Dark Souls III: Ashes Of Ariandel – Recensione

Quello dei DLC è sempre stato un ambiente complesso nel mercato videoludico, quasi un campo minato per molti sviluppatori e spesso una delusione per i giocatori. Da una parte è sempre un piacere prolungare la nostra avventura ben oltre il titolo originale, grazie al rilascio di nuove missioni, storie, personaggi e avventure, dall’altra rimane alto il rischio di avere contenuti brevi, riciclati o addirittura tagliati all’ultimo momento durante sviluppo del titolo originale per poi essere venduti a parte a un prezzo talvolta ingiustificabile (una scelta al limite della truffa e più frequente di quanto si immagini).

Dark Souls III Ashes Of Ariandel

From Software, da sempre, è una delle aziende videoludiche che si distinguono per la qualità eccellente dei vari DLC rilasciati nel corso degli anni. Espansioni che, per qualità e quantità dei contenuti, arrivano spesso ai livelli delle avventure originali.
L’azienda di Tokyo, pur avendo realizzato molti altri ottimi titoli, ha ormai legato il suo nome e il suo successo a quella che viene definita la saga dei Soulslike. Un’eccellente serie di action-gdr che, a partire dal pionieristico Demon’s Souls fino al più recente Dark Souls III, hanno praticamente riscritto le regole del genere, riportandole a quella vecchia ma appagante filosofia da hard-core gamer che sembrava ormai finita negli anni ’80 e ’90.

Nonostante i meritati successi, From Software non ha mai, per così dire, riposato sugli allori, ma ha continuato a supportare i suoi Soulslike con una serie di eccellenti DLC, dal primo Artorias Of The Abyss fino alla trilogia The Lost Crown, senza dimenticare l’eccellente The Old Hunters.
Anche per l’ultimo Dark Souls III arriva finalmente l’atteso DLC (uscito quasi in contemporanea con la patch 1.08), questo Ashes Of Ariandel che, pur leggermente sottotono rispetto ad altri titoli dell’azienda giapponese, rimane comunque un titolo ben al di sopra di molti altri prodotti simili.

Dark Souls III Ashes Of Ariandel
L’ambientazione è inizialmente dispersiva

In cerca di Ariandel

Contrariamente a quanto avveniva in The Old Hunters o Artorias Of The Abyss, questa volta accedere alla storia del DLC sarà decisamente più facile.
Nella Cattedrale delle profondità, di fianco all’Altare della purificazione, troveremo un individuo genuflesso in adorazione. Ci chiederà di trovare la sua signora, una misteriosa dama che vive nella gelida regione di Ariandel, per mostrarle una fiamma in grado di purificare quelle terre dagli orrori. Un compito in teoria facile, vista la natura di creatura di cenere che abbiamo sin dalla nostra precedente avventura.

Una volta toccato un frammento del dipinto di Ariandel, provvidenzialmente tirato fuori dal nostro misterioso interlocutore, raggiungeremo subito la zona omonima, come già avveniva con il Dipinto di Ariamis che i veterani non faticheranno a ricordare.

Quello di Ariandel è un mondo di ghiacci, tempeste di neve, villaggi semi congelati e con la perenne atmosfera di decadenza e disperazione tipica della saga. Per comprendere le ragioni della nostra avventura dovremo come sempre prestare attenzione ai numerosi indizi sparsi nelle descrizioni degli oggetti e nei rari dialoghi, alcuni dei quali saranno influenzati anche da alcune scelte che avremo fatto nell’avventura principale di Dark Souls III (ad esempio portando prima a termine la missione di Yuria di Londor). Nonostante la ricerca degli indizi, i dettagli della trama rimarranno sempre oscuri, velati, criptici e lasciati all’interpretazione del giocatore. Una caratteristica, questa, ormai da sempre presente nei titoli di From Software.

Dark Souls III Ashes Of Ariandel
Non mancano nuovi e affascinanti avversari

E le ceneri divennero due

Le meccaniche di questo Ashes Of Ariandel rimangono identiche a quanto visto nel titolo principale, fatta eccezione per un generale miglioramento dovuto al rilascio della patch 1.08. Per affrontare la nostra nuova avventura nelle terre di Ariandel è consigliabile essere almeno di livello 80 e, vista l’ambientazione, disporre di oggetti e incantesimi di protezione dal gelo, oltre che di attacchi basati sul fuoco.

Il sistema si basa ancora sull’esplorazione, sulla pazienza, e sullo studio dei sistemi di attacco dei vari nemici. Quasi una dozzina di nuovi tipi di avversari (fatta eccezione per un paio ripresi dai precedenti episodi) che vanno dai lupi agli insetti giganti, passando a enormi guerrieri delle nevi, alberi stregati e altre aberrazioni spesso riuscite e affascinanti.

Cosa piuttosto inusuale per From Software, la difficoltà degli scontri stavolta non è causata dall’abilità dei singoli nemici, poiché se affrontati singolarmente non rappresentano una grossa sfida (a parte un paio di eccezioni), ma dal loro numero. Le situazioni in cui ci ritroveremo circondati da una decina di avversari sono molto più frequenti rispetto al passato. Agire con superficialità porta sempre a una morte prematura e la vittoria si basa questa volta su un attento esame dell’ambiente e delle posizioni degli avversari, piuttosto che sullo studio dei singoli schemi di attacco.

