Face of Mankind – Recensione Face of Mankind

Era il 2004, quando un gruppo di ragazzi inglesi, riuniti nella “Duplex Systems”, rilasciò la versione beta di un progetto ambizioso; “Face of Mankind”. Tale progetto, però, nel corso degli anni, subì numerosi colpi. Nonostante la Community forte, il gioco andò incontro infatti ad un progressivo indebolimento a causa dei ripetuti attacchi da parte di cracker, downtime e bug vari a cui il team non seppe porre rimedio, tanto che, nel 2007, dopo l’ abbandono da parte del publisher, si giunse alla chiusura definitiva dei server.
 
Tale progetto è stato ora rilanciato, a grande richiesta dei fan, con un nuovo publisher ed una community più salda di prima. Il “Sandbox” sci-fi,  Face of Mankind torna quindi dopo 2 anni come Free2Play, ovviamente non senza problemi, ma sicuramente molto più stabile e con un team certamente più esperto.
 
 
Potere al popolo!
 
Per poter presentare meglio il tipo di gioco e il tipo di community che vi troverete di fronte, è necessario illustrare innanzitutto quella che forse è la principale caratteristica di Face of Mankind. Qualsiasi aspetto politico, economico e militare, può essere completamente ideato e gestito dai giocatori stessi: esso, come dice il titolo, non è altro che una simulazione dell’umanità terrestre in un futuro non ben determinato,in cui le varie fazioni si combattono per il dominio della terra e delle molteplici colonie.
 
L’assenza di paletti imposti dagli sviluppatori consente al capo di ogni fazione esistente, che è un essere umano, di scegliere liberamente quale politica o comportamento adottare nelle molteplici situazioni che la realtà virtuale del gioco può offrire. In conseguenza di ciò si sono costituite ed esistono ben otto fazioni, ciascuna con una sua  precisa identità, delle quali elenchiamo di seguito le principali caratteristiche:
  • DPI. Istituzione militare formata dai “LED”, cioè le forze di polizia, e gli “FDC”, ovvero l’esercito. I LED non hanno giurisdizione all’infuori dei domini del DPI e il loro compito è quello di mantenere l’ordine e arrestare i criminali e i pusher. Gli FDC attuano invece un gioco molto aggressivo e militare, nel quale hanno la possibilità di intervenire in qualsiasi pianeta, spesso in grandi gruppi.
     
  • Brotherhood of Shadow. Sono i “criminali”, il cui compito è produrre e spacciare droga.
     
  • Mercenaries. È senz’altro la fazione più caotica: i giocatori tendono ad attaccare più o meno ogni altra fazione, anche solo per creare del caos.
     
  • Eurocore. fazione militare ed economica molto ben organizzata, che tende per questo ad attaccare in maniera mirata e strategica.
     
  • Vortex. Sono soliti produrre beni da vendere nei mercati internazionali, con un’organizzazione tendente al militare.
     
  • CMG. Fazione strettamente mineraria, pacifica, dedita alla raccolta di minerali e alla produzione di beni, in tutti i pianeti del gioco.
     
  • Guardians of Mankind.  Il nome stesso ci suggerisce che si tratta  forse della più singolare tra tutte le fazioni presentate. Gli adepti sono molto ben organizzati, pacifici e, a causa del loro limitato numero, molto uniti. 
 
Se in generale si può dire che  le fazioni in un gioco non rivestono particolare importanza,  in FoM invece la situazione è del tutto diversa, perché le loro caratteristiche sono state dettate dai giocatori man mano che il gioco stesso si è sviluppato ed è proprio ciò che lo rende, in qualche modo, unico nel suo genere.
 
 
 
Niente Npc.
 
Essendo tutto gestito dai giocatori, non vi sono Npc, di conseguenza anche il PvE è limitato. E’ possibile farlo solamente sul pianeta “Necars Field”, nel quale, in posizioni casuali, appariranno vari tipi di forma aliena, rendendo cosi pericolosa l’esplorazione del pianeta. Ovviamente, oltre che aggiungere del contenuto tra una guerra ed un altra, ricompensano anche con Loot ed Esperienza.
 
Il PvP è invece parte centrale del gioco. Si può fare ovunque, senza limitazioni. Il sistema presenta una forma di partial looting, simile a quella presente in Shadowbane, per cui morendo, perderete tutti gli oggetti dell’inventario ma non il vostro equipaggiamento indossato. Il primo ad attaccare ottiene però dei Penality Points, che possono essere ridotti solo tramite una persistenza, più o meno lunga, nella prigione. Per tal motivo, se si hanno più di 5000 Penality Points (PP), è meglio non girare per le città controllate dai LED, in quanto può accadere di esser scannerizzati ed arrestati.

Guerra!

La guerra diventa cosi la componente principale (e la più divertente) del gioco, capace di smorzare la ripetività stessa del gioco.

Le guerre vengono fatte, a seconda della fazione, senza preavviso, o stabilite politicamente. Consistono nell’hacking di determinati nodi, disseminati in tutta la mappa. Convertendoli tutti alla propria fazione, si conquista il pianeta. Sono in genere attacchi massivi su un pianetà da parte di una fazione, per cercare di conquistarlo ed acquisire, così, potere economico, aumentando di conseguenza gli stipendi dei giocatori.

