Dredge – Recensione

Recensito su Xbox Series X

È arrivata la primavera, è ora di andarsene un po’ a pescare! Cosa c’è di meglio di navigare per il vasto pelago con la nostra scoppiettante imbarcazione, gettare le canne e le reti in tranquillità e godere dei doni che i generosi Dei del Mare ci concedono ad ogni uscita?

Beh, visto come ci presenta la cosa Dredge, il nuovo titolo sviluppato da Black Salt Games e pubblicato da Team17, la faccenda potrebbe risultare un pochino meno bucolica di quanto ci si aspetta…

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Dredge, in uscita su Xbox Series X/S, PlayStation 5, Nintendo Switch e PC a partire dal prossimo 30 marzo, si presenta come una interessante avventura a sfondo ittico, nella quale siamo chiamati a vestire i panni di uno sfortunato pescatore professionista che, dopo essere stato vittima di un naufragio, tenta di rimettersi in piedi gettando la lenza nelle pescose acque di un ridente arcipelago.

Dovremo quindi raggiungere le zone di pesca con la nostra barca, utilizzare al meglio lo spazio, migliorare il nostro equipaggiamento, esplorare e vendere il frutto delle nostre fatiche nei mercati ittici sparsi un po’ per tutta la mappa. Il che risulta sicuramente rilassante anche per noi giocatori. È molto piacevole uscire in mare accompagnati dal borbottio del motore e dallo sciabordio delle onde sullo scafo, in cerca di nuovi punti dove gettare l’amo.

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Peccato che, a volte, si issano a bordo pesci il cui aspetto è, come dire… Sbagliato! Questo, unito ad alcuni inquietanti suoni, alle figure sfuggenti che ci capita di avvistare all’orizzonte e alla categorica raccomandazione, da parte di chiunque incontreremo, di non uscire mai in mare di notte, ci fa capire che sotto c’è ben altro. E quando dico sotto, intendo proprio sotto la superficie.

Pesca lovecraftiana

Uno dei pregi più di spicco di Dredge, secondo me, è proprio quello di accoglierti in un ambiente apparentemente tranquillo, rilassante, visivamente “amichevole”, per poi farti salire l’inquietudine per, almeno all’inizio, piccoli dettagli “sbagliati”: l’aspetto di un pesce pescato, il comportamento di alcuni personaggi, le loro storie e le richieste che ci affideranno. Ben presto, questi particolari diverranno via via più frequenti e disturbanti, fino a farvi prendere letteralmente il panico durante una battuta di pesca in notturna, grazie a visioni, suoni sinistri e, ovviamente, orribili creature che assolutamente NON dovrebbero esistere.

Insomma, in Dredge partiremo per giocare a un tranquillo fishing game, per finire inesorabilmente a cercare di sfuggire ai figli mostruosi di qualche oscena Divinità Abissale che Cthulhu a confronto potrebbe fare il casting per La Sirenetta. Magari, se avanza tempo, senza perdere completamente la ragione.

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A livello tecnico, Dredge si presenta come un gioco dalla fortissima componente esplorativa. Con la nostra fidata imbarcazione dovremo girare in lungo e in largo per l’arcipelago, formato da isole più o meno grandi con svariati biomi, pescando. Non ci sareste mai arrivati senza di me, vero?! Il frutto delle nostre fatiche va venduto nei porti, e il denaro speso serve per upgradare barca, motori, reti, canne, verricelli e luci.

Queste ultime sono letteralmente fondamentali, visto che quando cala la notte dipenderemo in tutto e per tutto da loro. Anche perché la fuori girano brutte cose… Molto brutte!

Oltre alla pesca, il nostro gironzolare ci permette di portare a termine dei compiti che alcuni personaggi, più o meno inquietanti, ci affideranno, facendo proseguire la trama in un crescendo di orrore Abissale e suggestioni lovecraftiane, con tanto di citazioni più o meno esplicite alle opere del Solitario di Providence e ad altri scrittori dei Miti. Tutto questo, amalgamato alla perfezione in un titolo che riesce a rilassare e divertire da una parte, mentre dall’altra fa salire angoscia e curiosità morbosa per quello “che si nasconde là sotto”.

A livello visivo e sonoro, Dredge si presenta con una grafica semplice ma dettagliata e un comparto audio davvero molto buono e in grado di creare la giusta atmosfera, sia quando questa è tranquilla e rilassata, sia quando angosciosa e terrificante.


Controlli semplici, un gameplay intuitivo e che invoglia all’esplorazione e una trama molto ben strutturata, fanno di Dredge una vera e propria piccola perla che, come gli orrori che popolano le acque dell’arcipelago, va scoperta pian piano, mantenendo alta la curiosità e la noia lontana, anche se alla lunga alcune meccaniche potrebbero risultare un po’ ripetitive.

Dredge RECENSIONE - Poteri abissali e la tranquillità del pescare

È arrivata la primavera, è ora di andarsene un po' a pescare! Cosa c'è di meglio di navigare per il vasto pelago con la nostra scoppiettante imbarcazione, gettare le canne e le reti in tranquillità e godere dei doni che i generosi Dei del Mare ci concedono ad ogni uscita? Beh, visto come ci presenta la cosa Dredge, il nuovo titolo sviluppato da Black Salt Games e pubblicato da Team17, la faccenda potrebbe risultare un pochino meno bucolica di quanto ci si aspetta…

9
Niente di meglio di una bella frittura di Orrori Abissali!

Pro

  • Rilassante e inquietante allo stesso tempo
  • Storia intrigante
  • Meccaniche semplici e ben riuscite
  • Orrori lovecraftiani Innominabili

Contro

  • Alla lunga potrebbe risultare un po' ripetitivo
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