Leggende Pokémon: Arceus – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Correva il 1996 quando un piccolo gruppo di appassionati compì un azzardo, pubblicando il proprio esperimento frutto di fatica e sforzi. Una scommessa che si ripeté nel 1999, quando Pokémon Blu e Rosso raggiunsero il mercato occidentale, provocando uno scossone di proporzioni inimmaginabili. Da allora i fan sono stati cullati dalla comoda sicurezza di trovare, di anno in anno, le stesse idee di base di quello precedente, elementi di design e di Gameplay diventati tanto prevedibili quanto amati. A ventisei anni di distanza però, Game Freak ha voluto provocare una scossa  scombussolando i Poké-fanatici e costringendoli a tornare nella posizione di dovere imparare tutto da capo, grazie a  Leggende Pokémon: Arceus.

Frantumando i punti chiave che lo hanno reso il media franchise più redditizio al mondo, l’ultima fatica del team nipponico si pone come un coraggioso rischio e forse, un nuovo inizio. Via quindi il concetto di doppia versione dello stesso titolo, accantonato il versante competitivo e niente Allenatori, palestre, campioni da affrontare. Lontano dai mondi idilliaci in cui regnano amore e collaborazione, la nuova vecchia regione è una realtà selvaggia nella quale gli esseri umani devono lavorare e combattere per sopravvivere. Un mondo ricco di risorse, paesaggi vari e creature allo stato brado conosciute come Pokémon tutte da scoprire.

Leggende Pokémon: ArceusAtterraggio a Hisui

Un gioioso senso di smarrimento potrebbe cogliere chi sceglierà di viaggiare per le terre di Hisui. Abbandonando i riferimenti al mondo reale che ormai erano uno dei marchi artistici dei giochi (come le Hawaii, fonte d’ispirazione per la soleggiata Alola), qui trovano spazio ambienti naturalistici distinti, da spiagge a distese innevate, passando per verdeggianti pianure e colline. Se a Galar solo delle aree circoscritte consentivano la piena gestione della telecamera, ora le zavorre per il pieno passaggio alla tridimensionalità sono cadute, lasciando posto a un contesto open map fatto di note positive e qualche inciampo. Ogni zona è ampia, con più attività in grado d’impegnare i ricercatori e gioca sulla verticalità con alture, dolci curve che scendono verso spiazzi d’erba, brulle rocce e specchi di acqua. Il confronto con la serie tradizionale può reggere solo come punto di appoggio al suo cosmo in generale, poiché per esempio non sussistono piante da tagliare o pietre da spostare a forza.

Il level design abbraccia il 3D stuzzicando con passaggi semi nascosti costellati da oggetti da cogliere, inconsapevolmente protetti da creature ostili o impaurite. Non si tratta di una cornucopia di elementi da sviscerare, anche per colpa di un lavoro che a tratti risulta poco rifinito nella misura di paesaggi spesso così poveri di dettagli da definirsi ridotti all’osso, eppure nel complesso è abbastanza da soddisfare ogni palato. Al pari di una produzione dalla struttura Open World, capiterà di affidarsi alla mappa – accessibile tramite l’Arceusphone – per comprendere il sentiero migliore da prendere per l’obiettivo prefissato. In tale senso, risulta poco logica l’assenza di una mini mappa nel novero di un HUD che prevede già i comandi essenziali. Dopotutto la possibilità di avvicinare lo sguardo in una determinata direzione, con una visuale che diventa in prima persona, e la costruzione stessa degli scenari dovrebbe favorire un continuo senso di scoperta che rischia così di essere parzialmente smorzato.

Dove Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente hanno deciso di fare retromarcia, non includendo Platino dalla sua equazione, Leggende Pokémon: Arceus si spinge avanti, scavando indietro. Dei suoi predecessori mantiene la dolce leggerezza che da sempre contraddistingue la serie, ma se ne discosta per una buona coerenza narrativa, per degli spunti riusciti come la vicinanza al genere isekai e per una mole di dialoghi interessante. I singoli personaggi, sebbene alcuni avrebbero meritato maggiore considerazione, sono ben caratterizzati e strizzano l’occhio ai fan, offrendo pure un interessante meta gioco nel quale riconoscere tratti caratteriali o estetici simili alle controparti conosciute. Non mancano i collegamenti con la quarta generazione anche in fatto di narrazione ambientale, con indizi sparsi capaci di accendere un’epifania e un sorriso a chi vorrà scavare a fondo.

Leggende Pokémon: Arceus

Dal Villaggio Giubilo in avanscoperta

Leggende Pokémon: Arceus inizia sulla spiaggia antistante il Villaggio Giubilo, ovvero la sede del Team Galassia e punto di partenza per le missioni, legate alla campagna principale, e per le richieste, incarichi secondari. Più vicino a un accampamento militare che a una città propriamente detta, oltre a una serie di abitazioni si stagliano lungo una distesa più o meno pianeggiante un negozio di vestiti, uno studio fotografico, campi coltivabili, un’area di allenamento, il pascolo e dei locali dove acquistare ricette o materiali vari. I preparativi a ogni trasferta per l’incolta Hisui sono una breve pausa sempre consigliata, un momento di preparazione a ciò che la squadra di ricerca si troverà ad affrontare fuori dalle mura.