 
 
 
Chi sbaglia impara..  o forse no?
 
Il gioco, quanto a gameplay, si ripropone più o meno come quello del 2004, con la differenza fondamentale che questa volta il Team di sviluppo, facendo tesoro degli errori passati, ha capito l’importanza degli update e del forum. Gli  aggiornamenti quindi, anche di grande importanza, vengono frequentemente rilasciati e le richieste della Community vengono seguite con attenzione.  Se l’attività degli sviluppatori si manifesta in modo più che sufficiente, dobbiamo tuttavia notare che vi sono degli aspetti del gioco ancora deficitari.
 
Tra una guerra e l’ altra,  il gioco presenta dei lunghi tempi morti  e soffre infatti di una leggera mancanza di contenuti tendendo ad essere per questo motivo piuttosto ripetitivo. In tali momenti, oltre che con il PvE sopracitato, si può passare il tempo solo raccogliendo i materiali dalle stazioni minerarie, producendo munizioni e armi da vendere nel mercato, o svolgendo varie missioni, che vengono fornite dal sistema.
 
Le missioni vengono date automaticamente: se ne scelgono 3 dalla lista e dopo averle completate, questa si rinnova automaticamente e si guadagnano “punti fazione”, che poi verranno convertiti in Crediti, come un vero e proprio stipendio, a seconda della potenza economica della fazione. Queste missioni, sono diverse a seconda della fazione di appartenenza: vanno dal pattugliare, all’hackerare porte, al solo raccogliere risorse; diventa quindi un ciclo di Crafting-PvP perenne che può annoiare.
 
 

 
La grafica seppur piacevole, non fa urlare al miracolo. Le animazioni come l’azione per ricaricare l’arma, risultano spesso plastiche e non ben sincronizzate all’audio. Abbiamo quindi un comparto tecnico non eccellente, ma che comunque, non rovina il gioco. Va anche considerato la prima data di rilascio del titolo che ormai risale a 6 anni fa e sebbene vi sia stato un parziale restyling, non sarà certo l’aspetto estetico del gioco a convincervi a provarlo.
 
Le diverse ambientazioni, esattamente 13, sono ben caratterizzate e diversificate tra di loro; vanno dalle città, più “chiuse”, a spazi aperti, con fiumi e montagne. Però, a causa dell’assenza di una Mappa l’esplorazione diventa davvero stressante e si è costretti a conoscere bene l’ambiente. 
 
 
 
 
Il business model del gioco è davvero buono. È infatti un modello fondamentalmente Freemium con un account Premium ad abbonamento mensile. Se con il Premium ovviamente tutti gli aspetti del gioco sono accessibili, o anche migliorati (Inventario più spazioso), con l’account Free si presentano diverse limitazioni. Elenco di seguito quelle, a mio parere, più importanti:
 
  • Non si può possedere un appartamento, e quindi cambiare fazione.
     
  • Non si può salire oltre il Rank 4.
     
  • Non si possono comprare più di 10 Cloni di scorta. Attenzione, quando li avrete finiti, se non vi rifornite, il personaggio morirà definitivamente.
     
  • Non si possono vedere i giocatori della propria fazione sulla minimappa.
     
  • Non si può scegliere il punto d’arrivo su di una mappa.
 
Oltre ai suddetti limiti ve ne sono anche altri, meno influenti, ma, nell’ insieme si può dire che l’ account  “free” offre comunque la possibilità di giocare, senza essere troppo svantaggiati nei confronti di quello “ premium”.
 
 
 
 
In definitiva, Face of Mankind può essere un ottimo passatempo per tutti gli appassionati di sandbox anche se, per la sua struttura intrinseca, difficilmente potrà essere il vostro main game a tempo pieno. Alternarlo ad un altro gioco che ha tempistiche simili potrebbe essere un’ottima opzione per potervi veramente godere il gioco senza forzature dovute alla noia, che vi costringeranno a sorbirvi le parti più noiose del gioco.
 
Tecnica:
 
Ottimo il supporto degli sviluppatori, attivi nei forum e con frequenti aggiornamenti. Grafica nella media e sonoro non all’altezza del gioco.
 
Lore:
Sci-Fi abbastanza dettagliato anche se, essendo il gioco in mano ai giocatori, il Lore viene limitato.
Crescita:
 
Crescita del personaggio intesa solamente come “aumento di importanza nella fazione” cosi da poter ricoprire ruoli importanti. Per il resto non c’è una gran caratterizazione, e non esistono le statistiche. Tutto si basa sulla bravura e sulle armi.
 
Interazione:
 
Punto forte del gioco, pochi paletti dati dagli sviluppatori. Sfortunatamente questa libertà, in mano alle persone sbagliate, può rovinare il gioco. Per esempio, un LED, che arresta senza motivo.
 
Mondo:
 
Ogni fazione ha un carattere proprio, gli ambienti sono ben caratterizzati, e quando si muore bisogna comprare una scorta di “cloni”. Ciò  rende quindi la situazione più logica e realistica, rispetto a soluzioni del tutto improvvisate, quali un “miracolo” per cui si torna in vita”, o simili.
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