L.A. Noire – Recensione L.A. Noire

Capita troppo spesso che le case di sviluppo di maggior successo rischino di sedersi sugli allori, limitandosi a sfornare nuovi episodi – per non parlare delle tonnellate di spin-off, reboot e remake – dei loro brand di maggior successo. Fortunatamente per noi ci sono sviluppatori che ancora amano osare: è il caso di Rockstar, che con L.A. Noire ci propone una fusione tra la conosciuta formula di GTA e le riflessioni investigative più tipiche delle avventure grafiche. Il risultato è un mix godibile di azione e colpi di scena, il tutto impregnato dello stile noire tipico degli anni ’40.

Una carriera nella polizia

Le missioni che affronteremo in L.A. Noire sono idealmente suddivise in quattro grandi gruppi: Traffico, Omicidi, Narcotici e Incendi Dolosi. I vari gruppi di casi ci saranno assegnati sulla base dei progressi del nostro personaggio, Cole Phelps, che passerà dall’essere un semplice poliziotto di strada a vero e proprio investigatore. Ad ogni promozione lavoreremo con un diverso partner, il cui ruolo sarà tutt’altro che quello di spalla del protagonista: una maniacale cura nel character design ci regalerà infatti dei personaggi incredibilmente realistici in grado di bucare lo schermo. Il tutto, naturalmente, nel rispetto di uno stile noire che permea tanto la realizzazione grafica quanto lo storytelling di L.A. Noire.

I 21 casi del gioco – ai quali si aggiungono i DLC di prossimo rilascio già annunciati proprio mentre scriviamo – sono caratterizzati da una trama avvincente che mira sicuramente alla varietà. Non pensate però di trovarvi a dover risolvere solamente casi totalmente scollegati l’uno dall’altro: i ragazzi di Rockstar Games sono comunque stati in grado di legare a doppio filo la narrazione degli eventi e le avventure di Phelps, creando un’avvincente sottotrama composta da notizie di giornale e da una serie di flashback tra un caso e l’altro. Questa narrazione secondaria, che farà luce sul passato del protagonista, si dipanerà lungo tutta la sua carriera investigativa, fungendo appunto da collante tra le varie situazioni che affronteremo.


Da semplice poliziotto di strada ad investigatore, Phelps affronterà molti casi diversi


Interrogatorio

La principale novità di L.A. Noire, rispetto al classico sistema alla Grand Theft Auto, risiede nella presenza di situazioni con più riflessione e meno azione. In particolare, saranno gli interrogatori a farla da padrone: una volta giunti sul luogo del crimine, infatti, sarà necessario raccogliere le prove presenti prima che vengano contaminate e, in un secondo momento, interrogare tutti i possibili testimoni. Le prove raccolte verranno elencate all’interno di un preziosissimo block-notes – il miglior amico di ogni investigatore – e ci serviranno per condurre gli interrogatori: durante queste sessioni di gioco Phelps porrà delle domande agli indiziati, mentre noi saremo chiamati a decidere se le loro risposte corrisponderanno o meno a verità, portando come motivazione della risposta le prove raccolte. Sarà anche possibile non sbilanciarsi troppo e rimanere dubbiosi a una dichiarazione degli interrogati, ma anche questa strada non sarà facile: ad ogni domanda esiste infatti una sola risposta corretta, e sbagliare significa comunque vedere il colloquio concluso prima del tempo (e quindi ricevere meno informazioni per la risoluzione del caso), se non addirittura l’essere costretti a giocare nuovamente da capo il capitolo, in quanto in alcuni casi sarà addirittura impossibile proseguire se l’interrogatorio non sarà condotto in modo corretto.

Il titolo comunque è strutturato per aiutare anche il giocatore poco attento, che magari non ha raccolto parte delle prove: durante gli interrogatori, infatti, il volto dei nostri interlocutori tradirà le loro emozioni, permettendoci di capire meglio se stanno cercando di mentire. Portando a termine con successo i vari casi e raccogliendo gli oggetti collezionabili sparsi per la città, inoltre, Pehlps guadagnerà degli speciali "punti intuito", da spendere durante gli interrogatori per sapere senza ombra di dubbio se gli indiziati staranno dicendo o meno la verità. Nonostante questo aiuto, comunque, dopo le prime fasi di riscaldamento la difficoltà del gioco rimane abbastanza elevata, promettendo una soddisfacente dose di sfida anche ai giocatori che sperano in un’esperienza più realistica e più simile ai vecchi film polizieschi.

Non fatevi ingannare dal nostro porre l’accento sugli interrogatori, comunque: come dicevamo poc’anzi il punto di forza di L.A Noire è proprio il suo saper proporre le situazioni più varie ed articolate possibili, tenendo sempre alto il ritmo e l’attenzione del giocatore. Tra un interrogatorio e l’altro, in base al caso a cui state lavorando, potreste ritrovarvi coinvolti in improvvisi inseguimenti (a piedi o in auto), sparatorie o scazzottate molto cinematografiche: ammettiamo che alcune di queste sessioni di gioco sono più ispirate di altre, ma nel complesso l’intera esperienza di L.A. Noire beneficia moltissimo del cambio di ritmo garantito dalla molteplicità delle situazioni proposte, cosa senz’altro gradita ai giocatori che tendono ad annoiarsi velocemente con i titoli troppo ricchi di enigmi.


Gli interrogatori sono una parte molto importante (e divertente) di L.A. Noire


CSI Noire

A livello di gameplay, la ricerca e l’analisi degli indizi si può in un certo senso ricordare l’interattività recentemente vista in titoli come Heavy Rain: quando Phelps si troverà nei pressi di un oggetto interattivo saremo avvisati da una leggera vibrazione del controller. Alla pressione del tasto azione seguirà una differente azione del protagonista, sulla base dell’oggetto che questi dovrà esaminare. Una volta concentrato lo sguardo sull’oggetto, con lo stick analogico sarà possibile spostare il punto di vista per cogliere così ogni possibile dettaglio. Raccogliendo una pistola, ad esempio, sarà possibile controllarne il caricatore e leggerne la marca e il numero di serie; esaminando una ricevuta o uno scontrino, invece, potremmo scoprire un indirizzo e avere così una nuova pista per le nostre indagini. Ma non finisce qui: nei casi della sezione omicidi esamineremo anche i corpi delle vittime, scoprendo segni di violenza o particolari come gioielli mancanti, tutti dettagli che si riveleranno cruciali in seguito per inchiodare il colpevole durante l’interrogatorio. Insomma, come già detto in precedenza la varietà non manca: L.A. Noire farà certamente felice i fan di CSI, che sicuramente ritroveranno molti punti in comune tra le indagini presentate nel gioco e quelle raccontate nella loro serie preferita.



Indagando sugli omicidi state pronti a vedere scene forti e ad esaminare i cadaveri delle vittime

 

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