Crash Bandicoot N. Sane Trilogy – Recensione

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy ha mostrato tanto di sé durante le settimane prima del suo approdo in mercato, che ricordiamo sarà il 30 giugno 2017. Tanti i video comparativi rilasciati, tanto il gameplay presentato, insomma una mole di materiale massiccia volta ad accendere la fiamma della nostalgia che risiede in ognuno di noi, specialmente per chi si è addentrato nel mondo dei videogiochi, più di vent’anni fa, proprio grazie al marsupiale arancione. Ma è chiaro che vedere è un conto, e toccare con mano è decisamente un altro paio di maniche, perché sin dal primo avvio Crash Bandicoot N. Sane Trilogy è come un caldo abbraccio.

Per chi avesse vissuto fuori dal mondo negli ultimi tempi, Crash Bandicoot N. Sane Trilogy è la remaster per PlayStation 4 dei primi tre capitoli della serie platform sviluppata da Naughty Dog nel corso degli anni Novanta (di cui abbiamo già trattato con uno speciale). Tre titoli in un unico gioco, il quale ha lo scopo primario di rivolgersi agli affezionati di casa Sony. N. Sane Trilogy infatti è una riproposizione fedele di quanto vissuto decenni fa sulla prima PlayStation, resa però più moderna e appetibile sia in termini di grafica che a livello di gameplay.

Per il resto è tutto come ricordavamo: i livelli, le musiche, la posizione delle scatole di frutti Wumpa, i movimenti dei nemici. Addirittura è possibile ritrovare alcune chicche che avevano lo scopo di far sorridere i giovani giocatori, come saltare sul tenero Polar seduto davanti ai suoi portali in Crash Bandicoot 2 giusto per lo sfizio di infastidirlo, o la presenza dei trucchetti per non farsi colpire dagli attacchi dei boss, come Papu o Ripper Roo, e ritrovare i passaggi segreti per raggiungere aree nascoste.

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy

Vicarious Visions, team che si è occupato dello sviluppo della remaster, ha dimostrato grande cura e attenzione nella realizzazione, garantendo sia il divertimento tipico di Crash ma anche l’emozione di rivestire i suoi panni. Tuttavia, questa riproduzione quasi maniacale dei tre capitoli originali potrebbe far storcere il naso a chi si aspettava qualcosa in più. In realtà non è così: riguardo le meccaniche di gioco, è chiaro che queste sono state rese molto più fluide e immediate. Anche perché il genere platform non è più così in voga come un tempo, per cui dei comandi veloci e agili servono a rendere coinvolgente un genere forse ormai obsoleto, specie per le nuove generazioni. Quanto ai videogiocatori navigati? Per loro vi è la possibilità di utilizzare i tasti direzionali anziché le ormai consolidate levette analogiche. A voi la scelta, a seconda del vostro stile. Infine, simbolo dei tempi moderni, ci sarà l’auto salvataggio, anche se sarà possibile salvare manualmente nell’area di gioco.

L’aspetto più interessante è che la giocabilità varia da capitolo a capitolo. Crash diventa man mano sempre più leggero e meno legnoso, episodio dopo episodio. Se recentemente avete ripreso il primo Crash Bandicoot, ricorderete la sensazione di “pesantezza” nel farlo muovere e saltare negli scenari. Nella remaster questa percezione viene riproposta ma in maniera velata, evidenziando le differenze capitolo dopo capitolo. La difficoltà rimane comunque nella media, con il primo decisamente più complicato e insidioso rispetto al terzo (basta citare il livello Road to Nowhere per capire ciò), mentre il secondo rappresenta una via di mezzo tra i due. Oltre al superamento dei livelli e la raccolta dei cristalli, saranno presenti le classiche gare a tempo e l’immancabile collezione di gemme.

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy

Tra le altre gradite novità vi è la presenza di Coco, sorella di Crash, in tutti e tre i capitoli come personaggio giocabile. Sarà sbloccabile solo dopo aver superato un tot di livelli, e non potrà essere utilizzata sempre, come nel caso di scontri con i boss o di sezioni in cui Crash galoppa qualcosa che non sia Pura. Ciononostante, fa piacere notare lo spazio che le è stato dedicato, indice del recente mutamento che ha colpito il mondo videoludico, in quanto non accade spesso di vedere un personaggio femminile come eroina di un platform.

Già la Naughty Dog aveva dimostrato una certa lungimiranza con Crash Bandicoot 3, ma con N. Sane Trilogy Coco guadagna maggiore valore, anche perché sarà dotata delle stesse abilità di cui è caratterizzato il fratello. Dunque entrambi potranno saltare, vorticare, scivolare, e così via. Questo dal punto di vista contenutistico o semantico, se così vogliamo dire, perché se ci basiamo sulla mera estetica, bisogna precisare che il look di Coco, tremendamente moderno e geek, stona con le ambientazioni tribali ed esotiche del primo Crash Bandicoot.

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy

Al di là di questa osservazione, stilisticamente Crash Bandicoot N. Sane Trilogy è davvero ben fatto. I colori sono vivi, accesi, si amalgamano tra loro con naturalezza. Anche il character design è stato migliorato: i personaggi sono più morbidi nelle forme e ricchi di dettagli: basta soffermarsi sulla pelliccia dei vari animali pazzoidi che compongono l’universo di Crash per notarlo. I lineamenti meno duri potrebbero smorzare la tipica irriverenza dei protagonisti nell’era Naughty Dog, ma il risultato finale risulta comunque molto piacevole e apprezzabile.

Quanto alla musica, i brani ricalcano pedissequamente quelli noti della trilogia originale, anche se rimaneggiate in ottica più moderna. Una mossa saggia, poiché se Crash Bandicoot N. Sane Trilogy vuole puntare sulla nostalgia, il comparto sonoro è tra gli elementi principali su cui basarsi.

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy


Crash Bandicoot N. Sane Trilogy è un omaggio a tutti coloro che sono cresciuti con l’invenzione di Andy Gavin e Jason Rubin, nel 1996. È la prova di come Sony, vent’anni fa, sia riuscita a creare una mascotte per la propria console, che a distanza di decenni è ancora capace di attirare schiere di videogiocatori. L’altro obiettivo di questa remaster potrebbe essere quella di far avvicinare i giovani a un genere e a un personaggio che hanno avuto la loro epoca d’oro negli anni Novanta. Eppure, la fedeltà attraverso la quale ogni elemento è stato riprodotto (livelli, musiche, personaggi, stile), rimarca la volontà di Activision, di Vicarious Visions e della stessa Sony di rivolgersi a un pubblico sicuro e affezionato. Se volete provare quella sensazione di calore nel petto, se volete sorridere ancora alle smorfie di Crash, o arrabbiarvi di nuovo perché una scatola di Nitro è esplosa, Crash Bandicoot N. Sane Trilogy rappresenta un regalo perfetto da fare a voi stessi e alla vostra carriera da videogiocatori. 

8.5

Pro

  • Un vero tuffo nel passato...
  • ... ma in chiave moderna
  • Stilisticamente molto piacevole
  • Coco personaggio giocabile
  • Comandi più fluidi

Contro

  • Concretamente nulla di nuovo
  • Troppi caricamenti, soprattutto nel primo Crash Bandicoot
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