Dofus : Battles HD – Recensione DOFUS: Battles 2 HD

Ankama Games negli ultimi anni, soprattutto in Francia, ma anche nel resto del mondo, ha letteralmente creato un vero e proprio impero con il suo franchise di punta Dofus. Un MMORPG che ha spopolato sia su Pc che su console, dando vita anche ad anime trasmessi in tv. Il prodotto è sbarcato anche su iOS con Dofus Battle qualche tempo fa, ed è molto recente l’uscita suo sequel Dofus: Battle 2. La struttura è la medesima del precedente capitolo: un tower defense molto intuitivo e facile nell’utilizzo, dove comunque la tattica e il cervello sono strumenti fondamentali da utilizzare.

 

 


Un inventore smemorato

Il gioco prende spunto per la sua trama principale dalle vicende di Jeff Stobbs, un inventore affetto da amnesia che si trova imprigionato in una parte particolarmente pericolosa del Mondo dei Dodici. Per riuscire a trovare una via d’uscita, il nostro protagonista scopre che è in grado di asservire ai propri voleri e fare combattere al proprio fianco i vari nemici che incontrerà sul suo percorso. L’inventore potrà sfruttare la sua capacità di entrare nel cervello dei nemici e, giocando con le sinapsi e i neuroni altrui, ne controlla la volontà. Elemento interessante sta nel fatto che Jeff Stobbs rappresenta il nemico nel primo titolo, mentre in questo caso è il protagonista che vi ritroverete a controllare. L’ottica infatti è totalmente ribaltata poiché in questo tower defence voi sarete l’attaccante e non il difensore, come invece spesso accade.

 


Un frullato ben riuscito

Il gioco mantiene la struttura di gameplay che ha reso un successo il prequel. Il titolo infatti è un interessante mix tra tower defence, strategico in tempo reale su griglia e gioco di ruolo. In questo sequel sono stati inseriti dei simpatici minigames molto ben riusciti, legati a doppio filo con la capacità di Jeff Stobbs di controllare le menti dei suoi rivali. Ogni tipo di creatura presente nel gioco richiede il completamento di un minigame per essere assoggettata. Dovremo entrare letteralmente nel cervello dei nostri nemici, spingere delle sfere, i neuroni, in maniera corretta e raggiungere le sinapsi, aggirando gli ostacoli. Bisogna pensare attentamente prima di muovere i vari blocchi a caso, e i puzzle naturalmente diventeranno sempre più insidiosi con il progredire del gioco. Una volta che avremo le creature al nostro fianco potremo naturalmente evocarle in battaglia per sconfiggere tutti i nemici che ci si pareranno davanti sulla griglia di combattimento.

 

 

Le fasi di lotta si svolgono a turni con il nostro esercito che dovrà fare piazza pulita per permetterci di avanzare. Ogni attacco costerà una porzione della nostra barra magica, questo perché il nostro Jeff sarà sprovvisto di qualsiasi abilità d’attacco diretto. Come nel caso del minigame descritto in precedenza, anche nei combattimenti dovrete fare grande uso di tattica e strategia. Alcuni nemici saranno più adatti all’attacco all’arrembaggio e a testa bassa, mentre altri avranno poteri particolari come quello di rallentare gli avversari. Dovremo quindi stabilire delle giuste combinazioni tra i vari personaggi, per avere i risultati migliori. I nostri servitori potranno essere equipaggiati e, nel caso in cui alcune creature, non potranno godere del level up, piuttosto sarà il protagonista a beneficiarne. Questo elemento incrementerà la varietà di magie che il nostro inventore potrà lanciare, come nuovi scudi o magie di guarigione. Potremo anche utilizzare sul nostro esercito i cosiddetti Zaptis, che serviranno a fare cambiare direzione ai nostri soldati, curarli o sacrificarli per guadagnare punti magici. 

Anche in questo capitolo alla fine di ogni livello potremo guadagnare dell’oro ma, a differenza del prequel, Stobbs sarà limitato nel decidere quanti servitori potrà schierare. Dovremo quindi stabilire in precedenza con estrema cura quanti elementi schierare e con quale tempismo.

Il sistema di controllo è un po’ farraginoso. Nel caso dei combattimenti, dovremo posizionare la direzione delle nostre creature tramite frecce per cambiare direzione e questo, nel caso di uno strategico in tempo reale, non risulta molto pratico. Nei minigame invece dovremo controllare i neuroni tramite i tasti direzionali, come un controller vecchio stampo. La responsività, anche in questo caso, non è ottimale come invece spesso accade per i titoli iPad.

 

 


Francia del Sol Levante

Il grafico sotto il profilo prettamente tecnico si difende molto bene, soprattutto nel caso della versione HD per iPad. Il gioco è caratterizzato da un artwork molto vicino ai manga giapponesi. Le affinità con il paese del Sol Levante sono talmente tante, che Square Enix ha distribuito il nuovo MMO del mondo di Dofus in Nord America. Le musiche sono tutte abbastanza orecchiabili, anche se a tratti risultano un po’ ripetitive.

 

 


Concludendo

Il gioco certo non è nulla di estremamente rivoluzionario ma è comunque una variante molto divertente e interessante sul tema dei soliti tower defense che spopolano sull’App Store. Il titolo è disponibile in versione Lite con il tutorial e alcune battaglie per rendersi conto meglio di cosa si tratta. La versione completa, invece, comprenderà tutte le 25 creature che potremo schierare in battaglia. Possiamo affermare con certezza che i fan del precedente capitolo e dell’universo di Dofus non rimarranno certo delusi.  

   

 

 

 

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