FIFA 14 – Recensione

È inutile negarlo: anche per quest’anno il brand targato Electronic Arts ha stravinto sulla concorrenza e quindi Pes si è per forza di cose dovuto accontentare nuovamente del secondo posto. Sulla current gen il titolo Ea ha dominato grazie a un’infinita quantità di contenuti, modalità, licenze e campionati ricostruiti alla perfezione. Il gameplay inoltre è rimasto quello ottimo di sempre che è stato ulteriormente migliorato grazie alle varie patch distribuite nel tempo. È arrivata poi la next gen e su Xbox One il gioco appare ancora più sfavillante grazie all’utilizzo dell’Ignite Engine alla presenza delle leggende esclusivamente per la versione della nuova console di casa Microsoft, con giocatori del calibro di Gullit, Zola o Weah che avranno statistiche impressionanti così come costi esorbitanti.

fifa 14 recensione
Non un semplice porting
In molti erano preoccupati del fatto che la versione new gen del titolo calcistico fosse un semplice porting da Ps3 o Xbox360 che introducesse poco o niente a quanto già visto. Le novità introdotte invece sono state molte. Potremo in primo luogo selezionare la modalità attraverso dei comodi menù composti da grandi tiles. Avremo a disposizione circa 33 campionati ufficiali con oltre 600 squadre completamente licenziate. Potremo come sempre divertirci con Calcio d’Inizio, Carriera, Stagioni e Ultimate Team e le varie opzioni multiplayer, anche se in questa versione per One non saremo più in grado di cimentarci in una coppa o un campionato senza prima intraprendere la Carriera, così come è scomparsa la possibilità di gestire le stanze per le amichevoli o le partite classificate. È stato tolto purtroppo anche l’editor di squadra partendo completamente da zero. Tramite Fifa Ultimate Team potremo però trasbordare tutti i nostri progressi compiuti nella current gen e trasbordarli direttamente nella new gen. L’offerta online consentirà la possibilità di sfidare avversari umani in sfide 11 contro 11, gare singole o campionati e in questo modo avremo di fronte un titolo praticamente infinito dal punto di vista della longevità.

Il nuovo calcio
Va da sé che il gameplay è pressoché identico a quanto visto nella old gen. Punto focale dell’esperienza sul campo saranno i cross che rappresentano una vera e propria incognita in ogni azione e potranno risultare come una pericolosa azione da gol ogni volta se sfruttati a dovere. L’equilibrio in questo frangente è stato garantito dall’abilità nei colpi di testa dei giocatori, resa più “umana” in questa edizione proprio per questa motivazione. Fin dalle prime battute poi i movimenti dei giocatori sono stati resi molto più fluidi così come l’intelligenza artificiale dei giocatori è stata aumentata all’insegna dell’estremo realismo. L’Ignite Engine poi brilla letteralmente di luce propria e il gioco appare graficamente spettacolare, quasi vi trovaste di fronte a un vero match televisivo della domenica o di coppa. I giocatori in campo poi si dimostrano molto più reattivi e attaccano e difendono tutti assieme dimostrando grande coesione. L’unico difetto di questo aspetto è un leggero sbilanciamento delle squadre che si esporranno a contropiedi fulminanti e per questo si giocherà molto spesso sul filo del fuorigioco. Ottime anche le sovrapposizioni sulle fasce e i tagli in diagonale della difesa. Anche la fisica è stata nettamente migliorata ed è evidente nei passaggi e nelle giocate su cui influiranno sia la potenza, la direzione e perfino la posizione di chi calcia e anche i cambi di velocità influiranno sul controllo di palla. Le collisioni sono molto più credibili e realistiche e i contrasti avranno realmente un’influenza sul possesso palla. 

Il motore dei miracoli
Il motore grafico, come già anticipato in precedenza, fa veri e propri miracoli. Ogni minimo dettaglio è stato curato, perfino il movimento delle magliette così come il sudore sui tessuti. I giocatori sono molto più definiti e il pubblico interamente in 3d sugli spalti ci fa immergere in un’atmosfera completamente nuova. Gli stadi e soprattutto il pubblico sono realmente il dodicesimo giocatore in campo, incitando la propria squadra con cori sempre nuovi oppure fischiando incessantemente qualora i propri beniamini non stiano dando il meglio di sé. Ottime anche le animazioni, compresi lanci lunghi o tiri di precisione, o i rimbalzi del pallone. Il passo in avanti insomma c’è stato, è reale ed è soprattutto evidente.

Fischietto in bocca
Uno dei problemi principali rimasti anche in questa incarnazione è rappresentato certamente dalla direzione di gara. Gli arbitri faranno ancora correre moltissimi falli fin troppo plateali anche se in effetti la giocabilità, senza troppe interruzioni, ne beneficerà sensibilmente. Grazie ai comandi vocali però potremo gestire i cambi, le tattiche e le varie telecamere in maniera molto agile e comoda. Non all’altezza anche la telecronaca affidata alla coppia Bergomi-Caressa, composta da poche frasi scontate che non hanno visto alcun tipo di restyling neanche in questa versione per One.

Concludendo
Fifa 14 è sicuramente un esempio di come un titolo di lancio di una console debba essere sviluppato. Le potenzialità della nuova piattaforma hanno garantito buoni margini di miglioramento che certamente rappresentano delle ottime basi per il gioco di calcio definitivo che verrà.
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