In Rays of the Light – Recensione

Recensito su Xbox Series X

Il panorama dei walking simulator, genere che si avvicina alle avventure grafiche sia per l’impronta narrativa che per la presenza di rompicapo, si arricchisce con il rilascio di In Rays of the Light, remake del titolo del 2012 The Light, realizzato da Sergey Noskov. Lo sviluppatore russo è senza dubbio un esempio cristallino di studio indipendente, dal momento che i crediti del suo lavoro si limitano a due nomi soltanto: il suo e quello del compositore Dmitry Nikolaev.

In Rays of the Light, noto su PC semplicemente come The Light Remake, giunge dunque anche su Xbox Series X, a distanza di alcuni mesi dal rilascio sulle altre piattaforme. Il titolo saprà sfruttare a dovere le peculiarità della console di casa Microsoft?

Partiamo subito col rispondere a questo dubbio: In Rays of the Light non è al momento in grado di sfruttare appieno le caratteristiche tecniche di Xbox Series X sia a livello puramente grafico sia per le funzionalità avanzate quali Auto HDR e Quick Resume.

Sulla prima componente possiamo tranquillamente metterci una pietra sopra perché la sorgente del titolo non permette grandi sconvolgimenti tecnici mentre per le altre due dovremmo probabilmente attendere qualche tempo affinché vengano integrate. Quella del Quick Resume rimane però una mancanza che si fa sentire maggiormente in ragione di un titolo che non prevede salvataggi manuali per favorire invece un sistema di scarni checkpoint.

In rays of the Light - recensione

Siamo di fronte a un walking simulator che, come di consueto, focalizza l’esperienza di gioco sulla componente esplorativa e narrativa. Ecco perché risvegliarsi in un edificio fatiscente, apparentemente una scuola o un’università, senza ricordi o indizi sul motivo della nostra presenza è un incipit assolutamente intrigante: starà al giocatore ricostruire i retroscena e comprendere ciò che vi è accaduto tra riflessioni filosofiche e morali.

L’unico elemento chiaro fin da subito è che il presente è caratterizzato da una società andata in rovina, come si evince anche dal breve filmato introduttivo, ma le ragioni che hanno portato al suo sfacelo potranno essere chiarite solo addentrandosi negli edifici abbandonati e recuperando diari e documenti vari. La narrazione muove quindi i suoi primi passi in maniera interessante, grazie alla curiosità che sfocia da un incipit di questo tipo, ma la mancanza di personaggi (lo stesso protagonista è sostanzialmente un anonimo alter ego, ndr) e maggiore background narrativo se da un alto aumentano la curiosità, dall’altro rischiano di far perdere buona parte dell’immedesimazione ed empatia che titoli di questa tipologia richiederebbero.

In rays of the Light - recensione

La narrazione e l’esplorazione non sono gli unici elementi su cui si vuole reggere la struttura di In Rays of the Light: vi sono infatti alcuni enigmi da risolvere per poter aprire nuove vie e progredire nella breve ma intensa esperienza di gioco. Il titolo di Sergey Noskov è infatti completabile in circa 1 o al massimo 2 ore di gioco, a seconda dell’esperienza del giocatore con questa branca delle avventure grafiche, ma gli enigmi in questo caso non faranno aumentare la longevità in maniera sostanziale.

La maggior parte di essi infatti verterà sul recupero di un oggetto chiave tramite esplorazione, mentre i pochi enigmi più “complessi” si dimostreranno per lo più poco chiari, accompagnati da indizi nebulosi, e faranno cadere ben presto il giocatore nel backtracking sfrenato alla ricerca di qualche dettaglio trascurato in precedenza. È chiaro come In Rays of the Light basi tutta la sua esperienza di gioco sull’esplorazione e la narrazione grazie ai brevi intermezzi e ai pochi documenti recuperabili aggirandosi per le strutture in abbandono, ma il gameplay risente davvero della mancanza di una maggiore varietà di oggetti interagibili, documenti e rompicapo più intriganti.

In rays of the Light - recensione

Graficamente il lavoro svolto da Sergey Noskov con Unity (lo stesso motore grafico utilizzato per l’originale The Light) risulta tutto sommato gradevole, seppur ben lontano dalle produzioni destinate alla nuova generazione di console e PC.

Tuttavia il resto del comparto tecnico si dimostra limitato e limitante soprattutto a causa di un input lag marcato che, anche volendo sfruttare appieno la potenza della console Microsoft, non riuscirebbe a trovare giovamento in un maggiore framerate. Ecco allora che guardarsi intorno risulterà ostico e scomodo, così come il poter interagire con i pochi oggetti e strutture predisposte, rendendo la giocabilità limitata e a tratti frustrante. A salvare il salvabile ci pensa però l’altro settore tecnico per antonomasia: infatti il comparto audio si dimostra discreto e arricchito dalla colonna sonora composta da Nikolaev, i cui pochi brani sono in grado di restituire un senso di malinconia che ben si sposa con la generale atmosfera di gioco.

In rays of the Light - recensione


In Rays of the Light è un walking simulator indie per antonomasia e seppur sia lodevole il messaggio che Noskov ha voluto far trasparire, grazie alla sua narrazione ispirata, risulta davvero poco appetibile a livello di gameplay. Senza dubbio alcune interazioni aggiuntive, unitamente a dei rompicapo più ispirati, avrebbero reso l’esperienza di gioco più longeva nonché più variegata. Mentre sul fronte della narrazione, se da un lato la sete di conoscenza ci porterà a momenti di riflessione e introspezione, dall’altro con l’anonimato del suo protagonista si rischierà ben presto di perdere quell’empatia e quell’immedesimazione che rendono unici titoli di questa tipologia. Sul versante tecnico assistiamo a un buon utilizzo di unity mentre i comandi di gioco risultano davvero poco rifiniti e afflitti da un fastidioso input lag. Fortunatamente sul fronte dell’audio si assiste a un lavoro apprezzabile e che riesce, in parte, a mitigare i difetti tecnici. Tra alti e bassi, in definitiva In Rays of the Light è il classico titolo indipendente che si presenta con buone premesse ma si perde per strada, risultando un prodotto poco consono a soddisfare il palato dei giocatori più esigenti.

5.5

Pro

  • Trama ispirata...
  • Buone atmosfere

Contro

  • ...ma nonostante il messaggio, non genera grande empatia
  • Input lag e comandi poco rifiniti
  • Alcuni enigmi risultano poco coerenti
  • Esperienza di gioco troppo breve
Vai alla scheda di In Rays of the Light
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