Le missioni fanno da sottofondo alla trama, mentre le richieste sono in genere dei favori per gli abitanti comuni. Se nel presente chiunque ha dimestichezza con i Pokémon, a Hisui non è raro incrociare qualcuno che non conosca l’aspetto di uno di loro, o chi ne è conscio, ma ne è terrorizzato. Al protagonista spetta l’onere di sciogliere ogni dubbio, mostrando alle persone dei mostriciattoli specifici, portando loro degli oggetti. Questo genere di attività avvicina l’esclusiva Nintendo Switch ai JRPG più canonici, ma al contempo non brillano mai per varietà.

Leggende Pokémon: Arceus

La responsabilità maggiore risiede nell’andare in avanscoperta a studiare i Pokémon nel loro habitat naturale, catalogandoli, catturandoli. Tanto nella storia, quanto nel gameplay e nel world building, l’opera di Game Freak parla ai veterani, in particolare a coloro i quali presero seriamente il motto del gotta catch ‘em all. Se ciò non fosse stato chiaro dalla campagna di comunicazione, i reggenti del Team Galassia e il Professor Laven hanno bisogno di redigere il Pokédex della regione. Forma rudimentale di quello noto, questo si compone di più pagine, ognuna legata a un mostriciattolo, con una serie di compiti a esso dedicati. Completati un minimo di dieci di questi, la sua pagina potrà dirsi terminata. Più appunti saranno stilati, più l’utente salirà di rango, sbloccando nuove mappe, ricompense e altro.

Rispetto alla sola cattura, la compilazione del Pokédex di Hisui comporta lunghe sessioni di gioco spese anche a sconfiggere i Pokémon, a vederli mangiare dei cibi esca lanciati dall’avatar o ad analizzare le differenze tra un esemplare maschile e uno femminile. Uno dei timori più grandi circa tale aspetto, risiedeva in un possibile senso di noia dovuta al ripetersi di un certo numero di azioni, ma pur con l’avanzare delle ore, tale paura è stata dimenticata. Il ritmo, le singole operazioni da compiere per terminare le schede sono decise dal giocatore, il quale potrà organizzarsi in modo da completarne tante in blocco, o diluendole nel corso del suo viaggio. Giova quindi una coesione mai vista prima delle caratteristiche biologiche dei Pokémon. Se in ottava generazione capitava di scontrarsi con creature molto distanti tra loro, i biomi di Leggende Pokémon: Arceus hanno una buona armonia: in una zona paludosa, sarà possibile imbattersi in Pokémon di Tipo Terra o Veleno, mentre di notte appariranno Gastly, Haunter e altri.

A scuola per Allenatori

Bandendo le schermate di caricamento, le battaglie contro un mostriciattolo selvatico in Leggende Pokémon: Arceus cominciano lanciandogli contro una Poké Ball contenente un membro della propria squadra, ma questo non sarà l’unico a potere subire danni. Come accennato in precedenza, a Hisui si deve sopravvivere ed ecco che il giocatore stesso può essere colpito dagli attacchi dei mostriciattoli incolleriti. Delle tinte via via più nere e poi rosso sangue adombreranno la cornice dello schermo segnalando una situazione di pericolo, oltre la quale il protagonista perderà i sensi, lasciandosi cadere dei preziosi oggetti ottenuti nella spedizione in corso. Una pena piuttosto severa, che attraverso una sorta di multiplayer asincrono tanto silente quanto apprezzato, può essere mitigata con l’aiuto di altri giocatori: ognuno ha la possibilità di scovare strumenti smarriti sul terreno, restituiti i quali si ottengono dei punti gratitudine da spendere in Pietre Evolutive e altro. Insomma, seppure manchino le lotte online, gli utenti di tutto il mondo posso comunicare da lontano.

È bene soffermarsi ancora sull’aspetto action di Leggende Pokémon: Arceus, essendo marcatamente importante rispetto alla serie con cui molti sono cresciuti. Per sfuggire ai colpi dei Pokémon rabbiosi, sono disponibili due vie, ovvero la fuga o una schivata. A onor del vero, tale componente scricchiola nella sua totalità per via dei tanti frame d’invulnerabilità che offre una rotolata, sia per l’intelligenza artificiale costruita per alternare attacchi rigidi a momenti d’immobilismo. Onde evitare perdite ingenti, si può prediligere un approccio Stealth. Scovata la creatura desiderata, il giocatore può fare uso di esche precedentemente create o colte per ammorbidire il bersaglio, sfruttare una copertura e lanciare una Pokéball; uno specifico indicatore consente di capire quale sia la probabilità di riuscita. Nonostante l’approccio furtivo combaci con la dura vita a Hisui, il level design non sembra tuttavia essere stato costruito ad hoc, non prevedendo abbastanza nascondigli dove accucciarsi.

