Final Fantasy XI – Recensione Final Fantasy XI

Un nuovo mondo online.

Final Fantasy Xi è il primo capitolo della nota saga di JRPG ad essere giocabile online; sviluppato inizialmente da Squaresoft e ora nelle mani di SquarEnix, il gioco ha visto luce nel 2002, anno in cui fu distribuita sia la versione PC, che quella per PS2. Per il rilascio europeo tuttavia si dovette attendere quasi due anni, quando, nel 2004, uscì insieme a due espansioni: Rise of the Zilart e Chains of Promathia. Oltre alle edizioni PS2 e PC, nel 2006 FFXI è disponibile anche su XboX360, in concomitanza con l’uscita dell’espansione Treasure of Aht Urhgan: tuttavia, la maggioranza dei giocatori attualmente continua a prediligere la piattaforma PC. Come buona parte dei MMORPG, FFXI è a pagamento mensile: oltre alla spesa di acquisto del gioco, l’acquirente dovrà versare 10€ per ogni account ogni mese e 1€ per ogni personaggio aggiuntivo: da segnalare la recente intenzione di SE di aumentare il canone a 15€, anche se tuttora non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali a riguardo. Visto il grande numero di giocatori, esistono diversi server su cui iniziare la propria avventura: la scelta è a discrezione del giocatore, specie dall’aprile 2007, momento in cui le WP (World Pass, password necessarie in passato per accedere ad un server) sono state abolite dalla casa produttrice; è bene considerare, per i giocatori italiani, che i server Ragnarok e Fairy sono i più consigliati, in quanto la presenza di propri connazionali è più alta e l’ambientamento iniziale sarà più piacevole. I requisiti minimi per giocare sono un Pentium classe III a 800mhz, da 128Mb di RAM e una scheda grafica con almeno 32Mb di memoria.

Un complesso sistema di gioco.

Il sistema di gioco di FFXI si discosta su molti punti rispetto a quello dei precedenti FF offline. In primis bisogna segnalare l’abbandono degli incontri casuali: i mostri sono ora visibili anche durante la fase esplorativa, inoltre vi possono attaccare in base a diversi fattori: tramite il meccanismo del cosidetto "aggro" (il personaggio potrà essere attaccato a seconda del livello e del modo in cui i mostri recepiscono la sua presenza), "aggro a suono"( regolato dai rumori emessi del personaggio) "aggro a vista", "aggro a magia"( il mostro vi attacca quando castate una spell). Tale inconveniente è comunque prevenibile dall’uso di oggetti che vi renderanno immuni a questi aggro. Si potrà scegliere fra la visuale in prima o in terza persona. Le zone in cui il giocatore si ritroverà alle prese coi mostri sono molto estese e proprio per questo è necessario acquistare le mappe, che sono vendute da diversi NPC (giocatori comandati dal PC, che vi assegneranno missioni e compiti vari) oppure da diverse quest. Proprio i gil, la moneta di Vana’diel rappresentano l’unica salda risorsa per ogni giocatore,  tramite i quali potrà comprare equipaggiamento e scroll di magie adatte al proprio livello: l’acquisto e la vendita di beni è regolata dall’Auction House, un "mercatino" difficilmente definibile come tale, in quanto circolano milioni e milioni di gil ogni giorno, creando una vera e propria economia. Il giocatore, una volta entrato su Vana’diel, avrà la possibilità di scegliere fra 5 diverse razze (Hume, Galka, Elvaan, Mithra, Tarutaru) e 3 diverse nazioni (San d’Oria, Bastok, Windurst): ogni razza ha i propri pro e contro nella scelta e nello sviluppo del "job", il cui sistema attinge le proprie radici in FFV: inizialmente in job disponibili saranno solamente 6: Warrior, Monk, Thief, White Mage, Red Mage, Black Mage. Tuttavia, una volta arrivati a livello 30 saranno disponibili nuovi job detti advanced: Bard, Beastmaster, Blue Mage, Corsair, Dark Knight, Dragoon, Ninja, Paladin, Puppetmaster, Ranger, Samurai e Summoner.

Il party.

Il meccanismo attorno al quale ruota lo sviluppo e il potenziamento del proprio personaggio è quello del party: dopo una breve fase (Lv1 -> 10), il giocatore sarà costretto, salvo casi particolari con alcuni job, a cercare un party per fare punti esperienza, il quale dovrà essere costituito da 6 membri per poter avere una formazione accettabile: proprio trovare un party è spesso dispendioso e stancante, anche se missioni e quest costituiscono un’alternativa allettante. Come detto in precedenza, i party devono essere bilanciati e ognuno deve svolgere il suo ruolo al meglio affinchè il sistema funzioni; i principali ruoli sono:

  • Tank -> colui che subisce i danni al posto dei propri compagni, questo ruolo è occupato solitamente dal Paladin o dal Ninja
  • Healer -> il curatore: si deve occupare degli HP dei propri compagni ed evitare che essi periscano in battaglia; White Mage, Summoner e Red Mage sono i più utilizzati.
  • DD -> i Damage dealer, i players che causano pesanti danni al mob; ne fanno parte i meleè come Monk, Samurai e Dark Knight, oltre che i nuker come Black Mage.
  • Supporto -> Jobs che hanno il compito di attivare status positivi/negativi durante la battaglia (Buff/Debuff); Red Mage, Bard e Corsair i più indicati.

