Lies of P Ouverture Recensione

Sono passati quasi due anni dal lancio di Lies of P ed è palese come il souls like di Round 8 si sia ritagliato un suo spazio nel genere, essendo considerato spesso uno dei migliori se non il miglior esponente del genere all’esterno dei titoli From Software. Per questo vi invito a leggere la mia recensione del gioco originale(la trovate a questo link) dato che sotto questo punto di vista sono un po’ voce fuori dal coro.
Ho sempre trovato che Lies of P sia eccelso in alcuni aspetti molto evidenti ma inciampi su altri più subdoli ma altrettanto importanti. Con Ouverture l’esperienza non è stata molto diversa, anzi, entrambi gli aspetti sono stati estremizzati.
Abbiamo il level design più interessante mai proposto da Round 8, addobbato dalle zone esteticamente più ispirate e meglio realizzate, cose che vanno ad accentuare i picchi qualitativi dell’esperienza.
Allo stesso tempo l’inesperienza e l’ingenuità del team ancora acerbo sotto il punto di vista del gameplay sono a loro volta più gravi, portando non solo alle situazioni più frustranti del gioco ma anche ad alcuni scontri che mi fanno dire “peccato” in quanto sono concettualmente molto interessanti, seppur nel pratico risultino meno brillanti.
Lies of P Ouverture Recensione
Lies of P Ouverture prende a piene mani, come tutto il resto del progetto d’altronde, dalla trilogia Souls di From Software. Il concept stesso dell’espansione è essenzialmente una variante di Artorias of the Abyss o The Old Hunters.
Ci ritroveremo nel passato, agli albori dell’epidemia che ha massacrato Krat e ne esploreremo origini a ora rimaste avvolte nel mistero, andando anche a introdurre nuovi personaggi che impreziosiscono la rete di relazioni già presente nel prodotto Vanilla.
Immediatamente il DLC stupisce con la sua direziona artistica, sostenuta anche da un comparto grafico in grado di darle il risalto che merita. Persino su Xbox Series S, dove qualità è fortemente compromessa dalla natura budget della console, il gioco è stupendo da vedere. Il team ha anche intelligentemente scelto delle ambientazioni che possano andare a offrire un gusto diverso rispetto a quanto presente nella Krat del presente.
L’onnipresente neve serve proprio per rendere lo zoo di Krat e le altre zone (perlomeno quelle non al coperto) distinte da quanto visto nell’avventura originale. Ho apprezzato molto questa cosa…per quanto vada ad appiattirsi molto nelle zone sotterranee che invece ricordano tantissimo ciò che Round 8 aveva già offerto.

Ouverture offre molto in quanto a novità, tanti modelli sono o nuovi o fortemente rivisti, cosa che dà al prequel un senso di prestigio che non sempre è presente nelle espansioni.
In generale sembra che l’obiettivo di Round8 fosse proprio quello di rendere l’espansione la parte più memorabile e “bella” del gioco.
In linea con le opinioni che han tanti fan delle espansioni della trilogia Souls, opinione con la quale mi trovo in completo accordo. Per i miei gusti, non ci sono riusciti a pieno, dato che trovo la sezione finale del vanilla più solida e divertente, però non ci andiamo troppo lontano.
Purtroppo, le buone intenzioni non sempre si tramutano in buoni fatti e Lies of P Ouverture è un esempio di questo fenomeno. Si nota che Round8 ci ha messo il cuore e ha tentato di riproporre Lies of P “meglio”, tuttavia le vacillanti meccaniche di parry e schivata crollano completamente sotto alcuni dei bellissimi nuovi moveset.
Si tratta infatti di moveset che trovo stupendi e interessanti ma solo nella teoria. In pratica, c’è spesso qualcosa che mi trattiene dal poter godere del lavoro fatto dal team, che si tratti di un nemico che si muove talmente tanto in arene troppo ristrette facendo andare a funghi la telecamera, di hitbox non sempre ben definite, di danni ridicolmente alti da attacchi che non sembrano così pericolosi, c’è sempre qualcosa di legnoso a limitare Ouverture.
A causa della volontà del DLC di fare qualcosa di speciale, molti dei limiti del prodotto arrivano a galla in maniera più netta rispetto al contenuto vanilla. Sono sempre stato detrattore delle opzioni difensive di Lies of P, afflitto da una finestra di parry mal calibrata e poco soddisfacente così come da due tipi di schivata entrambi legnosi e poco efficaci.

Giocare Lies of P Ouverture non ha fatto che accentuare tali mie opinioni. Le frustrazioni a cui ho accennato poco fa vengono tutte da elementi che già trovavo scricchiolanti nel titolo vanilla, portate al punto di rottura a causa dell’aumento in complessità dei nemici.
Già sento un’antitesi molto semplice: ci sono le difficoltà multiple ora, basta abbassare la difficoltà. Come ho accennato nell’articolo in cui vi parlai dell’annuncio di Round8 sulle difficoltà, non basta abbassare dei numerini per creare una buona difficoltà, serve ragionare per bene su cosa si voglia proporre per ogni livello di complessità.
Lies of P questa cosa non la fa, abbassa solo i danni alzando leggermente quelli del protagonista. Il risultato è che i problemi meccanici del gioco sono presenti sempre, semplicemente se prima la telecamera andava a ramengo e tu finivi mort* con un colpo, ora succederà la stessa cosa ma potresti forse resistere per due.
La frustrazione a mio parere non diminuisce in questo modo, anche perché tutti i livelli di difficoltà rimangono comunque tarati con danni verso l’alto, cosa che da una parte apprezzo perché nessuno snatura l’esperienza. dall’altra non permette loro di andare ad attenuare più di tanto alcune frustrazioni create da combattimenti concepiti senza tenere conto dei limiti meccanici del gioco.
Si tratta di un gran peccato, le bossfight nuove sono belle, molto! Però come successo anche in Dark Souls 3, sembrano pensate solo per certe specifiche build o persino per essere rotte piuttosto che apprese. Ovviamente gli sviluppatori vorrebbero spingere all’apprendimento, ma questo è penalizzato dai vari fattori già discussi.

Lies of P Ouverture è l’esperienza Lies of P estremizzata. I picchi sono più frequenti (anche se a mio parere non più alti) di quelli del titolo vanilla, lo stesso si può dire dei baratri. Se avete apprezzato l’avventura di Round8 non posso che consigliarvelo e se siete interessati alla deluxe edition, posso dirvi che ne vale assolutamente la pena. Tuttavia continuo a trovare Lies of P un’eccezionale prima opera, un buon souls like ma anche un prodotto che all’eccellenza non arriva.
Ottima analisi!