Dead Block – Recensione Dead Block

La zombie-mania è uno di quei fenomeni senza età e senza tempo, capace di attirare l’attenzione di tutti. Giocano su questo fronte i Candygum Games, autori di Dead Block, action survival in terza persona distribuito da Digital Reality per Xbox 360 e Playstation 3 per mezzo dei rispettivi store online.

Dead ‘n’ rock

L’idea di fondere elementi di successo come zombie ed il cinema anni ‘50 è tutt’altro che innovativa, quando poi, a questi due fattori, aggiungi il rock ’n’ roll come “Deus ex machina” ecco che tutto ciò che immaginavamo essere horror muta in grottesco. Inizia così Dead Block, proposto al giocatore come un episodio di un’ipotetica serie tv ambientata in un’altrettanto ipotetica cittadina americana degli anni ‘50, colpita dalla temutissima “Zombie Apocalypse”. Protagonisti dell’avventura sono tre sopravvissuti, che devono difendere loro stessi dal resto della città ormai composta da non morti con l’unico scopo di cibarsi del succulento cervello dei vivi. La soluzione all’invasione è una sola: barricarsi in casa, sprangare porte e finestre con ciò che il rifugio offre e cercare disperatamente chitarra, amplificatore e cassa per suonare del buon rock e costringere gli zombie ad un’irresistibile danza mortale.


Block ‘n’ roll

Le semplici dinamiche di gioco sono probabilmente il punto di forza di Dead Block. Il gioco prevede tre personaggi, ognuno con caratteristiche differenti: Jack Frost è un operaio edile grosso e possente, il suo punto forte sono la difesa dei locali e lo smantellamento degli oggetti, Mike Bacon è un paffuto boyscout, abile nel cercare oggetti ed infine Foxy Jones, l’esile ma letale poliziotta, che vanta il potenziale d’attacco maggiore del gruppo.
La sfida è articolata su dieci livelli che corrispondono ad altrettante locazioni differenti, case, uffici, negozi, la cui pianta è sempre più estesa e complessa e che può interessare anche più piani dello stesso edificio.
L’azione si svolge sempre all’interno dei locali e coinvolge anche più personaggi contemporaneamente, sarà il giocatore a scegliere chi controllare o richiamare a se, alla cpu sarà affidato l’utilizzo dei personaggi liberi per fargli svolgere i propri compiti limitatamente però alla stanza in cui si trovano. Il giocatore deve barricare porte e finestre con le assi di legno recuperate smantellando i mobili interni, per tener lontano il più possibile gli zombi che continuano imperterriti ad avanzare e distruggere ciò che li separa dalla cena; frugando tra gli oggetti sarà possibile scovare nuove armi e nuove trappole da usare quando le protezioni iniziano a cedere sotto la lenta ma inesorabile avanzata dei non morti. 
Il combattimento corpo a corpo è sconsigliato dal limitato danno che viene inflitto ai nemici, tuttavia, quando ormai la breccia è stata aperta, alcuni oggetti come televisori oppure jukebox posso aiutarci ad intrattenere gli zombie tanto quanto basta per farci uscire dalla stanza o riparare le trappole danneggiate.

Cartoon e anni ‘50, un mix convincente

Dead Block è caratterizzato da uno stile minimale e cartoonesco, i personaggi principali ed il resto delle scene sono caratterizzate da texture piatte ma dai colori vivaci. Il character design non può non ricordare il famoso Team Fortress 2 e l’atmosfera generale, tutt’altro che cupa, è composta da colori vivaci e ad ambienti luminosi, in netto contrasto con quello che dovrebbe essere un gioco dove zombie e sopravvivenza sono il cardine su cui ruota tutto.
È netta la differenza tra i cupi e inaccessibili ambienti esterni (da cui provengono i non-morti) ed i luminosi e colorati ambienti interni, quasi a voler sottolineare l’importanza di difendere la propria posizione. È anche bene sottolineare la cura dei particolari che gli sviluppatori dimostrano in più occasioni, dagli arredamenti alle suppellettili passando per i vestiti di protagonisti e antagonisti, in perfetta sintonia con gli anni ‘50.
Anche “sotto sforzo”, l’Unreal Engine 3, che muove i fili di Dead Block, non mostra nessuna incertezza, le collisioni sono ben gestite e non si notano rallentamenti anche quando a video sono presenti venti o trenta personaggi contemporaneamente.

 

 

 

Rock ‘n’ roll

Curiosità
Nel 1994, l’attuale direttore creativo di Candygum Games, Jens Jankuhn, fece da supporto con la sua band ai Vampyre State Building. Ne divenne da allora un accanito sostenitore a tal punto da sceglierli senza esitazione come colonna sonora del gioco a cui stava lavorando.

Analogamente a Mars Attack!, film del 1996 diretto da Tim Burton, la musica gioca un ruolo fondamentale per il successo finale: in Dead Block al posto della  ballata country “Indian Love Call” viene utilizzato più genericamente il genere Rock-and-Roll, suonato per noi dal gruppo rockabilly tedesco Vampyre State Building, che ci accompagnerà in tutte le fasi del gioco compresa la scena finale di ogni livello, dove in una situazione alla Guitar Hero dobbiamo suonare le prime note delle canzone liberandoci così dagli Zombie.

Distruggi, blocca, cerca …

Le meccaniche di gioco sono decisamente semplici, e la filosofia di gioco è sostanzialmente un difendi la posizione e cerca gli oggetti; purtroppo, il punto di forza del gioco si tramuta anche nella sua più grande debolezza. Il gameplay è in definitiva piatto e ripetitivo, anche giocando con il supporto di altri personaggi e con ambienti più vasti non c’è varietà; l’uso di trappole differenti non porta a variazioni significative, lasciando nella mente del giocatore il pensiero che “una vale l’altra” anche a fronte di avversari con caratteristiche e dimensioni differenti. La modalità multiplayer locale, con la divisione dello schermo in due, offre un po’ d’ossigeno ad una longevità davvero breve, dovuta sia all’inspiegabile assenza di una modalità multiplayer online che all’impossibilità di giocare oltre i dieci livelli base.

That’s all, folks!

Dead Block è un gioco “mordi e fuggi” di pregevole fattura, a tratti divertente, tecnicamente ben fatto e supportato da una buona colonna sonora; tuttavia risulta troppo breve e ripetitivo anche per essere un gioco Arcade desinato alla sola distribuzione digitale.

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