DUX 1.5

God save the Dreamcast” almeno così canterebbero gli inglesi. Hucast Games e KTX Software portano avanti da anni lo sviluppo di giochi indie, proprio per la prestigiosa e mai dimenticata console Sega. Tra i progetti della prima software house figura DUX 1.5, un interessante Shoot’em up 2d a scorrimento orizzontale, versione riveduta e corretta del predecessore, pubblicato nel 2009. Questa nuova release porta caratteristiche aggiuntive, un gameplay ribilanciato, una colonna sonora rivista e la risoluzione di alcuni bug, che in parte avevano rovinato il successo della precedente release.

La versione da noi provata è la DUX Version 1.5 Jewel Case Edition, che si presenta esteticamente del tutto simile alle classiche confezioni dei giochi NTSC-J. Non abbiate paura, il gioco è region free, in grado quindi di girare su ogni Dreamcast, indipendentemente dal suo codice regionale. È inoltre compatibile con alcuni accessori come Visual Memory ed il cavo VGA, per poterlo gustare al massimo della sua risoluzione.

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DUX is back!

Fin dai primissimi secondi si respira un’aria vintage, menu semplicissimo ed un motivetto che si ripete all’infinito, insomma un invito a premere start il prima possibile. Si entra immediatamente in partita, in men che non si dica il quadro si riempie di oggetti, gli elementi sullo sfondo si muovono in parallasse, nemici che affollano lo schermo e proiettili che volano in ogni direzione. Il primo quadro è di pura introduzione, quindi istruisce relativamente sull’uso dell’autofire, che consente di restare concentrati sui movimenti, mentre avere il controllo sul POD permette di impostare il nostro gioco in difesa, lasciandolo vicino a noi, o in attacco, lanciandolo avanti ed indietro per tutto lo schermo. In entrambi i casi quest’ultimo assorbirà i colpi nemici e, quando raggiungerà la sua massima carica, genera un charge beam in grado di infliggere danni anche al più coriaceo dei nemici. Immancabili infine power up, per aumentare la potenza di fuoco, boss da sconfiggere e checkpoint da conquistare per poter riprendere la partita nel punto più vicino possibile alla fine del livello.

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Entrance to trance

Benché il Dreamcast, in passato, abbia più volte dimostrato le sue qualità hardware facendo da base per capolavori come Shenmue, si resta ugualmente colpiti nel vedere muovere a schermo decine e decine di elementi senza il minimo rallentamento, in un tripudio di sprite dai colori accesi, che non si vedevano dall’epoca d’oro dei coin-op. Il caratteristico level-design, differente e particolare per ognuno dei sei livelli di gioco, non può non ricordare il mitico R-Type, uno degli shoot’em up a scorrimento orizzontale più famosi della storia, omaggiato da DUX stesso. Per finire, effetti sonori nella media, ma accompagnamento musicale d’eccezione, con una colonna sonora i cui pezzi suonano come un mix di techno, trance ed ambient.

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[signoff icon=”quote-circled”]Inutile nasconderlo, rispolverale il Dreamcast per giocare ad un gioco uscito nel 2014, riempie il cuore di gioia, anche se si tratta di un prodotto indie. Non fate l’errore di sottovalutarlo, perché dimostra di essere un buon sparatutto, di quelli che si vedevano un tempo. Non vi terrà compagnia per mesi, ma se amate il genere e ambite a leggere le vostre tre lettere sul tabellone dei punteggi, questo prodotto è senza dubbio la scelta giusta.[/signoff]

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