Nel meccanismo del party si inserisce il sistema dell’hate, l’odio che il mostro prova nei confronti di un giocatore: i tank hanno il ruolo di mantenere l’hate costantemente su di loro, evitando che ricada sugli altri membri; infatti, causando ingenti danni o utilizzando magie troppo spesso, il mostro cambierà bersaglio e sarà necessario richiamarlo al tank tramite apposite abilità (quali Provoke, ad esempio).
Interessante inoltre il sistema del subjob, ispirato a quello di FFV: questa opzione, attivabile tramite una quest a livello 18, permetterà al giocatore di creare innumerevoli combinazioni, ovviamente mantenendo un filo logico coerente negli abbinamenti: i jobs mage difficilmente si abbineranno a dei meleè e viceversa.

Una storia infinita.

La trama di FFXI nonostante possa passare in certi tratti in secondo piano per lasciare spazio allo sviluppo del personaggio, risulta essere una delle migliori di tutta la saga di FF: al principio della vicenda la trama sarà esclusiva per la nazione scelta, per poi riallacciarsi con quella delle altre città in determinati punti. Il ritorno dello Shadow Lord, un’entità malvagia, è imminente e deve essere fermato se si vuole prevenire l’avvento del male su Vana’diel. Le missioni risultano essere una delle parti più interessanti nonchè divertenti di tutto FFXI, in quanto in molti casi sarà necessario formare un party per poter completarle, rendendo al massimo lo spirito di avventura e esplorazione che da sempre costituisce la base di FF. Trama pressochè infinita, perchè oltre le missioni che riceverete dalla propria nazione, sono disponibili, tramite le apposite espansioni, le missioni di Rise Of The Zilart, Chain of Promathia e Treasure of Aht Urghan: tutte queste richiedono molto tempo per essere completate e a volte necessitano di portare ad un determinato livello un job che è indispensabile per la riuscita della missione, nonchè una discreta quantità di gil. Fra le altre modalità di gioco disponibili, particolare successo ha riscosso il Besieged, ossia la difesa della propria nazione da attacchi di orde di nemici: da sottolineare come in FFXI il pvp, a differenza di altri MMORPG come WoW, sia una modalità assolutamente subordinata e che non costituisca un evento di grande rilevanza. Oltre a Besieged, si aggiunge Assault, un gruppo di missioni il cui scopo è guidare un party nell’attacco a determinate zone nemiche per conquistarle e favorire la propria nazione.

Grafica datata e colossali paesaggi.

La grafica rimane senza dubbio il punto più basso dell’intero gioco: il fatto che il gioco risalga al 2002 fa sì che nuovi MMORPG possano sembrare di primo acchito ben più interessanti per design e animazioni. Nonostante ciò, questa lacuna è compensata dall’immensità e dalla bellezza dei paesaggi e dei dungeon che il giocatore incontrerà lungo il suo cammino; in particolare le aree introdotte dalla nuova espansione fondono il tipico clima medievale con quello orientale, grazie ad ambienti suggestivi quali Arrapago Reef, Wajaom Woodlands e Bhaflau Tickets e alla colonna sonora che rende ogni viaggio carico di una forma incomparabile di mistero e ignoto che aleggia intorno al personaggio. Ricorrente problema che rompe il clima fantasy di Vana’diel è il lag che spesso costituisce un ostacolo insormontabile per la maggior parte dei giocatori: afflussi di players in una determinata zona o una connessione non particolarmente veloce posso rendere alcune sequenze di gioco sgradevoli e snervanti.

Solo un gioco?

Come la maggior parte dei MMORPG anche Final Fantasy XI risulta avere molta influenza nei confronti dei giocatori: in molti casi infatti la longevità del gioco, praticamente infinita, rende il prodotto SE molto più simile ad un lavoro che ad un vero e proprio videogioco. Specie una volta raggiunti particolari traguardi, come ad esempio l’accesso a determinati dungeon, si potrà entrare in particolari Linkshell, dette HNMLS (High Notorius Monster Linkshell) dove le persone si ritroverrano a determinati orari per tentare di uccidere dei boss. Il fatto di dover condizionare la propria vita reale per poter fare eventi all’interno di un gioco può far capire quanto l’influenza di FFXI possa essere forte su un giocatore. A differenze degli altri giochi online invece, il mondo di Vana’diel si distingue per il fatto che sono necessari costanza e tempo per ottenere risultati: nulla è immediato col gioco SE e la pazienza è l’unico requisito per diventare giocatori di Final Fantasy XI.

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