L.A. Noire – Recensione L.A. Noire

Non è GTA

Nonostante dietro L.A. Noire ci siano Rockstar – che non ha certo bisogno di presentazioni – e il Team Bondi – che ricordiamo per titoli come The Gateway – i fan di GTA non devono aspettarsi un remake in salsa noire del loro free roaming preferito. Per quanto infatti la Los Angeles di L.A. Noire sia stata ricostruita con cura e sia esplorabile nella sua totalità, ben pochi sono gli stimoli che ci spingeranno a fare i perditempo per la città: a parte l’inserimento di una serie di missioni secondarie (40 in tutto, che purtroppo molte volte spezzano il ritmo di gioco se affrontate durante un’indagine impegnativa) e dei punti Intuito ottenibili guidando diversi veicoli e raccogliendo i giornali sparsi per il mondo di gioco, non abbiamo altre caratteristiche degne di nota da segnalare. Le strade di Los Angeles sono un po’ troppo povere di vita e di cose da fare, non offrendo spunti in grado di spingere il giocatore ad immergersi nel classico free roaming alla GTA che tutti conosciamo.


La Los Angeles di L.A. Noire non è poi così ricca di dettagli come ci aspettavamo da un gioco Rockstar

Occhi ai dettagli

Anche graficamente, purtroppo, L.A. Noire non merita l’eccellenza come ci si aspettava: se i luoghi delle indagini e alcune ambientazioni sono estremamente curate e ricche di dettagli, lo stesso non si può dire per le strade di Los Angeles e per la realizzazione dei personaggi. Nonostante il sistema di motion capture (utilizzato anche per l’animazione dei volti) riesca in qualche frangente a mostrare i muscoli, alcuni vistosi cali di frame rate e qualche spigolo di troppo impediscono al gioco di garantire un’esperienza di totale immersività. La trama punta infatti molto sull’immedesimazione del giocatore con Phelps, ma la realizzazione tecnica del mondo, purtroppo, non la supporta a dovere.

Aggiungiamo solo che la stessa situazione si può riscontrare quando si è alla guida dei veicoli: questi si comportano in modo troppo simile tra loro, non dando troppo peso ai danni e mostrando un sistema di gestione delle collisioni troppo abbozzato. Per farvi un esempio, un albero, un cespuglio o un muro di cemento bloccheranno la nostra auto allo stesso modo, mentre una volta andati a sbattere a tutta velocità potremo ripartire con lo stesso veicolo, che avrà semplicemente la carrozzeria ammaccata e il parabrezza rotto, ma nessun danno al motore (l’auto smetterà di funzionare solo al secondo o al terzo urto significativo, magari perdendo anche qualche ruota). Si tratta di dettagli, e certamente la decisione di non puntare sul free roaming ha impattato sulla scelta di concentrare maggiormente gli sforzi degli sviluppatori sulla realizzazione delle scene del crimine. Resta comunque un po’ di amaro in bocca per queste sessioni di gioco che, se realizzate con una maggiore cura, avrebbero certamente contribuito a migliorare l’esperienza complessiva.


Sparatorie ed inseguimenti (soprattutto quelli in auto) non sono sempre avvincenti come dovrebbero


Verdetto finale

Un Grand Theft Auto con un pizzico di Heavy Rain, qualche enigma, tanta varietà nelle azioni da compiere e un’ottima narrazione a supportare il tutto. Sullo sfondo, una Los Angeles anni ’40 in cui l’agente Phelps sembra il più classico degli Humphrey Bogart nel più classico dei film noire dell’epoca. In estrema sintesi, quelli appena elencati sono i pregi di L.A. Noire. I difetti, dopo la lettura della recensione, dovrebbero ormai esservi chiari: una realizzazione tecnica non eccellente nonostante le potenzialità del motore grafico, più un mondo di gioco tanto vasto quanto povero di spunti interessanti sono il tallone d’Achille del nuovo titolo targato Rockstar e Team Bondi. Ai fan di GTA consigliamo di valutare attentamente l’acquisto, tenendo presente che il gioco in questione non è un semplice remake in salsa noire delle avventure di Nico Bellic (giusto per citare un protagonista recente). Agli altri videogiocatori diciamo solamente che L.A. Noire, tra pregi e difetti, resta un titolo molto interessante e dal gameplay a tratti innovativo e molto vario come pochi se ne trovano. Se da questa recensione vi è parso interessante, allora certamente non vi pentirete dell’acquisto. Lasciatelo sullo scaffale solo se state cercando un titolo tutto azione, inseguimenti in auto e sparatorie, o se non amate i film polizieschi ambientati negli anni ’40.

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