IL-2 Sturmovik – Recensione IL-2 Sturmovik
L’originalità come fattore determinante
La saga di IL-2, che col tempo ha saputo dominare nel suo campo sconfiggendo il popolare Combat Flight Simulator di Windows, inizia con un titolo semplice che prova ad offrire ai giocatori qualcosa che gli altri titoli hanno sempre ignorato: la possibilità di prendere parte agli scontri che hanno interessato il fronte orientale europeo nel corso della Seconda Guerra Mondiale. In un mondo in cui praticamente tutti i simulatori di volo ambientati nel corso della SGM si limitano quasi esclusivamente agli scontri tra angloamericani e tedeschi (e, in minor parte, tra americani e giapponesi), un gioco che si occupa della guerra tra russi e tedeschi non può che essere accolto con moltissimo interesse: il primo fattore che determina il successo di IL-2 è proprio la capacità di attirare l’attenzione proponendo scenari che gli altri giochi non hanno osato trattare.
Due IL-2 Shturmovik si preparano al decollo durante il filmato introduttivo.
La scelta del nome non è casuale: l’IL-2 Shturmovik (reso in Sturmovik nel titolo, senza conservare la pronuncia corretta) è stato un aereo di punta per le forze aeree russe nel corso della "Grande Guerra Patriottica" contro i tedeschi: classificandosi tra i più prodotti in assoluto e con il più alto numero di vittorie sui carri armati di ogni altro aereo, l’IL-2 era talmente indispensabile per i russi da giustificare appieno titolo la scelta del nome del gioco.
La Grande Guerra Patriottica ha inizio
Oltre alle missioni singole, alla modalità multiplayer e ad un editor di missioni, il gioco basa il suo spessore su ben tre campagne principali. Si può combattere per i russi come pilota da caccia o da bombardiere e per i tedeschi come pilota da caccia: le tre campagne provano a ripercorrere le vicende più salienti della guerra che ha interessato il fronte orientale provando a garantire una certa immersione. C’è da chiedersi come mai non è possibile prendere i comandi dei bombardieri in picchiata tedeschi Ju-87 Stuka, bilanciando almeno in parte la preponderanza del ruolo che viene giocato dai russi in questo titolo; a prima vista sembra una scelta comprensibile, ma non nasconde l’intenzione di spostare l’ago della bilancia verso i "rossi".
Bf-109 tedesco contro P-39 russi di fabbricazione americana in uno scontro che risulta essere abbastanza difficile per i nazisti della Luftwaffe. Situazioni del genere erano praticamente improponibili nel corso della guerra.
Questa tendenza si nota anche in diversi altri aspetti del gioco: è storicamente noto che i russi erano poco abili in combattimento e puntavano di più sulla superiorità numerica. Ebbene, il gioco bilancia le due parti. Scelta obbligata per favorire la giocabilità? Possibile, ma questo non impedisce ad un osservatore molto attento di notare questa imperfezione.
Molto interessanti sono le voci in Russo ed in Tedesco (con sottotitoli in inglese), che rendono più realistica l’azione. Queste voci mancano nei briefing, che risultano molto scarni (testi in inglese con diversi errori ed una semplice mappa che mostra rotte ed obiettivi), ma sono molto presenti nel corso delle missioni e rendono viva l’azione. Si tratta di voci standard che non hanno nulla di specifico, ma riescono comunque a dare un certo impulso all’originalità di IL-2; a lungo andare le voci diventano ripetitive, conseguenza che risulta molto prevedibile. Questa pecca viene largamente compensata dall’importanza che i programmatori hanno dato alle unità di terra, che vantano un’IA ed un livello di dettaglio decisamente incoraggianti per un titolo del genere; si sa, la guerra nel fronte orientale è stata un teatro di dura prova per le unità terrestri (carri armati in primis), e questo titolo riesce a dare molta importanza a tutto quello che accade sulla superficie. Anche le unità navali vantano una certa importanza, sebbene la loro presenza sia praticamente limitata alla sola Crimea: per poter ammirare queste e tante altre unità, i programmatori hanno sviluppato un database semplice ed intuitivo che fornisce molte informazioni (anche storiche) su tutte le unità aeree, navali e di terra presenti nel gioco. Il database è talmente ricco di informazioni da poter impegnare il giocatore in lunghi ed interessanti approfondimenti sullo sviluppo delle varie tipologie di armi da guerra.
Prendere… la… mira…
Nessuna immagine e forse nessun video potrebbe far capire a chi li guarda quanto sia difficile mirare in IL-2. Imparare a mirare decentemente in IL-2 è forse la difficoltà più grande per chi si avvicina al titolo, indipendentemente dalla sua esperienza con titoli che appartengono allo stesso genere.
Un Bf-109 tedesco viene ripetutamente colpito da un La-5 russo (già danneggiato) e precipita lasciando una scia di fumo nero. I traccianti grigi dei proiettili aiutano tantissimo a mirare meglio in un gioco che rende gli abbattimenti più difficili del solito.
Difficile dire se si tratta di un difetto o meno: è molto realistico, rende l’azione più concentrata e scongiura il pericolo di cadere negli eccessi visti in altri giochi, nei quali basta avere un avversario nel mirino per considerarlo già abbattuto. Il tiro a deflessione (che consiste nello sparare davanti ad un velivolo, in virata facendo in modi che i proiettili possano colpirlo in un determinato momento) è diventato anch’esso molto difficile, e serve molta esperienza per poter abbattere i nemici a distanza ed in virata più o meno evidente. A tutto questo si aggiungono varie acrobazie dei nemici, come i barrel roll, che rendono ancora più difficile colpirli; non è esagerato affermare che, una volta appresa l’arte di colpire i bersagli nemici in questo gioco, ci si può considerare dei tiratori provetti.
Non ancora al top, ma raccomandabile
Anche se interessante e degno dell’attenzione dei fan del genere, questo primo titolo della saga IL-2 è ancora lontano dal livello di eccellenza che hanno raggiunto i suoi successori. Inferiore a Combat Flight Simulator 3 sotto diversi punti di vista, IL-2 punta tutto sulla sua originalità e merita l’acquisto di chi lo vuole aggiungere ad una collezione ben fornita. Essendo le varie espansioni del primo IL-2 dei titoli separati (standalone) per volere del team di sviluppo, l’acquisto del primo gioco della serie non è necessario.
Il Macchi MC-202 Folgore, l’unico aereo italiano del gioco, visualizzabile nel database tra le unità tedesche. Si tratta di uno dei tanti velivoli non pilotabili del gioco che avrebbero meritato molto di più. Da notare, anche se parzialmente coperta, l’opzione "View Text" (in basso a destra) che permette di visualizzare i dati tecnici e storici del velivolo in questione.
Una maggiore attenzione da parte dei programmatori avrebbe aumentato sensibilmente la qualità del titolo, i cui testi in inglese presentano con una certa frequenza strani errori di grammatica. Aumentando anche il numero di aerei pilotabili e scenari, il gioco sarebbe stato un serio pericolo per Combat Flight Simulator.