A livello di nuovi contenuti di gioco, troviamo 16 nuove armi e scudi, 5 nuovi set di armature, 4 incantesimi inediti (anche se non troppo esaltanti), varie lastre e frammenti di titanite necessari per potenziare le nuove armi, e un utile anello in grado di aumentare la nostra resistenza al gelo. Le descrizioni di tali oggetti, come sempre, sono necessarie anche per capire molti elementi della storia di Ariandel.

Dark Souls III Ashes Of Ariandel

Passando alla vera novità di questo DLC, una nuova area PvP online: una volta sconfitto il boss opzionale, otterremo un oggetto che andrà bruciato presso l’Altare del vincolo, sbloccando una nuova area chiamata Hollow Arena. Qui potremo affrontare altri utenti in varie modalità competitive tra combattimenti a squadre, il classico duello uno contro uno, e la mischia tra più personaggi, ma questa volta l’utilizzo delle fiaschette Estus viene regolato dal sistema stesso, eliminando alla radice molte delle polemiche che in passato animavano l’ambiente del PvP online. I problemi principali di questa modalità risiedono sia nel fatto che solo chi ha acquistato il DLC potrà accedervi, sia nella mancanza di grossi premi in grado di spingere gli utenti ad affrontarne i vari duelli.

From Software non ha mai dato l’impressione di realizzare DLC con contenuti estrapolati a caso dal titolo base, e questo Ashes Of Ariandel ne è un’ulteriore prova. La nostra avventura nelle terre innevate di Ariandel ha una sua personalità, un suo stile, quasi sembra di trovarsi davanti a un nuovo Dark Souls, ma dopo poche ore arriva il vero difetto di questo titolo: la longevità.

Nonostante l’ambientazione a tratti dispersiva faccia pensare a una zona molto più vasta, venire a capo della nostra storia richiederà infatti non più di 3-5 ore a seconda del livello del nostro personaggio e dello stile di gioco. Una mossa poco felice da parte di From Software, che in altri DLC ci aveva abituati a contenuti di ben più ampio respiro. La brevità di Ashes Of Ariandel è sottolineata anche dalla totale mancanza di trofei sbloccabili e dalla presenza di due soli boss. Uno opzionale, e anche piuttosto riciclato, e l’altro che, per fortuna, rappresenta invece uno dei picchi assoluti dell’intera saga.

Dark Souls III Ashes Of Ariandel
Lo stile artistico rimane eccellente

Una fiamma tra i ghiacci

Il discorso sul comparto tecnico riprende in massima parte quanto già detto in occasione della recensione di Dark Souls III. Nonostante From Software non abbia mai indirizzato i propri sforzi alla ricerca di un comparto grafico avveniristico, le varie ambientazioni e i personaggi che andremo a incontrare rimangono piacevoli da vedere, oltre che finalmente ancorate a un framerate abbastanza solido (complici anche le numerose patch di assestamento rilasciate sin dall’uscita di Dark Souls III).
Alcuni effetti particellari e di illuminazione, poi, sono anche al di sopra della media di quanto visto nei precedenti episodi della saga.

Unico vero difetto, come ormai da scuola From Software, è la gestione della telecamera, spesso fastidiosa quando la mira automatica viene fissata su un bersaglio più alto di noi. Un problema che diventa addirittura frustrante durante le battaglie contro i boss.
Come sempre, il semplice comparto tecnico passa in secondo piano rispetto all’ispirazione che caratterizza le nuove zone e i nuovi nemici. Lo stile, complice anche un’ambientazione abbastanza inedita, risulta ancora una volta affascinante e coinvolgente, specialmente nel caso dell’eccellente boss finale e dei nemici, completamente originali e perfettamente inseriti nel contesto. Un’ulteriore prova di quanto From Software, dal punto di vista puramente artistico, sia ancora ben lontana dall’aver raschiato il fondo del barile.

Sempre ottimi il doppiaggio (ancora in inglese con sottotitoli in italiano) e le musiche, limitate alle battaglie con i boss ma sempre epiche ed evocative, e addirittura migliorati i vari effetti sonori.

Dark Souls III Ashes Of Ariandel
Non mancheranno i classici villaggi

Ashes Of Ariandel è un DLC che, pur essendo superiore alla maggior parte dei prodotti dello stesso genere, risulta abbastanza sottotono rispetto all’eccellenza a cui From Software ci aveva abituati. L’ultima avventura di From Software vince ancora sulla qualità essendo un ottimo prodotto con le sue ambientazioni affascinanti, le nuove tipologie di nemici e uno dei boss più epici della saga, oltre una personalità propria che la rende quasi un esperienza nuova rispetto a Dark Souls III. Purtroppo questa volta perde terreno sulla quantità, anche in rapporto ai 15 euro necessari per l’acquisto. Venire a capo delle nostre peregrinazioni nelle terre di Ariandel richiederà un numero di ore troppo esiguo, specialmente se confrontato con la longevità di altri DLC come Artorias Of The Abyss. L’avventura, comunque affascinante e piacevole, termina proprio quando ci saremo ormai piacevolmente ambientati e saremo pronti ad affrontare qualcosa di più, lasciandoci con la spiacevole delusione di un bel sogno finito nel suo momento migliore. Grazie all’eccellenza e al fascino dei suoi (pochi) contenuti, Ashes Of Ariandel rimane comunque un titolo abbastanza valido, che i fan dei Soulslike possono tranquillamente prendere in considerazione.

7

Pro

  • Sempre suggestivo e affascinante
  • Contenuti interessanti
  • Una nuova area PvP
  • Uno dei migliori boss finali di sempre
  • Qualità generale alta...

Contro

  • ...ma quantità bassa
  • A tratti dispersivo
  • Piuttosto breve
  • Pochi boss
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