L’impalcatura dei combattimenti a turni permane, ma quella di Leggende Pokémon: Arceus è intrisa di elementi modificati e altri inediti. Innanzitutto è bene capire che la superiorità di un Pokémon rispetto a un altro non dipende totalmente dal suo livello, a meno di notevoli gap; a giocare un ruolo importante sono gli Strumenti Impegno, che aumentano le singole statistiche e possono essere trovati sparsi per le mappe. Ne consegue che ognuno ha i mezzi per sconfiggere pure un Pokémon Alfa – versione più forte di quelli comuni – di dieci livelli superiori, se usa bene le proprie carte. Senza annullare l’importanza di questo aspetto, si tratta di un accorgimento che rende i combattimenti più accattivanti e allo stesso tempo più impegnativi, per merito anche di un cambiamento nel sistema delle mosse. Scordatevi il Ricordamosse e le Squame Cuore, ora le abilità possono essere acquistate, assegnate da un menù e alternate senza andare perse, aggiungendo un ulteriore pizzico di strategia. Anche le evoluzioni sono demandate al giocatore, così da potere decidere in libertà il momento propizio.

A questo si aggiunga un ritocco nei cambiamenti di stato (congelamento, avvelenamento ecc.), un sistema a turni per cui è possibile averne più di uno con alcuni accorgimenti e il debutto della Tecnica Rapida e della Tecnica Potente. La prima aumenta la velocità a discapito della potenza, viceversa la seconda: si tratta di una novità il cui potenziale non riesce a esprimersi degnamente, con dei dubbi circa il loro ottenimento e la loro concreta validità. Una struttura non propriamente granitica che sembra essere stata calcolata per i soli selvatici, poiché incespica negli incontri con altri Allenatori, seppure pochi e legati alla storia.

Capita per esempio di doversi destreggiare in un uno contro due, mentre viene a mancare la possibilità di anticipare la strategia dell’avversario quando un Pokémon sceso in campo si rivela superefficace sul nostro, senza che il protagonista possa cambiare il suo. Impossibili da catturare sono invece i Pokémon Regali, veri e propri boss numerati. Pur ricalcando il modello degli scontri classici, questi presentano dei pattern unici che daranno filo da torcere al giocatore, costretto a studiare i tempi giusti ora per una schivata, ora per lanciargli un oggetto.

Arretratezze tecniche e grafiche

L’aspetto tecnico e grafico di Leggende Pokémon: Arceus è la sua più grave e palese pecca. Fra le note più dolenti, texture delle ambientazioni povere e a bassa risoluzione, compenetrazioni e un vistoso problema di aliasing con le ombre. Da citare anche un pop up degli elementi su schermo e di rendering delle texture fin troppo evidente da risultare a tratti fastidioso. È difficile depennare la questione addossando la colpa a Nintendo Switch, giacché, volendo rimanere in ambito di esclusive, si sono visti risultati più appaganti. E se in Pokémon Spada e Scudo certe mancanze stonavano, in un’avventura a più ampio respiro si fanno abnormi. Pare che gli sforzi tecnici sia stati profusi per migliorare e stabilizzare il frame rate, che tranne per qualche lieve oscillazione rimane fermo sui 30 FPS.

Discreto il lavoro sulle animazioni 3D, con attacchi e movimenti più realistici e organici rispetto a quelli rigidi del passato. Leggende Pokémon: Arceus conferma il talento di Game Freak nel confezionare musiche coinvolgenti e trascinanti. In questo caso hanno adottato un insieme fra tracce di Diamante e Perla riadattate e armonie ambientali che ricordano quelle di Breath of the Wild. Ottimo il sound design, capace di avvolgere gli esploratori più attenti che sapranno riconoscere anche i versi delle creature a lui più lontane.


Leggende Pokémon: Arceus è un nuovo banco di prova per Game Freak dopo oltre venti anni di certezze. È un esperimento e in quanto tale propone una miscela di buone idee mutuate dal passato e altre inedite, molto grezze, embrionali. È forse l’inizio di una direzione completamente inedita che non catturerà tutti i Poké-fanatici, ma dopotutto non sembra volerlo fare; l’abbandono del versante competitivo, la marcata importanza della trama uniti a tanti dettagli paiono una chiara dichiarazione d’intenti nel volere intercettare un sottoinsieme specifico di Allenatori. L’esclusiva Nintendo Switch è una commistione di luci e ombre, dove il comparto tecnico e grafico si rivela un difetto ingiustificabile. Leggende Pokémon: Arceus è una rivoluzione nell’ambito del franchise, uno scossone nel quale gli autori devono credere e investire.

8.5

Pro

  • Storia, world building coerenti e coinvolgenti per i fan
  • Musiche e sound design evocativi
  • Novità di gameplay e di user experience promosse

Contro

  • Gravi arretratezze tecniche e grafiche
  • Un esperimento ancora grezzo in molte parti
Vai alla scheda di Pokémon Legends: Arceus
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