadattata, modificandone i livelli e rendendola ancor più sfidante. L’Arena Online invece ci consente di sfidare altri giocatori online o giocare in cooperativa con un amico. Se invece si predilige la sfida fra amici in locale si può optare per Colosseum.

Catherine Full Body

Sheep restyle

Catherine: Full Body presenta una grafica molto più pulita dell’originale, sia durante le fasi di gameplay che nelle cutscene. Parlando di quest’ultime, per l’occasione, grazie anche all’entrata in gioco di Rin, ne sono state aggiunte addirittura 20. Tutto appare molto più definito e limpido mantenendosi però fedele all’opera originale. La vera perla restano le sequenze animate, realizzate dallo studio 4°C, che si alternano alle scene realizzate col motore di gioco e rappresentano una vera e propria goduria per gli occhi. Il comparto audio presenta a sua volta delle novità in quanto sono state aggiunte nuove tracce, oltre a quelle che conosciamo già, che non faticheranno minimamente a entrarci in testa, fra lo Stray Sheep e le scalate notturne.

Catherine Full Body

Catherine: Full Body non è qualificabile come un mero remaster del titolo originale, si avvicina forse si più ad un remake grazie alla mole di contenuti che Atlus ha aggiunto alla sua opera, sia in termini di gameplay che narrativi. La trama, nonostante qualche piccola sbavatura, risulta sempre accattivante e fresca, anche per chi si è già avventurato in passato nelle notti da incubo di Vincent. Il gameplay invece non è invecchiato per niente, grazie alle piccole novità introdotte da Atlus, senza sottovalutare l’importanza data al multiplayer che apre le porte al fenomeno eSports. Full Body tratta inoltre tematiche abbastanza importanti e attuali, lanciando vari messaggi significativi che un po’ tutti dovrebbero iniziare a far propri. Possiamo tranquillamente affermare che Atlus ha fatto centro ancora una volta!

8.7

Pro

  • Puzzle divertentissimi e impegnativi
  • Trama avvincente

Contro

  • Controlli e telecamera a volte non vanno d'accordo
  • Alcuni rompicapi fanno uscire di testa
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