Fight Night Round 3 – Recensione Fight Night Round 3

 

“ALI’ BOMAYE! ALI’ BOMAYE!”

 

“Alì uccidilo!”Così urlava il pubblico di Kinshasa nel 1974 durante “The Rumbe in the Jungle”, il leggendario incontro tra Mohammed Alì e Gorge Foreman. Allo stesso modo questo capitolo della serie Fight Night, giunto oramai al 3° episodio, si ripropone di creare le stesse emozioni che hanno scandito gli epici incontri tra i più grandi atleti della nobile arte.

Electronic Arts dopo aver perso il proprio predominio nel campo delle simulazioni calcistiche ai danni di Konami (oramai ben presente persino sul mercato PC) e della serie PES,  non fa altro che consolidare la propria supremazia su questo genere oramai desueto, affinando l’esperienza assimilata attraverso i due titoli precedenti.

Le modalità di gioco vanno dalla partita veloce che ci catapulterà subito nel vivo dell’azione sul ring, dandoci la possibilità di utilizzare un innumerevole numero di leggende (Mohammed Alì, Joe Frazier, Sugar Ray Robinson, Marvin Hagler e molti altri) e pugili tuttora in attività, come Manny Pacquiao, Arturo Gatti o Ricky Hatton; un’altra modalità di gioco è quella ESPN Classic, capace di farci rivivere in prima persona le sfide più importanti della storia del pugilato; infine c’è da sottolineare la possibilità di giocare in multiplayer, sia sulla stessa console che online, tramite un servizio a pagamento su PS2.

Il cuore pulsante del gioco è rappresentato però dalla classica modalità Carriera, dove attraverso un editor ben congegnato (anche se ben distante dai livelli di caratterizzazione offerti dalla serie Smackdown VS Raw) potrete creare il vostro pugile da zero, dalla categoria di peso all’aspetto fisico, fino allo stile di combattimento, oppure utilizzare un personaggio preesistente nel gioco e ripercorrerne la carriera sportiva. Il nostro beniamino partirà da dilettante combattendo i suoi primi incontri in squallide palestre dove l’odore del sudore e del sacrificio la fanno da padrone, fino a giungere ai grandi palazzi dello sport come lo Staples Center di Los Angeles o il Madison Square Garden nella grande mela. Attraverso ogni vittoria guadagnerete del denaro, spendibile nell’acquisto di vari item (guantoni, pantaloncini, stivali, paradenti etc etc) che miglioreranno le caratteristiche del vostro pugile, migliorabili inoltre prima di ogni match grazie ad un apposito sistema di allenamento (manuale o automatico) che farà progredire il vostro protagonista fino a farlo diventare un vero e proprio Mike Tyson dei nostri giorni.

 

 

“FLOAT LIKE A BUTTERFLY, STING LIKE A BEE. YOUR HANDS CAN’T HIT WHAT YOUR EYES CAN’T SEE” (Mohammed Alì)

 

EA ha creato un sistema di gioco estremamente preciso ed intuitivo, capace di ricreare al meglio un incontro di pugilato, e ad una simulazione sportiva non potremmo chiedere di meglio.

Come i precedenti episodi della serie, anche questo capitolo utilizza l’innovativo sistema di controllo denominato “total punch control”, concepito sull’utilizzo delle due leve analogiche e dei tasti dorsali del joypad; lo stick di sinistra è adibito al movimento del pugile sul ring e alla torsione del busto per schivare i colpi avversari, mentre quello di destra è utilizzato per colpire (jab, ganci e montanti vengono infatti eseguiti attraverso diverse inclinazioni e rotazioni della leva analogica) e parare i colpi avversari.

Gli altri pulsanti verranno invece utilizzati marginalmente, per un colpo speciale (selezionabile nel menù dove acquisterete i vari item), per legare con l’avversario nei maggiori momenti di difficoltà dell’incontro, per irriderlo, oppure per colpirlo illegalmente con una testata/gomitata (furbata utilizzabile un numero limitato di volte se non si vuole incorrere in una sicura squalifica).

L’incontro di Boxe è ricreato al meglio, non è consigliabile buttarsi avanti a testa bassa e sperare di stordire l’avversario a suon di legnate, ma occorrerà tener conto della barra di stamina (dove viene indicato il numero di colpi che potete ancora ricevere) e quella denominata Heart, che indica la potenza dei vostri colpi e si esaurirà man mano che colpirete il vostro avversario. In altre parole il gioco è molto strategico, dimenticatevi il solito picchia picchia, ma preparatevi a dover imparare contromosse, schivate e parate, e a scatenare serie di colpi da diverse angolazioni, alternate a colpi singoli di straordinaria potenza.

Venendo ora ai dati tecnici del gioco possiamo sicuramente affermare che la realizzzazione grafica è ottima, i modelli poligonali sono stati ricreati in modo ottinale (persino le donnine discinte che passano con il cartello per annunciare il prossimo round sono molto ben curate, facendo la gioia dei più allupati videogiocatori), i due contendenti sul ring vengono inoltre perfettamente animati attraverso l’utilizzo del motion capture, ed ogni leggenda ha il suo caratteristico incedere (dallo stile “danza come una farfalla pungi come un ape” di Alì, alla tipica carica a testa bassa di “Smokin” Joe Frazier), anche se è innegabile che i grafici di EA abbiano svolto quasi tutto il lavoro sulla realizzazzione puntigliosa di ciò che accade sul quadrato e sui due pugili, curando ben poco le arene e il pubblico a bordo ring.

Il titolo è inoltre estremamente giocabile, l’utilizzo del total punch control è oltre che originale estremamente funzionale e intuitivo, non dovranno trascorrere molti match prima che troverete lo stile di combattimento a voi più congeniale. La sfida rappresentata dalla modalità carriera è però un po’ troppo monotona e a mio avviso ripetitiva, e non rappresenta una sfida troppo duratura.

La qualità audio è buona, gli effetti sonori, il rumore dei guantoni che vanno a segno e lo sforzo dei combattenti sul ring è stato ricreato in maniera ottimale, purtroppo però la colonna sonora del gioco anche se azzeccata (composta per lo più da musiche rap) è piuttosto ridotta e ripetitiva.

 

 

Tirando le somme…

 

Electronic Arts è sicuramente riuscita a ricreare un eccellente simulazione pugilistica, attraverso un ottimo gameplay e un gran numero di licenze che hanno portato su questo titolo molte leggende del quadrato.

Il titolo però non è esente da piccoli difetti, il limitato numero di modalità non fa certo aumentare la longevità di questa simulazione, e il peso viene a coricarsi totalmente nella modalità carriera, che purtroppo sembra non avere le spalle abbastanza robuste.

L’altra piccola pecca è la realizzazzione grafica delle arene, l’atmosfera infatti non cambierà poi in  modo così radicale se il nostro beniamino combatterà al Madison Square Garden o in una piccola palestra di periferia, e forse in questo senso si sarebbe potto fare qualcosa di più.

Tuttavia ciò che viene riprodotto sul ring è stato realizzato nel migliore dei modi, e di questi tempi, dove non solo le simulazioni pugilistiche, ma la Boxe stessa pare essere leggermente in crisi, questo 3° round della serie Fught Night è una vera e propria manna dal cielo.

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